I titoli della rassegna di oggi:
– Giro di vite sugli attivisti cinesi: il caso Ni, premiata in Usa, ma senza passaporto in patria
– Xi Jinping negli Usa: strategia nucleare, Corea del Nord e Mar cinese meridionale al centro
– Le nuove regole su Internet in Cina non riguarderanno le aziende straniere
– Cina, gli effetti della finanza «green»
– Cinquantesimo anniversario della Rivoluzione culturale: il partito detta la linea
– Tata chiude le acciaierie nel Regno Unito
– Vietnam eletta la prima donna a capo dell’assemblea nazionale. Intanto, in carcere tre attivisteGiro di vite sugli attivisti cinesi: il caso Ni, premiata in Usa, ma senza passaporto in patria
Ni Yulan, attivista cinese per i diritti umani, è stata trattenuta in patria, riporta la Bbc. La donna sarebbe dovuta andare negli Stati Uniti per ritirare un premio del Dipartimento di Stato Usa dedicato alle «donne coraggiose», ma le è stato negato un nuovo passaporto. Ni è conosciuta per la sua attività da avvocato a difesa delle proprietà dei cittadini e per il suo legame con un gruppo di avvocati che faceva capo allo studio Fengrui di Pechino messi agli arresti a luglio del 2015. La donna sarebbe stata inoltre sfrattata dal proprio appartamento pechinese dopo che alcuni uomini in divisa nera hanno fatto irruzione in casa nel weekend, sottraendole una somma di denaro e malmenando il marito.
Xi Jinping negli Usa: strategia nucleare, Corea del Nord e Mar cinese meridionale al centro
Dopo la visita in Repubblica Ceca, il presidente cinese arriva a Washington per il summit sulla Sicurezza Nucleare. A margine incontrerà il presidente statunitense Barack Obama. In un incontro di 90 minuti Xi spiegherà al presidente Usa la strategia cinese sulla sicurezza nucleare, mentre diversi esperti sottolineano l’importanza della Cina per contenere le ambizioni atomiche della Corea del Nord.
Nell’incontro con il presidente Usa sarà probabilmente discussa anche la questione del Mar cinese meridionale, su cui Washington ha dichiarato che non riconoscerà la zona di esclusione aerea dichiarata nel 2013 da Pechino. È probabile infine che Obama cerchi di sollevare il tema dei diritti umani.
Le nuove regole su Internet in Cina non riguarderanno le aziende straniere
La nuova bozza di legge su Internet che obbliga un sito che opera in Cina a registrare il proprio dominio nel Paese, non riguarderà «i soggetti impegnati in accessi a network fuori dai confini cinesi». È una rassicurazione a metà quella delle autorità di Pechino, a una settimana dalla pubblicazione di una nuova bozza di legge, che, se non verrà modificata, dovrebbe bloccare l’accesso a siti i cui domini non sono registrati in Cina.
Per Pechino il provvedimento è funzionale a garantire la sicurezza nazionale sul web e a evitare che gli utenti cinesi possano finire su siti «pericolosi» registrati all’estero. Ma il rischio è quello dell’ennesima stretta sulla libertà online.
Cina, gli effetti della finanza «green»
La Industrial and Commercial Bank of China, prima banca mondiale per patrimonio, adeguerà le sue politiche di credito al nuovo piano quinquennale «green» di Pechino presentato la scorsa settimana. Nel mirino soprattutto le imprese attive nel settore della produzione energetica da fonti fossili e della produzione di cemento, dice uno studio dello stesso istituto finanziario. Ma anche le piccole e medie imprese potranno soffrirne. Nei prossimi cinque anni il governo intende ridurre il consumo di energia e le emissioni di CO2 di almeno il 15 per cento.
Cinquantesimo anniversario della Rivoluzione culturale: il partito detta la linea
Il 16 maggio sarà il 50esimo anniversario della Rivoluzione Culturale, ricordo doloroso e controverso per moltissimi cinesi: un milione di morti e quattro milioni di arresti, secondo dati ufficiali. La stampa ufficiale non perde tempo e premette già che il dibattito è sì importante, ma non deve discostarsi dalla linea già stabilita dal Partito nel 1981, che parla di un periodo di «turbolenze politiche» che provocarono una «catastrofe».
Lo sostiene un editoriale del Global Times, secondo cui se la sinistra estrema, che chiede una riabilitazione di quel periodo, non ha alcun peso, sono invece pericolosi coloro che prendono a pretesto la «turbolenza» per fare parallelismi con l’oggi e diffondere idee destabilizzanti.
Tata chiude le acciaierie nel Regno Unito
Nel 2007 la mossa aveva suscitato l’interesse del mondo: dopo alcuni pezzi pregiati dell’industria britannica come Jaguar Land Rover, Tata aveva acquistato la maggioranza delle azioni del gigante dell’acciaio Corus. Dopo meno di 10 anni, il gruppo indiano ha indicato chiaramente l’intenzione di vendere. Le ragioni? Diverse tra cui la crisi economica dell’Eurozona e l’eccessivo ottimismo del management indiano nelle prime fasi dell’acquisizione. E ora starà al governo di Londra convincere Tata a non abbandonare le operazioni al di là della Manica. Quindicimila posti di lavoro sono a rischio.
Vietnam eletta la prima donna a capo dell’assemblea nazionale. Intanto, in carcere tre attiviste
Un giorno particolare per le donne in Vietnam: mentre tre attiviste cinquantenni vengono messe in carcere, viene eletta la prima donna presidente del parlamento nazionale. Nguyen Thi Kim Ngan è stata infatti nominata a larga maggioranza presidente dell’Assemblea nazionale, il parlamento vietnamita. Sarà la prima donna a rivestire questo ruolo in una politica ancora dominata dagli uomini.
Intanto Ngo Thi Minh Uoc, Nguyen Thi Tri e Nguyen Thi Be Hai sono state condannate al carcere per «propaganda antistatale» dopo che nel 2014 avevano mostrato durante una manifestazione antigovernativa a Ho Chi Minh City bandiere del Vietnam del Sud, paese sostenuto dagli Stati Uniti durante la guerra nel paese tra gli anni ’60 e ’70.
[Foto credit: bbc.com]