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In Cina e Asia – Cina-India: raggiunto accordo sulle dispute al confine

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Cina e India raggiungono un accordo per gestire le dispute al confine
  • Xiaomi ha realizzato il primo chip a 3 nanometri interamente cinese?
  • Myanmar, Pechino protesta dopo l’attacco al consolato cinese di Mandalay
  • Taiwan apre alla possibilità di costruire nuove centrali nucleari
  • La Cina invierà sommergibile con equipaggio nel mar Artico
  • Vietnam, il generale Luong Cuong è il nuovo presidente
  • Giappone: per la prima volta l’indebitamento delle famiglie supera il reddito

Lunedì 21 ottobre Il ministero degli Esteri indiano ha annunciato il raggiungimento di un accordo tra India e Cina per la gestione pacifica dei territori contesi al confine tra i due paesi, ponendo fine allo stallo militare che si era creato dopo gli scontri del 2020. Secondo una fonte militare della Reuters, l’accordo prevede un parziale arretramento di entrambi gli eserciti, che pattuglieranno la frontiera seguendo un programma concordato. L’accordo è arrivato alla vigilia del summit BRICS in programma dal 22 al 24 ottobre a Kazan, in Russia, dove per la prima volta dal 2020 potrebbe tenersi un bilaterale tra il premier indiano Narendra Modi e il presidente cinese Xi Jinping.

Xiaomi ha realizzato il primo chip a 3 nanometri interamente cinese?

La big tech cinese Xiaomi potrebbe aver progettato il primo chip a 3 nanometri per smartphone interamente made in China. A rivelarlo è stato Tang Jianguo, funzionario a capo dell’industria hi-tech del paese, in un servizio mandato in onda il 20 ottobre dal media statale BRTV. Le sue parole sono state immediatamente riprese da decine di portali di notizie cinesi, prima di essere rimosse da internet. Secondo le voci, il progetto sarebbe allo stadio che precede la produzione dei chip su larga scala. Xiaomi, che non ha rilasciato commenti sulla questione, ha iniziato a produrre microchip nel 2017 per poterli utilizzare all’interno dei suoi prodotti, come smartphone e auto elettriche.

La Cina invierà sommergibile con equipaggio nel mar Artico

La Cina sta pianificando di inviare un sommergibile con equipaggio per esplorare i fondali del mar Artico allo scopo di raccogliere informazioni per la ricerca scientifica, individuare eventuali giacimenti di gas e petrolio ed esercitarsi in operazioni di ricerca e salvataggio. Lo farà con tecnologie interamente cinesi, a partire dalla nave da ricerca polare Tan Suo San Hao, dalla quale si lancerà il sommergibile. La Repubblica popolare diventerebbe così il secondo paese, dopo la Russia nel 2007, a inviare un sommergibile con equipaggio sui fondali dell’Artico. La Cina si definisce come uno Stato “quasi-Artico” e sta da tempo potenziando la sua flotta per operare nelle zone polari.

Myanmar, Pechino protesta dopo l’attacco al consolato cinese di Mandalay

La Cina si è detta “profondamente scioccata” e ha chiesto al regime birmano di punire severamente i responsabili dell’attacco al consolato cinese di Mandalay, la seconda città più grande del Myanmar, avvenuto lo scorso 18 ottobre. Non è ancora chiaro chi abbia fatto esplodere un ordigno nei pressi dell’edificio, che ha subito lievi danni (nessuno è rimasto ferito). Negli ultimi mesi Pechino, vicina sia al regime che a vari gruppi ribelli, ha spostato il suo baricentro diplomatico a favore della giunta militare, supportando il piano dell’esercito per indire nuove elezioni nel 2025 e chiedendo alle forze di resistenza di fermare le proprie offensive. Si dice che nelle prossime settimane il leader del regime Min Aung Hlaing si recherà in visita nella Repubblica popolare.

Taiwan apre alla possibilità di costruire nuove centrali nucleari

Nel prossimo futuro Taiwan potrebbe tornare a fare affidamento sull’energia nucleare. Lo ha dichiarato a Bloomberg il premier taiwanese Cho Jung-tai, aprendo alla possibilità di utilizzare “nuove tecnologie nucleari” per venire incontro alla crescente domanda di energia elettrica, di cui hanno bisogno soprattutto i produttori di chip. Il disastro di Fukushima del 2011 aveva aumentato l’opposizione interna all’utilizzo del nucleare, portando negli anni alla chiusura di vari impianti. Ora il governo potrebbe ripensare la sua strategia, anche se Cho assicura che “fino al 2030 per le industrie non ci saranno problemi di approvvigionamento energetico”. La questione però si aggraverebbe in caso di un eventuale blocco navale dell’isola principale di Taiwan parte della Cina. Per ora, Taipei ha in programma di spegnere la sua ultima centrale nucleare ancora funzionante nel 2025.

Vietnam, il generale Luong Cong è il nuovo presidente

Il parlamento vietnamita, ratificando la decisione del Partito Comunista del Vietnam (CPV), ha nominato il generale Luong Cuong come nuovo presidente del paese. Cuong prende il posto di To Lam, che manterrà solamente il ruolo di segretario del CPV. Il Vietnam vede così insediarsi il suo quarto presidente in quasi due anni: Lam aveva sostituito temporaneamente Vo Van Tuong, rimosso per corruzione a marzo come il suo predecessore Nguyen Xuan Phuc, allontanato a gennaio 2023. La nomina a capo di Stato di un generale riflette l’ascesa della fazione del CPV connessa all’apparato di sicurezza del paese e guidata da Lam. Ora ci si aspetta che il Vietnam entri in una fase di maggiore stabilità, in attesa del Congresso del CPV nel 2026.

Giappone: per la prima volta l’indebitamento delle famiglie supera il reddito

Il livello di indebitamento medio delle famiglie giapponesi ha superato il livello medio di reddito per effetto del progressivo aumento dei prezzi delle abitazioni legato al rapido aumento dei tassi dei mutui: una dinamica che sta colpendo duramente soprattutto le famiglie più giovani. Nel 2023 l’indebitamento medio delle famiglie giapponesi di due o più persone ha raggiunto la soglia di 6,55 milioni di yen (43.500 dollari), mentre il reddito annuo si è attestato a 6,42 milioni di yen.