Go East – Tra sanzioni e vaccini, pit stop sui rapporti Ue-Cina

In Cina, Go East, Relazioni Internazionali by Lorenzo Lamperti

Meno di tre mesi fa Europa e Cina sembravano avviate a una luna di miele, dopo la firma del CAI (l’accordo bilaterale sugli investimenti cercato per anni e alla fine di un tremendo 2020 finalmente trovato). Ora, appare già vicino il divorzio. L’Unione europea ha comminato le prime sanzioni contro la Cina dai tempi di piazza Tiananmen, in riferimento alla repressione degli uiguri nello Xinjiang. La reazione di Pechino è stata tanto istantanea quanto potente: sanzionati cinque deputati europei, tre parlamentari nazionali, il Comitato politico e di sicurezza dell’Ue, la sottocommissione diritti umani del Parlamento europeo, i ricercatori Adrian Zenz e Björn Jerdén, il think tank Merics (sede a Berlino ma con alcuni ricercatori italiani in squadra) e la Alliance of Democracies Foundation. 

Potrebbe essere in bilico l’effettiva approvazione del CAI. Come ha raccontato Stuart Lau, un incontro sul tema è già saltato e il gruppo dei Socialisti e Democratici dice di considerare l’eliminazione delle sanzioni una precondizione per approvare l’accordo sugli investimenti.

La politica italiana si è ribellata (più o meno) in massa contro le sanzioni cinesi. Sono arrivate note e dichiarazioni in materia dalla Lega, da Filippo Sensi e Brando Benifei del Pd, dal presidente del Parlamento europeo David Sassoli e dall’europarlamentare del Movimento 5 Stelle e vicepresidente del Parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo.

 

RELAZIONI POLITICHE

In queste settimane che sono trascorse dall’ultima puntata di Go East, Enrico Letta è diventato il nuovo segretario del Partito Democratico. Il che assicura una certa attenzione e competenza per i temi della politica estera e in particolare per l’Asia, visto che Letta è anche presidente dell’Associazione Italia-ASEAN.

Potrebbe invece cambiare l’approccio del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, alla Cina dopo la sua decisione di aderire ai Verdi europei, che hanno una linea scettica nei confronti di Pechino. In effetti, negli scorsi giorni è arrivata la polemica tra Sala e Suning sulla questione dello stadio. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport c’è anche un riferimento alla situazione politica cinese: “Zhang avrebbe detto alle autorità cinesi le stesse cose che si è permesso di dire a me?”, si chiede il primo cittadino milanese.

Hong Kong è della Cina. La Costituzione cinese e la Basic Law costituiscono insieme le basi costituzionali per la Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a disordini ad Hong Kong. Il sistema elettorale di Hong Kong ha mostrato chiaramente delle falle e dei buchi, che sono diventate opportunità per i perturbatori anti-Cina di Hong Kong. L’unica soluzione corretta era quella di perfezionare il sistema elettorale di Hong Kong per garantire la duratura e stabile attuazione del principio “un Paese, due Sistemi” e del principio “Il popolo di Hong Kong governa Hong Kong” con i patrioti come cardine portante. Questo è parte del potere e della responsabilità che la Costituzione conferisce alla Assemblea Nazionale del Popolo, perciò completamente ragionevole e legittimo”. Si tratta della risposta dell’ambasciatore cinese in Italia, Li Junhua, all’ultima domanda che gli è stata posta da Simone Pieranni nell’intervista pubblicata qualche giorno fa sul Manifesto, in cui si parla anche di CAI e cooperazione sinoitaliana.

Dopo la riforma elettorale annunciata durante le “due sessioni”, il centrodestra italiano è tornato ad attaccare la Cina su Hong Kong. In particolare Forza Italia.

Italia Viva ha invece risollevato l’argomento Tibet, tema sul quale si consiglia di leggere il pezzo di Carlo Buldrini.

Secondo Giulia Pompili, gli ottimi rapporti dell’Ungheria con la Cina creano dei problemi a Matteo Salvini, da tempo fautore di una linea anti Pechino. Potrebbe risentirne il rapporto tra il leader della Lega e Orban, che reso Budapest la prima capitale Ue a importare il vaccino cinese pur senza il via libera dell’Ema.

Si sta tenendo a porte chiuse presso il tribunale intermedio n° 2 di Pechino il processo a carico di Michael Kovrig, uno dei due canadesi arrestati per spionaggio nel 2018 poco dopo il fermo della CFO di Huawei a Vancouver.  28 diplomatici di 26 paesi (compresa l’Italia) si sono visti negare l’accesso all’aula – ufficialmente – per motivi di sicurezza.

