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In Cina e Asia – Auto elettriche, Italia e Spagna appoggiano dazi Ue alla Cina

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Auto elettriche, Italia e Spagna appoggiano dazi Ue alla Cina
  • Salomone, Manele in Cina per consolidare le relazioni con Pechino
  • Giappone, al via il meeting dei leader del Pacifico per “contrastare la Cina”
  • Taiwan contro il “culto della personalità”  di Chiang Kai-shek 
  • Bangladesh, 100 feriti alle proteste contro le quote per lavori statali ai veterani
Auto elettriche, Italia e Spagna appoggiano dazi Ue alla Cina

I governi di Italia e Spagna sostengono i recenti dazi (temporanei) imposti dall’Unione europea ai veicoli elettrici importati dalla Cina. Entro la mezzanotte di lunedì 15 luglio, nell’ambito di una votazione non vincolante, tutti i paesi membri hanno dovuto esprimere la propria posizione sulla misura, che punta a tutelare il mercato Ue dalla concorrenza cinese. Germania e Svezia hanno invece segnalato l’intenzione di astenersi, riporta Reuters.

A maggio Pechino ha chiesto all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) di aprire una contesta nei confronti dell’Inflation Reduction Act statunitense, che a sua volta impone delle tariffe sulle importazioni di veicoli elettrici dalla Cina. Martedì 15 luglio il governo cinese ha fatto un ulteriore passo avanti chiedendo all’OMC di istituire una commissione di esperti che possa valutare la misura Usa che, secondo Pechino, “esclude i prodotti provenienti da membri del OMC come la Cina, crea artificialmente barriere commerciali e aumenta i costi della transizione verso l’energia verde.”

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Salomone, Manele in Cina per consolidare le relazioni con Pechino

Il neoeletto primo ministro delle Isole Salomone, Jeremiah Manele, ha concluso il suo tour della Cina in quello che è stato il suo secondo viaggio ufficiale all’estero dalle elezioni di maggio 2024. Il premier è arrivato lo scorso 9 luglio su invito della controparte cinese Li Qiang e si è recato in diversi siti di importanza strategica per la Repubblica popolare. Lunedì 15 luglio Manele ha visitato la provincia nordorientale dello Shandong, dove ha visitato l’Istituto di ricerca sulla pesca nel Mar Giallo e il terminal per container automatizzato di Tsingtao. Ma non sono mancati siti di importanza cruciale nelle relazioni Cina-Salomone, come il China-Pacific Island Countries Police Training Center, che richiama progetti di Pechino sulla cooperazione per la sicurezza con le isole del Pacifico. A questo proposito il governo australiano (che ha accolto per primo il premier salomonese lo scorso giugno) ha esternato più volte preoccupazione, rivendicando un proprio ruolo di lunga data sul fronte della sicurezza regionale. Ammonimenti che non sono bastati a distogliere la Cina dai suoi piani strategici. Rimarcando un forte interesse per il quadrante, pochi giorni fa Pechino ha accolto anche il premier di Vanuatu, Charlot Salwai. 

Giappone, al via il meeting dei leader delle isole del Pacifico per “contrastare la Cina”

Inizia il 16 e termina il 19 luglio il Giappone ospita il Pacific Islands Leaders Meeting (PALM10), incontro di alto livello che prevede l’approvazione di un accordo che si oppone fermamente a qualsiasi “tentativo unilaterale di cambiare lo status quo con la forza o la coercizione”, come si legge nelle anticipazioni diffuse dai media locali. Tale presa di posizione ha presto attirato le critiche della Cina. Come si legge in un articolo del media ultranazionalista Global Times, Pechino sostiene che il forum serva a “trasformare la regione del Pacifico meridionale in una base militare e strumentalizzare, persino trasformare in armi, i paesi delle isole del Pacifico” da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati nella regione.

Taiwan contro il “culto della personalità” di Chiang Kai-shek

Niente più cambio della guardia davanti alla statua di Chiang Kai-shek, a Taipei. Il governo del presidente William Lai intende “contrastare il culto della personalità” che circonda la figura del defunto leader del Guomindang, si legge in un comunicato del ministero della Cultura. Il memoriale – dove è collocata la statua – è una presenza controversa nel cuore della città, e dalla svolta democratica negli anni Novanta è stata oggetto di un’opera di risignificazione (ora ospita anche un’esposizione dedicata alla libertà di espressione e una che ripercorre la storia di Chiang Kai-shek e della Repubblica di Cina). Il monumento riporta alla memoria dei taiwanesi i tempi della legge marziale e gli storici legami con la Cina continentale. L’ultimo cambio della guardia davanti alla statua del leader nazionalista si è tenuto lunedì mattina. La cerimonia, considerata un’attrazione turistica, è stata spostata all’esterno del Chiang Kai-shek Memorial Hall.

Bangladesh, 100 feriti alle proteste contro le quote per lavori statali ai veterani

Violente proteste in Bangladesh, che hanno visto coinvolta l’ala studentesca della Lega Awami della prima ministra Sheikh Hasina, hanno provocato almeno 100 feriti. I manifestanti, per lo più giovani universitari, si sono mobilitati nelle università di tutto il Paese, tra cui la capitale Dhaka, contro la decisione dell’Alta Corte di ripristinare le quote del 30% per gli impieghi statali per i discendenti dei “combattenti per la libertà”. I manifestanti chiedono che il sistema sia riformato su base meritocratica. A incendiare le proteste ha contribuito un commento della prima ministra Hasina, secondo la quale la mobilitazione avrebbe visto il coinvolgimento dei “razakar”, collaborazionisti alleati con l’esercito pakistano durante la guerra di indipendenza del 1971. Per il ministro degli Esteri Hasan Mahmud “è in atto un tentativo di trasformare il movimento anti-quote in un movimento anti-Stato, sfruttando le emozioni dei giovani studenti”.