Il controverso caso del professor Ding

In by Simone

Sabato e domenica, decine di studenti si sono riuniti all’esterno di una stazione di polizia di Pechino, per contestare contro la detenzione di un docente universitario, piuttosto noto e popolare. I manifestanti ne chiedevano la liberazione. Si tratta di Ding Xiaoping (casuale l’assonanza con il più celebre Deng Xiaoping), imprenditore, nonché spesso invitato nelle Università in qualità di lettore, già noto per aver passato tre anni di carcere, per il suo ruolo nel corso del 1989 in seno alle manifestazioni di piazza Tian’anmen.

I manifestanti hanno sostenuto che le autorità stanno cercando di mettere a tacere il signor Ding prima della festa nazionale del 1 ottobre. Lui, 47 anni, è una figura decisamente controversa: ha un suo pubblico accanito, ma anche molti detrattori che lo descrivono come un ciarlatano. Nel 2007, la New Century Weekly ha pubblicato un articolo allo scopo di di contestare il suo curriculum, che comprenderebbe ben 6000 corsi effettuati.

Sul suo blog, Ding oltre ad affermare di avere diretto cinque programmi televisivi, afferma di aere creato dei veri e proprio sistemi teorici di filosofia, estetica, psicologia, e di matematica analitica. Le associazioni degli studenti, invece, lo adorano e spesso lo invitano a parlare. "Lui è diverso da altri insegnanti, perché veramente si prende cura di noi", ha detto uno studente laureatosi da poco all’Università di Pechino.

Il signor Ding ha infine un curriculum poco rassicurante per il governo. Nella primavera del 1989, ha contribuito a istituire i cosiddetti salotti democratici, dove si annidavano i “principali fautori della liberalizzazione borghese" secondo il governo. Dopo la repressione, fu condannato per "comportamento controrivoluzionario" per il suo ruolo nell’organizzazione di una federazione di associazioni studentesche, che contribuirono a portare la protesta nel cuore della capitale. Tre anni di prigione non hanno annullato il suo ardore politico e così nel 1995 ha firmato, insieme ad altri dissidenti, una petizione che chiedeva al governo di abbracciare i diritti umani. In molte delle sue lezioni e sul suo blog, Ding non disdegnava feroci critiche al partito, tra le altre cose.

Le autorità, da parte loro, hanno negato che Ding sia in custodia della polizia, ma le strette preventive prima della festa del primo ottobre, sono segnali piuttosto chiari circa il clima che si respira nella capitale in questi giorni. E’ di oggi la notizia del divieto di vendere coltelli nei supermercati, per evitare dissennati gesti di violenza.