Nel Limes di marzo, dedicato all’Italia, Giorgio Cuscito analizza le ragioni strategiche che inducono la Cina a interessarsi della Sicilia, aggiungendo però che Pechino difficilmente riuscirà a portare a termine progetti consistenti in loco.

Secondo InsideOver, l’atlantismo del governo Draghi blocca le mire della Cina nel Mediterraneo.

Nella diretta di China Files con Alessia Amighini, co-head dell’Asia Centre ISPI, si è parlato di Belt and Road e (verso il finale) si è tornati con alcuni dettagli interessanti sull’adesione dell’Italia al programma lanciato da Xi Jinping nel 2013.

 

COVID E ALTRE COSE

Il governo cinese inizia ad allentare le restrizioni di ingresso dall’estero introdotte a causa della pandemia. Ma non per tutti. Dal ministero degli Esteri e da circa venti ambasciate cinesi in tutto il mondo è stato diffuso un comunicato che spiega come le procedure di visto saranno da ora in poi facilitate per i cittadini stranieri che si sono inoculati uno dei vaccini anti Covid prodotti da aziende cinesi. In Italia, dove molti studenti e lavoratori sono ancora bloccati e impossibilitati a tornare ai loro studi e professioni in Cina, molti si sono lamentati per l’impossibilità di utilizzare i sieri di Pechino. La mossa sembra soprattutto un messaggio spot alla diffusione del vaccino cinese (qui ne avevo parlato nel dettaglio).

Donald Trump non è più alla Casa Bianca da un paio di mesi, ma Matteo Salvini è tornato a chiedere una commissione d’inchiesta “sulle colpe della Cina” in merito alla pandemia di Covid-19.

Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, chiede invece che si aprano le porte, oltre al vaccino russo Sputnik, anche a quello cinese Sinovac. Stessa richiesta di Fabio Massimo Parenti, che ha pubblicato in tal senso un articolo sul blog di Beppe Grillo.

Anche l’Asi di Benevento ha chiesto, con una lettera indirizzata al ministro Roberto Speranza, di acquistare vaccini dalla Cina.

Secondo la Verità, nonostante le promesse di autosufficienza interna sul front delle mascherine, i deputati italiani indossano ancora dispositivi in arrivo dalla Cina, poi ritirati dal presidente della Camera, Roberto Fico.

La guardia di finanza di Treviso ha sequestrato, in tre distinti interventi, più di 4300 mascherine importate dalla Cina sulle quali era stato riprodotto illecitamente il marchio CE.

Maria Grazia Cucinotta, in Cina da un paio di mesi per girare un documentario, racconta l’attuale (serena) situazione sanitaria nel paese.

Secondo Repubblica, “un cyber attacco di origine cinese sta causando sconquassi tra aziende medie e grandi italiane, di vari settori strategici: sanità, industria manifatturiera, banche, energia e telecomunicazioni. I criminali stanno entrando nei sistemi delle vittime e rubando documenti riservati, liste e dati di clienti”.

Una società italiana è stata perquisita su disposizione dei pm per sospetta violazione dell’embargo verso l’Iran. La società, fondata da imprenditori friulani, dal 2018 è di proprietà di un gruppo di Hong Kong, che ne rilevò il 75%, investendo 2,810 milioni. L’assemblea dei soci ha di recente nominato nuovi amministratori che risiedono in Cina, affiancando loro una figura di prestigio, scrive l’Ansa, un ex ufficiale dell’Aeronautica con incarichi di vertice anche nelle Frecce Tricolori, ma che non sarebbe coinvolto nell’inchiesta delle Fiamme Gialle. 

 

RELAZIONI COMMERCIALI

A gennaio 2021 aumentano del 29,2% le esportazioni Made in Italy in Cina, trainate dall’abbigliamento (+95,7%) all’alimentare (+19,4%), dalle automobili (+124,9%) ai mobili (+4%). Ma anche la Danieli guarda con fiducia al mercato cinese.

Il 20 marzo un treno merci Cina-Europa ha lasciato Wuhan alla volta di Milano, segnando il lancio di una nuova rotta prolungata per il servizio. Secondo Wuhan Asia-Europe Logistics, il treno X8015 con un carico di prodotti elettronici, componenti di auto e forniture per la prevenzione dell’epidemia, passerà per il passo di Alataw in Cina e Duisburg in Germania, arrivando a Milano entro 21 o 22 giorni.

Continua l’intrigo cinese, come lo definisce Maurizio Crippa, intorno all’Inter. Suning resta o cede? Parrebbe entrata nel vivo la trattativa con il fondo di investimento americano Fortress per un prestito da 250 milioni di euro che permetterebbe alla famiglia Zhang di restare in sella, almeno fino a quando (i tifosi nerazzurri faranno gli scongiuri) dovrebbe arrivare la conquista dello scudetto a fine maggio. Secondo SupChina, comunque, l’obiettivo è mollare l’Inter e in generale mettere fine agli investimenti nel “buco nero” del calcio.

