Gli Usa accusano la Cina per l’ultimo hackeraggio informatico ai danni del sistema informatico del governo di Washington. Fedeltà al partito per l’esercito cinese. La riscossa del marxismo tra le materie universitarie negli atenei cinesi. Per la Cina, la non adesione degli Usa all’Aiib è un errore. Trattato territoriale India-Bangladesh. La polizia sudcoreana ferma il Queer Cultural Pride Festival. CINA – Washington spiata: accuse a Pechino
Washington accusa hacker cinesi di essere penetrati nei dati personali di almeno 4 milioni di impiegati federali statunitensi. Non è noto se anche pezzi grossi, come il presidente Obama, siano compresi nel numero. Pechino risponde che le affermazioni del governo Usa sono “irresponsabili” e che la Cina ha politiche molto severe contro lo spionaggio elettronico.
L’episodio sembra essere solo l’ultimo di un ping-pong di attività spionistiche e accuse reciproche che hanno toccato l’apice con le rivelazioni di Edward Snowden.
CINA – Esercito Popolare di liberazione e la fedeltà al Partito
L’Esercito Popolare di Liberazione sottolinea sul suo giornale ufficiale che le forze armate devono essere governate dal Partito comunista e non prestare ascolto alle voci "liberali" che intendono sfidare il suo controllo. È la linea più volte ribadita dal presidente Xi Jinping, che si accompagna a un giro di vite contro ufficiali corrotti e allo sforzo per modernizzare l’esercito, che non combatte una guerra da decenni.
In un editoriale di prima pagina, il Quotidiano dell’EPL dice che "forze nemiche" stanno cercando di infiltrarsi nei ranghi dell’esercito, incoraggiando la "de-politicizzazione" dei militari e tentando di rimuovere il ruolo di leadership del Partito. In una società che cambia, gli ufficiali più giovani aumentano di numero senza avere una corretta comprensione del ruolo del Partito e dei suoi requisiti di disciplina, aggiunge il giornale.
CINA – La riscossa del marxismo
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No pasaran! Le maggiori università cinesi rilanciano lo studio del marxismo. Oltre a dare il nome di Karl Marx a un edifico all’interno del campus, l’Università di Pechino ha iniziato a compilare una raccolta di classici del marxismo, ponendola sullo stesso piano di analoghe collezioni di buddismo, taoismo e testi confuciani. Gli studiosi di Marx lamentano che, nonostante gli sforzi del governo per promuovere l’educazione ideologica, idee occidentali come il liberalismo, il conservatorismo e le religioni, hanno un impatto molto più grande sulle menti degli studenti. Per rilanciare Marx, si sottolinea come il suo pensiero sia fondamentale per legittimare il potere del Partito. Ma, probabilmente, è proprio questa riduzione del marxismo a stampella del potere che allontana menti critiche e giovani curiosi.
CINA – Errore per gli Usa non aderire alla Aiib
Robert Zoellick, ex presidente della Banca Mondiale, sostiene sulla pagine del Financial Times che la non adesione Usa alla Banca Asietica delle Infrastrutture e Investimenti a guida cinese è stato un clamoroso errore. Secondo Zoellick, finanziare infrastrutture in Asia è cosa buona, ma non solo: la banca può stabilizzare il sistema finanziario internazionale. Infine, la Cina si è finora mossa in maniera estremamente aperta e disponibile rispetto agli altri partner (rinunciando per esempio al diritto di veto all’interno del CDA della banca, a differenza degli Usa all’interno della World Bank). Per Zoellick, gli Usa dovrebbero quanto meno appoggiare la AIIB dall’esterno.
INDIA e BANGLADESH – Firmato trattato di scambio di territori
Nel weekend il premier indiano Narendra Modi, in visita ufficiale a Dhaka, ha siglato con la prima ministra Sheikh Hasina un trattato per lo scambio reciproco tra India e Bangladesh di oltre 200 enclave nei rispettivi territori. Si tratta di zone all’interno del territorio indiano ma sotto la giurisdizione bangladeshi (e vice versa).
Secondo il trattato, stilato quarant’anni fa dalla premier indiana Indira Gandhi e dal primo ministro bangladese Sheikh Mujibur Rahman (padre di Sheikh Hasina), le rispettive enclave saranno inglobate nell’amministrazione nazionale e i residenti potranno scegliere dove vivere e che nazionalità prendere.
COREA DEL SUD – Pasticcio sul pride a Seul
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La polizia di Seul ha vietato il Queer Cultural Pride Festival su pressione di gruppi cristiani. Gli organizzatori dell’appuntamento lgbt avevano presentato richiesta di autorizzazione lo scorso 28 maggio. Nel giro di due giorni era arrivata quella di contromanifestazione dei gruppi protestanti. Per timore di scontri la polizia ha deciso di vietare entrambe le manifestazioni, contravvenendo tuttavia a una pronuncia della corte suprema che chiede di tenere conto di quando le richieste di contro proteste sono palesemente costruite per far vietare gli eventi cui si oppongono.
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