Guangdong: prime vittorie dei candidati indipendenti

In by Simone

Due candidati indipendenti sono stati eletti al Congresso del popolo distrettuale nel Guangdong. “Si tratta del primo successo di candidati indipendenti in un anno in cui gli indipendenti si sono presentati in un numero senza precedenti nella storia elettorale cinese”, scrive il South China Mourning Post.
Il 28 settembre Guo Huojia, 59 anni, villaggio di Xintiandi e Li Youzhou, 37 anni, villaggio di Xiaxi, hanno vinto i seggi nel distretto di Nanhai dell’area di Foshan nel Guangdong. Guo ha riferito al South China Mourning Post che si sarebbe assicurato i voti di 4.827 degli 8.136 abitanti ammessi alle urne, mentre Li avrebbe vinto con 3.232 voti su 6.389. Entrambi sono stati coinvolti nella lotta per i diritti dei residenti colpiti dagli espropri illegali dei terreni.

La vendita dei terreni è infatti diventata  una delle principali fonti di reddito per i governi locali, generando, in alcune zone, fino alla metà di tutta la ricchezza a disposizione. Il problema è che lo Stato centrale non finanzia abbastanza i governi locali e che di conseguenza “alcune amministrazioni locali stanno letteralmente scavando delle buche che poi vengono riempite per rimpinguare il Pil”, spiega Suisheng Zhao, docente del Center for China-US Cooperation e redattore del Journal of Contemporany China.

I funzionari corrotti sono spesso accusati di aver accettato tangenti da parte degli sviluppatori immobiliari, ovvero di chi si occupa delle ricerche di mercato e della possibile riconversione di terreni agricoli in aree edificabili. Anche il professor Tao Ran, un esperto di problematiche legate alla terra dell’Università del Popolo,  rivela al Guardian che il problema è proprio alla base. La terra è proprietà collettiva: gli agricoltori non hanno il diritto di vendere lo spazio che hanno in affitto. Lo fanno gli enti governativi locali, che spesso vendono a prezzi stracciati i terreni agricoli che diventeranno edificabili, prendendo poi una tangente dai costruttori.

Guo e Li sono i primi attivisti indipendenti di successo a emergere in quello che è stato visto come un anno di svolta per i candidati indipendenti. Negli anni passati ci sono stati solo sporadici tentativi da parte di una manciata di candidati non affiliati con il Partito comunista. In Cina, infatti, esiste una forma di democrazia per eleggere i rappresentanti popolari fin dagli anni Ottanta e fin da subito ci sono stati candidati indipendenti, solitamente osteggiati dal Partito. Quest’anno i candidati indipendenti – accademici, giornalisti, blogger, avvocati e contadini – hanno attratto molta attenzione. Li Fan, direttore del World and China Institute, un think tank che quest’anno ha preparato le linee guida per i candidati indipendenti ha dichiarato al Washington Post che più di cento candidati indipendenti hanno annunciato le loro intenzioni su Weibo.

Guo, che ha iniziato una campagna per il diritto alla terra nel 2007 si è detto entusiasta dell’elezione: “Sono molto contento che sono stato eletto, anche se me lo aspettavo". E non ha vinto di poco: ha battuto il candidato governativo con più di duemila voti di scarto. "Mi concentrerò sulla questione della terra e il benessere sociale per proteggere meglio gli interessi del mio popolo", ha detto.

Gli analisti hanno ritengono che il successo di candidati indipendenti nelle aree rurali dimostra l’interesse per la politica e ha segnato un potenziale punto di svolta nell’evoluzione politica cinese. Ma hanno anche messo in guardia contro un eccessivo ottimismo, perché il successo potrebbe essere più simbolico che reale.

Chen Yongmiao, analista politico e attivista per i diritti, ha detto al South China Mourning Post che è improbabile che i legislatori locali saranno in grado di esercitare alcun reale potere decisionale. I Congressi locali – il gradino più basso della struttura di governo – sono corpi relativamente deboli in un sistema politico complesso.

Bisogna anche ricordare che i candidati indipendenti, quest’anno, hanno incontrato molte difficoltà in alcune aree, dove le autorità hanno disturbato e molestato le loro campagne elettorali. [CAG, SPi, DMt] [La foto è di Tania Di Muzio]