Venti contratti per un valore complessivo di circa 8 miliardi di euro. Si concretizza in serata il risultato della visita di Stato del primo ministro cinese, Li Keqiang, a Roma dove ha avuto modo di incontrare il presidente Giorgio Napolitano e Matteo Renzi. Il capo del governo di Pechino è arrivato nella capitale per la terza tappa del suo viaggio europeo dopo Germania e Russia, in vista del vertice euroasiatico di Milano in agenda domani e venerdì.
Gli accordi siglati ieri sono soltanto «una parte dei risultati concreti» che Pechino e Roma possono raggiungere, ha commentato il premier cinese nella conferenza congiunta con il presidente del Consiglio prima di spostarsi per presenziare materialmente alla firma delle intese a conclusione della seconda riunione del business forum Italia-Cina.
Del pacchetto di contratti fa parte l’accordo tra Cassa Depositi e Prestiti e China Development Bank, che il presidente di Cdp Franco Bassanini aveva confermato in mattinata, con l’obiettivo di effettuare nei prossimi cinque anni operazioni per 3 miliardi di euro. Sarà invece di 500 milioni il valore massimo degli investimenti comuni Fondo Strategico Italiano e China Investment Corporation, il fondo sovrano di Pechino, potranno effettuare in base al protocollo d’intesa raggiunto ieri.
Finmeccanica dal canto suo ha chiuso attraverso Agusta Westland un contratto da 400 milioni con Baic per la fornitura di 50 elicotteri a uso civile. Per Enel è invece arrivata la firma di un memorandum d’intesa con Bank of China che prevede la disponibilità dell’istituto finanziario ad assicurare potenziali linee di credito fino a un miliardo di euro nei prossimi cinque anni. Altro protocollo d’intesa è infine quello raggiunto dal Gse, che prevede investimenti fino a 800 milioni e coinvolge 20 aziende italiane per lo sviluppo del Distretto economico e tecnolgico dello Zhenjiang.
Nel tipico linguaggio che contraddistigue la diplomazia di Pechino, il premier Li ha voluto sottolineare la volontà di «consolidare i rapporti bilaterali» per salvaguardare gli «interessi comuni». Parole cui ha fatto eco Renzi: «lo spazio di sviluppo è ancora impressionante». Senza dubbio i rapporti tra Roma e Pechino sono stati negli ultimi mesi molto stretti.
A giugno con la visita di Renzi oltre Muraglia, seguita a fine luglio dal viaggio del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, Contratti a parte, altro tema caldo è stato l’interscambio commerciale. L’impegno di Li Keqiang è di aumentare l’import dall’Italia. «Non vogliamo un surplus commerciale», è la frase che fa sperare per il made in Italy e l’alta tecnologia. Prodotti graditi alla classe media e in prospettiva alla schiera di consumatori che la dirigenza di Pechino spera di incentivare, sostenendo la domanda interna, nel processo di transizione dell’economia che non dovrà più poggiarsi esclusivamente sulle esportazioni e sui progetti infrastrutturali.
Non poteva infine mancare un passaggio sull’Expo milanese del prossimo anno. Li si è detto pronto a favorire l’arrivo di visitatori cinesi, che a loro volta potranno godere delle facilitazioni concessa da Roma nel rilascio dei visti.
[Scritto per Milano Finanza; foto credits: TMNews]