Tre persone sono state giustiziate con l’accusa di aver addestrato gli uomini responsabili dell’attacco alla stazione di Kunming dello scorso anno. Qin Yuhai, ex governatore dello Henan, accusato di corruzione per colpa della sua passione per la fotografia. Cancellata dalla Corte suprema indiana la legge contro la libertà di espressione online. In Cina ecco le mongolfiere 2.0. Tokyo e Jakarta si avvicinano durante la visita di Widodo nel paese del Sol levante. CINA – Giustiziati tre uiguri associati all’attacco alla stazione di Kunming
Tre uomini accusati di essere stati coinvolti nell’attacco alla stazione di Kunming a marzo dell’anno scorso sono stati giustiziati, secondo quanto riferisce la Corte intermedia del popolo di Kunming.
Si tratta di Iskandar Ehet, Turgun Tohtunyaz e Hasayn Muhammad, tutti e tre provenienti dalla regione occidentale dello Xinjiang e considerati dagli inquirenti estremisti islamici. Il loro ruolo sarebbe stato di addestratori e fomentatori dell’attacco: furono infatti arrestati due giorni prima dell’attentato sorpresi mentre tentavano di espatriare.
L’attacco alla stazione di Kunming, nel sud della Cina, lasciò sul campo 31 morti e più di cento feriti.
CINA – Fotografia e corruzione
Qin Yuhai, l’ex governatore della regione dello Henan, aveva il pallino per la fotografia. Ha esposto perfino in Italia e in Francia. Ma oggi la Commissione disciplinare del Pcc ha rivelato come diverse aziende hanno speso centinaia di migliaia di euro per compragli apparecchiature e garantirgli mostre all’estero. In cambio di contratti.
Oggi Qin Yuhai è sotto indagine per “serie violazioni della legge e dei regolamenti di Partito” un giro di parole che in Cina significa corruzione. Solo nel 2014 quasi 72mila funzionari sono finiti nelle maglie dell’anti corruzione. Di questi meno dell’uno per cento sono stati scagionati.
INDIA – Corte suprema cancella legge contro libertà di espressione online
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Questa mattina una sentenza storica della Corte suprema ha fatto decadere la famosa section 66A dell’Information Technology Act, una norma che permetteva al governo di intervenire direttamente in caso di "insulti" o diffamazioni online. La legge, negli ultimi anni, è stata utilizzata sistematicamente per silenziare il dissenso online, provvedendo a rimuovere contenuti giudicati "impropri" dalle autorità (spesso critiche a politici o satira vs politici o religione) spingendosi fino all’arresto per aver scritto un post "scomodo" su Facebook.
I giudici hanno cancellato la section 66A bollandola come "incostituzionale" e lesiva della libertà d’espressione garantita ai cittadini indiani. Ora qualsiasi rimozione di contenuti dovrà prima passare dal vaglio delle autorità giudiziarie.
GIAPPONE – Widodo auspica cooperazione con Tokyo
In un’intervista al quotidiano giappponese Yomiuri Shimbun, il presidente indonesiano Joko Widodo ha affermato che le rivendicazioni cinesi nel Mar cinese meridionale non hanno alcun fondamento legale nel diritto internazionale. È la prima volta che il presidente indonesiano prende chiaramente posizioni nel conflitto che coinvolge tutti gli stati affacciati sul braccio di mare.
“Abbiamo bisogno di pace e stabilità in Asia Pacifico. È importante avere stabilità e sicurezza politica su cui costruire la nostra crescita economica”, ha detto Widodo. Il presidente indonesiano, che ha incontrato anche il primo ministro nipponico Shinzo Abe, ha auspicato una maggiore cooperazione tra il suo Paese e il Giappone, vista l’esperienza di quest’ultimo nella gestione delle proprie acque territoriali.
CINA – Mongolfiere 2.0
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Un pallone ad elio capace di rivoluzionare l’industria delle telecomuniazioni. Si chiama Traveller ed è prodotto dall’azienda di Shenzhen Kuangchi Science. Vola 20/100 chilometri slm e ha “numerose applicazioni in potenza, la più ovvia è quella di garantire accesso a internet wifi”. Un simile progetto era stato lanciato da Google nel 2013. L’idea era quella di portare internet nelle aree più remote e riportare la connessione nelle aree rimaste isolate a causa di terremoti o inondazioni.
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