the kashmir files

Himalayan Seeds – The Kashmir Files riapre vecchie ferite

In Asia Meridionale, Cultura, Himalayan seeds by Redazione

L’uscita di The Kashmir Files nelle sale cinematografiche indiane ha scosso l’intero Paese creando fratture e tensioni di natura politica, religiosa e sociale. Il film riporta sotto i riflettori la questione del Kashmir, stato a maggioranza islamica rivendicato sia dall’India che dal Pakistan dal 1947, anno della Partition.

Nonostante i diversi tentativi di arrivare ad un accordo, il Kashmir continua a rimanere una questione irrisolta, diventando nel frattempo non solo una territorio conteso ma anche pericolosamente povero e instabile, dove quasi ogni giorno si consumano attentati e uccisioni di civili e forze dell’ordine. 

Il conflitto religioso tra hindu e musulmani, di cui The Kashmir Files porta un esempio, è un tema fondamentale per comprendere i problemi attuali dell’India e la complessa situazione che grava sul Kashmir. Il film racconta la storia dell’esodo dei pandit avvenuto nella regione tra la fine degli anni ’80 e primi anni ’90. Questi grandi eruditi, che nella società hindu appartengono alla casta elevata dei brahmini, costituivano e guidavano la comunità induista all’interno del Kashmir. Tra il 1989 e 1990, i pandit finirono nel mirino dei militanti islamici kashmiri e migliaia di famiglie hindu furono costrette alla fuga. Un fatto storico di cui pochi indiani erano a conoscenza e che, con trent’anni di ritardo, è stato portato sul grande schermo rievocando episodi spiacevoli della storia del Kashmir e dei fragili rapporti tra hindu e musulmani nel Paese.

Molti altri capitoli della storia dell’India, come la violenza sulle caste meno agiate, le accuse contro le forze armate indiane, o le sommosse maoiste negli stati del nord-est, non hanno ricevuto la dovuta attenzione da parte del cinema. Per questo motivo, The Kashmir Files, alquanto audace ed impegnato, potrebbe indicare una nuova direzione all’industria cinematografica bollywoodiana, che sinora si è sempre occupata di commedie superficiali e drammi esagerati. The Kashmir Files è stato lodato dai critici sia per la sceneggiatura che per l’interpretazione degli attori. Nonostante il film abbia finora riscosso un gran successo (con un incasso pari a 44 milioni di dollari), il lavoro del regista Vivek Agnihotri ha diviso l’opinione pubblica riaccendendo vecchie polemiche all’interno del parlamento.

 

La vicenda narrata da The Kashmir Files è ambientata nel 2020, intervallata da continui flashback del 1989 e 1990 che ripercorrono la storia dell’esodo. Il protagonista è uno studente di Delhi, Krishna Pandit (Darshan Kumar), che pensa di aver perso i genitori a causa di un incidente (in realtà uccisi in Kashmir durante la strage). Il film è dunque un viaggio nel tempo, alla fine del quale Krishna scopre la verità sulla morte della famiglia svelando al contempo un pezzo di storia del suo Paese. 

Il film non è stato tanto criticato per aver raccontato l’esodo, riconosciuto da tutti come un evento storico (che nessuno nega), quanto per l’atmosfera ed i toni che sono stati scelti per narrarlo. Alcuni sembrano pensare che questa volta Bollywood si sia spinto troppo in là rievocando ricordi dolorosi con una retorica tagliente e faziosa. Nel film la persecuzione dei pandit viene espressamente definita un genocidio, i cui responsabili sono i militanti islamici. Per la forte enfasi posta sull’innata brutalità e violenza dei musulmani, The Kashmir Files è stato definito dalla critica come un lavoro che istiga all’islamofobia e che non fa che alimentare gli scontri tra la comunità hindu e musulmana nel Paese, nonché rafforzare l’agenda del governo nazionalista di Modi. Dalla sua primissima uscita, infatti, il film è stato ampliamente sostenuto dal partito al potere, il BJP, che è accusato dalle forze d’opposizione di strumentalizzare l’opera al fine di promuovere la propria propaganda anti-musulmana. Alcuni stati, tra cui il Madhya e l’Uttar Pradesh, il Bihar, l’Uttarkhand, il Karnataka, Goa e l’Himachal Pradesh, hanno persino esentato il film dall’imposta sugli spettacoli, lanciando un messaggio chiaro alla popolazione.

Il controverso caso di The Kashmir Files arriva subito dopo il dibattito scatenato dai fumetti della DC lo scorso ottobre. Nell’ultimo film della DC Comic, Injustice, Joker ha ucciso Lois Lane, l’amore di Superman e il figlio avuto insieme. La loro morte porta Superman alla pazzia, che decide di salvare la Terra imponendo la pace con la forza. Un video in particolare mostra Superman in procinto di smantellare un aeroplano per demilitarizzare il Kashmir, che viene definito “zona contesa”.  

II video ha causato grande sgomento ed agitazione, soprattutto tra le forze del BJP che hanno chiesto che il clip venisse rimosso dal web denunciando il fumetto in quanto simbolo di un’evidente propaganda anti-India messa in atto dall’Occidente. 

Di Maria Casadei*