Iniziano oggi le due sessioni, nome informale dato a i due principali appuntamenti politici che ogni anno determinano l’agenda di Pechino: il “Congresso nazionale del popolo” e la “Conferenza consultiva politica del popolo cinese”. A soli nove mesi dall’ultimo incontro, avvenuto in ritardo a causa dell’emergenza Covid-19, l’élite politica cinese si trova ad affrontare nuove sfide e a proporre nuovi progetti per il paese. In cima all’agenda – scrive il South China Morning Post – non mancheranno le preoccupazioni sul calo demografico. Sono passati ormai cinque anni dall’allentamento della politica del figlio unico, ma il tasso di natalità continua a decrescere: i dati del 2019 non erano così bassi dal 1961. Non meno importante sarà il tema del debito pubblico. Già a partire da venerdì verrà annunciato l’obbiettivo di deficit fiscale e quota di debito dei governi locali per l’anno in corso. Negli ultimi mesi il debito cinese è aumentato di quasi trenta punti percentuali raggiungendo il 270,1% per un valore di circa 4 miliardi di dollari: ciò è avvenuto soprattutto a causa delle politiche di rilancio economico post-Covid. “Ma se continuiamo a emettere obbligazioni con gli stessi ritmi del 2020 rischiamo di entrare in una fase di rischio elevato”, ha spiegato Xue Xiaogan, vicedirettore del dipartimento di ricerca sul debito governativo all’interno del Ministero delle finanze. In agenda anche la lotta alla povertà e la rivitalizzazione rurale, Hong Kong, la decarbonizzazione e il piano quinquennale 2021-2026. [Fonte: SCMP]
Due nuove hotline per allentare le tensioni tra Cina e Corea del Sud
Cina e Corea del Sud hanno inaugurato due nuove linee dirette d’emergenza militari per evitare incomprensioni durante le manovre nella regione. In un comunicato emesso dai ministeri della difesa dei due paesi, Pechino e Seoul si impegnano a mantenere le comunicazioni nonostante le crescenti tensioni militari nell’indopacifico. In più, questi strumenti dovrebbero allentare le tensioni causate dalle incursioni cinesi in quella che Seoul definisce la propria “zona di identificazione della difesa aerea” (ADIZ). Dagli atti si legge che le nuove linee d’emergenza “potrebbero svolgere un ruolo positivo nell’evitare incomprensioni e giudizi errati e rafforzare il controllo delle crisi tra le truppe in prima linea della Cina e della Corea del Sud in mare e in aria”. Le due nuove linee riguardano i teatri del Mar Cinese Meridionale e lo stretto di Taiwan, aggiungendosi alle precedenti tre concepite per monitorare le azioni nell’area della Corea del Nord insieme a Russia e Mongolia.[Fonte: SCMP]
Continuano gli affari dei giganti cinesi dei semiconduttori nonostante le limitazioni
La cinese SMIC – Semiconductor Manufacturing International Corporation – ha annunciato un accordo con l’olandese ASML dal valore di 1,2 miliardi di dollari. La compagnia europea fornirà al partner cinese apparecchiature per la produzione di chip fino alla fine dell’anno. A dicembre la società cinese era stata inserita nella lista nera del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti che raccoglie i nomi di aziende sospettate di sfruttare tecnologie a scopi militari. Già nel 2019 l’amministrazione Trump aveva sollecitato i funzionari olandesi per far pressioni sulla ASLM nei suoi rapporti con la SMIC, ed infine era riuscita ad ottenere l’annullamento della licenza che aveva impedito la partenza della strumentazione verso il Dragone. La Semiconductor Manufacturing International Corporation rimane un partner chiave per il gigante olandese, che ricava dal mercato cinese il 17% dei propri profitti. [Fonte: Global Times]
Gli USA con gli alleati asiatici per contrastare la “diplomazia dei vaccini” cinese
Washington sta lavorando con Giappone, India e Australia a un piano per distribuire i vaccini Covid-19 in Asia. Non è solo questione di beneficenza: tra gli obbiettivi dichiarati dalla Casa Bianca, scrive il Financial Times, c’è una chiara strategia di contenimento in chiave anticinese. Secondo gli Stati Uniti, la Cina ha reso la distribuzione dei propri vaccini un’arma per accaparrarsi degli alleati nella regione. Ecco che quindi gli alleati storici dell’area, uniti nella cooperazione QUAD, hanno dato una forte spinta al dialogo sulla sicurezza dell’area asiatica. Il presidente americano Joe Biden ha confermato che lavorerà più duramente con gli alleati asiatici per contrastare la strategia economica e militare “aggressiva” promossa da Pechino. Nel frattempo, il nuovo segretario di stato Antony Blinken ha aggiunto che la Cina è “la più grande sfida geopolitica del 21° secolo per l’America”, sottolineando che è giunta l’ora di affrontare la Cina attraverso una politica estera più determinata. [Fonti: Financial Times, SCMP]
Myanmar: almeno 38 morti ma le manifestazioni continuano
La situazione in Myanmar sta precipitando: l’esercito ha iniziato a prendere misure drastiche per contenere i manifestanti a Yangon, Mandalay, Monywa, Myingyan e altre città. Per le strade ora viene fatto largo uso di cannoni ad acqua, gas lacrimogeni e proiettili di gomma, che si sono rivelati fatali per i manifestanti colpiti alla testa. Ciononostante, decine di migliaia di persone oggi sono di nuovo per strada. Molti invocano l’intervento delle Nazioni Unite attraverso lo strumento del Responsibility to Protect (R2P), ideato per consentire l’intervento militare dall’esterno a difesa di civili che si trovano in situazioni particolarmente drammatiche. Il Consiglio di Sicurezza ONU si incontrerà domani per discutere della situazione. [Fonte: Nikkei]
Meno compiti per i bambini? È polemica sui social cinesi
Il governo locale della provincia dello Shaanxi ha emesso un ordine che vieta alle scuole di dare compiti scritti agli alunni delle classi prima e seconda elementare. E i loro genitori non potrebbero essere più in disaccordo. Non si tratta di una novità, ma di un rafforzamento di alcune regole emanate già nel 2018 dal Ministero dell’istruzione cinese che mirano ad allentare la pressione scolastica sugli studenti. Tra le direttive, infatti, compaiono anche altre misure come la riduzione delle ore di studio individuale a un’ora al giorno per gli studenti sotto i 12 anni. Ed è pioggia di critiche. Oltre 60 milioni di utenti hanno visualizzato, condiviso e commentato l’annuncio ufficiale su Weibo, e in motli hanno espresso disappunto. Perché? In Cina la competizione per primeggiare sui propri simili inizia già dall’infanzia, e i genitori sono preoccupati che meno compiti possano ridurre la possibilità di accedere a livelli di istruzione accademica eccellenti, che richiedono un ottimo punteggio all’esame finale di scuola superiore, il gaokao. Al centro di questa nuova visione dell’educazione primaria ci sarebbero anche preoccupazioni sulla scarsa attenzione verso l’attività fisica e artistica, insieme all’aumento di patologie come obesità e miopia. [Fonte: Inkstone]
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Formazione in Lingua e letteratura cinese e specializzazione in scienze internazionali, scrive di temi ambientali per China Files con la rubrica “Sustainalytics”. Collabora con diverse testate ed emittenti radio, occupandosi soprattutto di energia e sostenibilità ambientale.