Un ascensore, un vecchio che zoppica e il senso di isolamento e poca attenzione alle esigenze altrui che il regista Memetjan Semet ha provato trasferendosi a Urumqi, città dove nessuno sembra badare a chi lo circonda.Tutto rievocato nel corto Lift. Appena arrivato nella capitale dello Xinjiang, nell’estremo occidente della Cina, Memetjan Semet ha provato un senso di straniamento, trovandosi da solo, senza famiglia o amici di vecchia data a sostenerlo.
Il corto, nel quale compaiono come attori gli studenti della Xinjiang Arts School, rivive un episodio considerato esemplere dello spaesamento vissuto dal regista in una città dove nessuno sembrava badare agli altri, tutti concentrati su sé stessi e sulla realtà virtuale dei loro cellulari. Una donna claudicante non riesce a prendere l’ascensore perché nessuno ha la sensibilità di fermare le porte e aspettarla.