I titoli di oggi
- “Due sessioni” 2024: più tecnologia IA home-made e porte “sempre aperte al mondo”
- Summit ASEAN, la Malaysia accusa l’Occidente di “Cina-fobia”
- Seul e Washington raddoppiano i soldati coinvolti in esercitazioni contro Corea del Nord
- Corea del Sud, hacker nordcoreani infiltrano produttore di microchip
- Nepal, cambia l’alleanza per formare il nuovo governo
“Due sessioni” 2024: più tecnologia IA home-made e porte “sempre aperte al mondo”
Più chip fatti in casa per sviluppare l’intelligenza artificiale (IA) e maggiori garanzie alle imprese. La Cina, durante il più importante raduno politico annuale, ha fissato alcune delle sue priorità per il 2024. I delegati delle big tech che hanno partecipato alle lianghui, le cosiddette “due sessioni” del massimo organo legislativo del Paese, hanno chiesto che vengano prodotti più chip avanzati a livello domestico, per addestrare modelli linguistici di grandi dimensioni che possano accelerare lo sviluppo tecnologico. Il portavoce del Congresso Nazionale del Popolo (NPC), Lou Qinjian, ha detto che le porte della Cina sono “sempre aperte al mondo”. Tra le priorità sono emerse le riforme finanziarie e il sostegno a imprese private e straniere. Presentando il rapporto sul lavoro, martedì 5 marzo il premier ha annunciato che la crescita per il 2024 si manterrà attorno al 5% rispetto al 5,2% dello scorso anno, con un deficit fiscale del 3% rispetto al 3,8% del 2023.
Summit ASEAN, la Malaysia accusa l’Occidente di “Cina-fobia”
“Siamo una nazione indipendente, siamo fieramente indipendenti, non vogliamo ricevere ordini da alcuna forza”. Con queste parole il primo ministro malaysiano Anwar Ibrahim ha denunciato le “pressioni” esercitate sui paesi del Sud-Est asiatico affinché si schierino contro Pechino. L’intervento è avvenuto in occasione del summit ASEAN di Melbourne, dove il leader della Malaysia ha parlato di “Cina-fobia” come “l’insieme delle critiche verso i paesi che danno importanza ai legami con la Cina”. Nella stessa giornata Anwar ha siglato una serie di accordi con il governo australiano che riguardano sicurezza informatica, tecnologia, energia pulita, sport e istruzione.
La Cina rimane l’elefante nella stanza, più volte citata in merito ai timori circa l’allargamento della presenza cinese nelle acque regionali. Per l’occasione il governo australiano ha annunciato che l’Associazione dei paesi del Sud-Est asiatico riceverà oltre 40 milioni di dollari in aiuti per mantenere il mar Cinese meridionale “aperto e libero”.
Seul e Washington raddoppiano i soldati coinvolti in esercitazioni contro Corea del Nord
Raddoppiato rispetto al 2023 il numero delle truppe coinvolte nelle esercitazioni congiunte tra Corea del sud e Stati Uniti. L’annuale addestramento chiamato “Freedom Shield”, che è iniziato lunedì e proseguirà fino al 14 marzo, prevede 48 turni di esercitazioni compresi assalti e attacchi aerei, secondo quanto dichiarato dallo Stato maggiore di Seul. Mentre la Corea del nord continua a testare le sue capacità militari con missili e altri armamenti, gli alleati lavorano su strategie di deterrenza della minaccia nucleare.
Corea del Sud, hacker nordcoreani infiltrano produttore di microchip
I servizi segreti sudcoreani, la National Intelligence Service (NIS) hanno denunciato un attacco hacker in arrivo dal vicino Nord nei confronti di almeno due aziende produttrici di microchip. Tra dicembre e febbraio gli attacchi informatici avrebbero portato al furto dei piani di progettazione e delle fotografie delle strutture produttive, elementi utili alla riproduzione di componenti chiave che Pyongyang potrebbe sfruttare per aggirare le sanzioni e produrre in casa i chip strategici per lo sviluppo economico e l’industria bellica.
Nepal, cambia l’alleanza per formare il nuovo governo
Dopo le elezioni di novembre che già sembravano convalidare l’instabilità degli equilibri di potere nella politica nepalese, ecco che ora il primo ministro Pushpa Kamal Dahal “Prachanda” ha deciso di chiudere all’alleanza con il partito vincitore delle elezioni, il Congresso nepalese (NC). Il leader del Partito comunista nepalese di centro maoista (CPN) ha infatti stretto alleanza con il partito dell’ex premier Sharma Oli, finito nell’opposizione dopo lo spoglio dei voti. Prachanda ha indicato le crescenti tensioni con gli alleati come motivazione dietro al rimpasto di governo.
A cura di Sabrina Moles e Agnese Ranaldi