Il fenomeno dei bambini «left behind» – i figli rimasti senza genitori nelle zone rurali – ha contrassegnato la Cina negli ultimi anni. Quest’anno per la prima volta pare che il fenomeno sia in diminuzione: secondo i media locali, almeno 560mila bambini si sarebbero trasferiti nelle città con i genitori.Come riportato dal China Daily, «circa 20,190 milioni di bambini “left behind” hanno frequentato scuole elementari e medie rurali nel 2015, in calo rispetto ai 20,75 milioni del 2014», secondo i numeri tratti da un rapporto annuale del ministero.
La formula «left behind» è usata in Cina per descrivere i bambini delle zone rurali i cui genitori lavorano in altre città. «Questi bambini di solito vivono con i parenti, spesso i loro nonni, mentre i loro genitori lavorano lontano da casa».
L’anno scorso, il numero di bambini rurali che hanno frequentato le scuole nelle città dove i loro genitori lavorano è aumentato di circa 720.000 unità, a 13,67 milioni secondo il rapporto.
Il motivo dell’esistenza di questa ampia fascia di bambini lasciati soli è l’hukou, il permesso di residenza che lega i diritti sociali al luogo di provenienza. Molte persone che si trasferiscono dalle campagne alle città lasciano i bambini nelle aree rurali, perché nelle metropoli cinesi sarebbe praticamente esclusi dal welfare.
Tuttavia, molti governi delle città hanno progressivamente allentato le restrizioni nel corso degli ultimi anni, provocando una diminuzione dei bambini che crescono senza genitori.
Il tema era stato sollevato a fine dell’anno scorso, quando quattro fratelli sono morti dopo essere stati lasciati senza cure parentali, «nel mezzo della spinta all’urbanizzazione della Cina», avevano scritto i media locali. La polizia di Bijie, provincia del Guizhou, aveva confermato le cause della morte.
I quattro, di età compresa tra 5 e 13 anni, avevano ingerito pesticidi nella loro casa a Cizhu, un villaggio nel distretto di Qixingguan della città. Secondo il China Daily, «i bambini erano stati privati di cure parentali da marzo, dopo che il padre, Zhang Fangqi, era partito per prendere un posto di lavoro lontano da casa. La loro madre, Ren Xifen, aveva lasciato la casa nel marzo dello scorso anno dopo una dura faida con il marito».
Queste morti di fine 2015 erano arrivate due anni e mezzo dopo un incidente in cui cinque ragazzi di strada sono stati trovati morti nei rifiuti a Bijie. I cinque, trovati più di una settimana dalla loro scomparsa, avevano acceso un fuoco per stare al caldo la notte del 15 Novembre 2012, prima di morire per avvelenamento da monossido di carbonio.
All’epoca dei fatti i media cinesi avevano intervistato Li Yifei, vice direttore del Centro di ricerca della comunicazione scientifica e l’istruzione presso l’Università Normale di Pechino. Secondo Li, i «left behind children» hanno una probabilità molto maggiore di altri di «avere problemi psicologici».
Il ruolo degli insegnanti può essere cruciale, aveva raccontato Li. «Gli insegnanti dovrebbero ricevere una formazione psicologica per monitorare lo stato mentale dei bambini. La chiave è quella di identificare i bambini che potrebbero avere problemi mentali e garantire che ci sarà un intervento in tempo. Tuttavia, ci sono pochi insegnanti o operatori psicologici nelle regioni in cui si concentrano questi bambini».
[Scritto per Eastonline]