Imparare da Lei Feng

In by Simone

Mitizzato dalla propaganda di Partito, Lei Feng è stato a lungo un eroe e un modello per la società cinese, che aveva imparato ad ammirarne le sovrumane virtù. Ma i tempi sono cambiati. Dopo l’economia pianificata, ora anche i miti del socialismo devono essere "riformati". Imparare da Lei Feng, disse Mao Zedong, come monito di esempio socialista supremo. E in previsione del 5 marzo, giorno in cui ricorre la sua memoria, la stampa cinese si dibatte sul valore attuale dell’eroe comune e socialista.

Il Partito comunista ha dato infatti il via alla campagna ufficiale per celebrare il cinquantesimo  anniversario della morte di un’icona, “in ciò che viene visto come un tentativo di colmare un vuoto morale della società”, secondo quanto riportato dal South China Morning Post.

Il potente Dipartimento della Propaganda del Partito ha lanciato ieri la campagna “Praticare lo spirito di Lei Feng” in onore del soldato dell’Esercito popolare di liberazione che divenne un simbolo di altruismo dopo la sua morte accidentale nel 1962. “Imparando da Lei Feng possiamo impostare un nuovo standard morale ed eliminare la sfiducia e le altre questioni morali nella società di oggi” ha scritto la Xinhua, citando le parole di Luo Shugang, del dipartimento di propaganda.

L’altruista Lei è divenuto un modello dopo la sua morte, all’età di 22 anni. Nei suoi diari, studiati da generazioni di cinesi, ha scritto che voleva essere “una vite rivoluzionaria che mai arrugginisce”.

I media cinesi – ha scritto il South China Morning Posthanno pubblicato articoli e libri sulla vita del giovane eroe come parte delle celebrazioni, molti dei quali mirano a rendere Lei più umano”. Le storie infatti non solo sono incentrate sulle sue buone azioni, ma hanno cercato di mostrare un Lei più autentico e meno cosparso di santità: un ragazzo normale che amava ballare, scattare fotografie e scrivere poesie.

Le lettere e le foto non censurate sono state pubblicate. Una foto ad esempio, mostra Lei in piedi davanti a piazza Tian’anmen con una borsa che durante la Rivoluzione Culturale era stata etichettata come “borghese” e per questo rimossa dall’editore di allora. “Vogliamo rendere Lei Feng una persona reale, non un eroe”, ha detto Luo Zhengyu, editore delle Opere complete di Lei Feng.

Più di centomila copie del libro sono state vendute dalla sua uscita il mese scorso.

Xu Youyu, un filosofo cinese sentito dal quotidiano di Hong Kong, ha affermato che Lei Feng “probabilmente era una brava persona, ma il Partito ha esagerato nel modo in cui lo ha propagandato: durante la Rivoluzione Culturale il mito di Lei era diventato una buffonata, la gente non si fidava più della storia di Lei Feng”.

Secondo Lu Ya vice direttore del dipartimento dei giovani lavoratori della Lega dei giovani comunisti, “i valori della nostra società sono diventati più diversificati, ed è molto difficile convincere la gente ad avere un idolo morale”.

Gli stessi ragionamenti sono stati affrontati dal China Daily: “al giorno d’oggi, i valori si stanno diversificando in Cina, e così gli oggetti o le persone, da adorare. Molti si preoccupano del declino morale e invitano il potere a fornire modelli morali. Ma non è più così facile costruire un’icona che possa essere adorata da tutti. E modelli che sono stati descritti come grandi modelli nella vita del passato stanno svanendo e persino rischiano di essere gettati nel dimenticatoio con il passare del tempo”.

Ad esempio, vengono ricordate celebrità popolari di grand presa sul pubblico, come Zhu Zhiwen, un contadino che divenne famoso a livello nazionale per le sue doti vocali. In questo senso, ha scritto il China Daily, la “de-divinizzazione di Lei Feng può migliorare lo Spirito di Lei Feng”.