“Dialoghi: Confucio e China Files” è una rubrica curata in collaborazione tra China Files e Istituto Confucio di Milano. CineSerie è una rassegna ricca di contenuti cinematografici per conoscere i successi della Cina continentale e tenere in allenamento ascolto e lettura. In questo appuntamento parliamo del film di animazione “Il Serpente Verde”
Titolo: Il serpente verde
Titolo originale: 白蛇2:青蛇劫起 [Báishé 2: Qīng shé jié qǐ]
Anno di produzione: 2021
Durata: 2h 8m
Genere: Fantasy
Piattaforma: Netflix
I film di animazione cinesi affascinano da sempre il pubblico occidentale ma, a volte, vengono oscurati passando in secondo piano, sorpassati dalle grandi rappresentazioni “made in Giappone”. Sebbene risentano un po’ la competizione con il paese del Sol Levante, le produzioni animate del paese di mezzo riescono comunque a mettere in scena opere di valore e degne di un pubblico internazionale. È questo il caso di White Snake 2: The Tribulation of the Green Snake o Il serpente verde – sequel di “Il serpente bianco” (2019) – film di animazione fantasy diretto da Amp Wong in co-produzione con Light Chaser Studio, Alibaba Pictures, Tianjin Maoyan Weiing Culture Media e Bilibili. Il film è andato in onda per la prima volta in Cina il 23 luglio 2021 ed è disponibile su Netflix dal 1° dicembre 2021. Nei suoi primi tre giorni dalla data di rilascio in Cina ha ottenuto un incasso di 30 milioni di dollari – raggiungendo l’altrettanto rinomato e apprezzato film di animazione Ne Zha (2019) che nei suoi primi 10 giorni aveva avuto un incasso di 340 milioni di dollari.
La critica degli spettatori, per la maggior parte positiva, ha lodato produzione, sceneggiatura, fotografia ed effetti speciali, sebbene alcuni abbiano fatto notare la presenza di pecche nella narrazione che risulta, a tratti, troppo repentina e con qualche lacuna. Numerosi i personaggi rappresentati ma non sempre ben definiti. Il racconto, così sviluppato, potrebbe risultare troppo veloce facendo perdere alcuni collegamenti tra i vari personaggi e alcune digressioni che ne susseguono. Diretto da Amp Wong, la saga fantasy animata trae ispirazione dalla famosa Leggenda del serpente bianco – conosciuta anche come Madame white snake – leggenda cinese risalente alla dinastia Tang (618-907) che, negli anni, ha dato vita a molti riadattamenti cinematografici, romanzi, riscrittura di molte opere per il teatro delle ombre e anche uno dei soggetti principali degli spettacoli dell’Opera di Pechino. La trama, quindi, affonda le sue radici nella tradizione cinese.
Ne “Il serpente verde” viene ripresa la storia delle due sorelle che era stata lasciata in sospeso alla fine di White Snake. Blanca e Verta sono due sorelle demoni con sembianze di serpente (rispettivamente bianco e verde) che possono trasformarsi prendendo sembianze umane. Durante la dinastia dei Song meridionali (1127 – 1279), Xiaobai (Blanca) viene relegata dal monaco Fahai ai piedi del tempio Leifeng come punizione per aver salvato Xu Xian (un mortale di cui si era innamorata, scatenando disastri terreni). Xiaoqing (Verta) viene invece catapultata in un mondo che sembra essere un limbo, Asuraville. Una città nata grazie ai desideri insoddisfatti di tutti gli esseri – siano essi umani, demoni o mostri. L’ossessione verso qualcosa di materiale e il loro non voler lasciare la terra, li vede relegati in questa dimensione. Durante la sua permanenza in questo spazio a lei sconosciuto, dovrà lottare per restare in vita – senza poteri – e cercare di fuggire per poter andare alla ricerca della sorella e liberarla dalla pagoda Leifeng. La sua ossessione la trascinerà in diverse avventure, durante le quali farà la conoscenza di una persona che, pur non ricordando nulla del suo passato, sembra essere in qualche modo legata a Xiaoqing.
La trama principale della leggenda è da leggersi in chiave taoista non solo come ricerca dell’immortalità e lotta tra bene e male (Yin e Yang), ma il sentimento che anima tutto il film è la capacità e la volontà di mettere in gioco se stessi per trovare un punto di incontro con l’altro con amore e fratellanza che superano tutti gli ostacoli e le insidie.
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Laurea magistrale in relazioni internazionali e comunicazione interculturale all’università di Enna (Kore). Ha insegnato cinese ai bambini di una scuola dell’infanzia tramite un progetto in collaborazione con l’Istituto Confucio di Enna. Dopo la laurea si è trasferita in Cina, dove ha insegnato italiano ai cinesi, prima a Chongqing in una scuola elementare e poi a Chengdu alla Sichuan Normal University.