Nel 2011 per la prima volta in Cina la popolazione urbana ha superato quella rurale. Oggi l’ambizioso l’obiettivo che si pone la leadership è di 900 milioni di residenti urbani entro il 2025. Ma c’è chi già fa marcia indietro. In un piccolo villaggio dell’Anhui, l’intellettuale Ou Ning vuole tornare a una vita più tranquilla, agreste e – soprattutto – meno inquinata. E conoscendo il personaggio, il suo percorso potrebbe diventare un modello per altri.
Per i neofiti di Cina, Ou Ning è un semplice nome composto da due caratteri, chi, invece, bazzica il paese da anni, sa perfettamente che Ou Ning genera prodotti culturali (riviste, film e tanto altro), ma il fatto principale è che Ou Ning generalmente ce la fa, ha successo. Non sappiamo sotto quale stella sia nato ma sul nostro Caratteri Cinesi trovate la sua biografia e alcuni articoli che lo riguardano. China Files l’ha sempre seguito e il materiale raccolto è molto e di qualità (l’abbiamo raccolto qui). Il breve video che vi presentiamo racconta l’ultima delle sue imprese: il ritorno alla campagna.
Ou Ning con armi e bagagli (madre, moglie e figlio) si è trasferito a Bishan, un mini-posticino nella provincia dell’Anhui. In questi anni ha ristrutturato la casa che oggi ospita il Buffalo Institute, ha promosso due Festival culturali e finalmente farà esperienza personale di quei concetti che tanto ha studiato ed approfondito negli ultimi dieci anni. Anarchismo, collettività, urbanizzazione e sviluppo sostenibile ora sono tuoi, Ou Ning. Va bene, bando all’ironia, Ou Ning ci piace, anzi lo invidiamo tutti un po’.
Sul nostro sito potete leggere:
Diario del Festival di Bishan, ovvero il Festival che non c’è stato (qui e qui)
Ou Ning. Il ritratto di un lavoratore culturale
Intervista ad Ou Ning
La traduzioni di un suo saggio sulla ricostruzione rurale e sull’urbanizzazione cinese. [Le traduzioni integrali, come sempre sono su Caratteri cinesi]