Huawei vuole investire a Napoli. Il colosso cinese, secondo la Verità, è in gara per la fibra Rai grazie a un “cavillo”.

In un articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore, Marco Marazzi ha commentato l’apertura della Cina ai produttori europei nei settori automotive, hi-tech e sanitario.

Secondo Reuters, il governo italiano potrebbe utilizzare il golden power per evitare che Iveco finisca alla cinese Faw.

L’Alibaba Business School inaugura l’“Alibaba Netpreneur Masterclass Italy” in collaborazione con Netcomm, a supporto dell’imprenditoria digitale. L’Italia è il paese scelto insieme alla Spagna per il debutto europeo dell’iniziativa il 6 maggio.

Nuove frontiere cinesi per l’azienda Ados di Buccinasco, specializzata in sistemi di misurazione e pesatura elettronica “con tecnologia estensimetrica a celle di carico”.

 

RELAZIONI CULTURALI

La scorsa settimana, ad Atlanta, un 21enne ha ucciso otto persone, di cui sei di origine asiatica. L’episodio testimonia l’aumento dei rischi per gli asioamericani. Nel 2020 degli Usa, di fronte a un calo generale del 7% degli hate crimes, quelli nei confronti della comunità asiatica sono cresciuti del 150%. Drammatico sintomo (anche) della retorica del “Chinese virus” di Donald Trump. Ma il fenomeno si è verificato, seppur in misura minore, anche in Italia. Ne ha scritto Xixi Hong, al debutto su China Files.

Radio Cina Internazionale ha pubblicato in italiano una critica a come i media hanno raccontato le “due sessioni”. “Per gli altri paesi, le sessioni annuali dell’APN e della CCPPC sono una finestra importante sulla Cina. In questi giorni vari media italiani hanno prestato grande attenzione anche a ciò che il rapporto del governo cinese aveva da dire sui temi di Hong Kong, Macao e Taiwan”. In realtà, il sottoscritto (per esempio qui, qui e qui) e altri colleghi hanno provato a dare un quadro il più possibile completo e ampio di quanto emerso durante l’importante appuntamento legislativo cinese.

Visto il mancato rientro di Giovanna Botteri a Pechino, la Rai non ha un corrispondente in Cina da diversi mesi. Secondo il leghista Massimiliano Capitanio si tratta di un fatto grave. Il motivo?  “Perché tutto il mondo, e in particolare l’Occidente, vorrebbe far luce sulle responsabilità di Pechino in una pandemia che ha mietuto finora 2,6 milioni di vittime”.

Lunedì 15 marzo spazio, sul Sole 24 Ore, al periodico inserto Focus China. Tra i diversi contenuti, tutti con una narrativa positiva sull’azione di Pechino, si è parlato del ruolo di Trieste, dei classici cinesi alla Biblioteca Nazionale di Roma e di vari aspetti della possibile ripresa economica europea che passa attraverso il mercato cinese.

Come segnalato su Twitter dal giornalista Andrea Pira, Carmelo Lo Monte del gruppo misto (eletto in lista Lega) ha presentato una proposta di legge per l’insegnamento delle lingue orientali in Italia già a partire dalle scuole elementari.

In occasione delle celebrazioni per il 120mo anniversario dalla morte di Giuseppe Verdi, si è tenuta a Pechino presso l’Ambasciata d’Italia a Pechino una “anteprima” dell’opera “La Traviata” che sarà messa in scena presso la più prestigiosa istituzione teatrale cinese, il National Centre for Performing Arts di Pechino, dal 5 all’11 aprile.

Fliggy, la piattaforma di prenotazione viaggi online del Gruppo Alibaba, ha trasmesso per i propri utenti in Cina una sessione esclusiva di livestreaming all’interno del Colosseo e del Parco Archeologico, con l’obiettivo di tenere connessi i turisti cinesi al patrimonio artistico e culturale senza rivali dell’Italia, in attesa che i viaggi internazionali riprendano. Hanno assistito in 170mila.

Sempre Fliggy, il 19 marzo ha invece portato in Cina Antonia Sautter e il cast artistico de Il Ballo del Doge, ha portato il Carnevale di Venezia. L’imprenditrice e stilista veneziana, ha ricevuto in due ore oltre 60mila visualizzazioni, e 50mila like.

Roberto Fiore racconta a Il Fatto Quotidiano la sua esperienza da direttore di orchestra in Cina.

 

NON SOLO CINA

Myanmar

Il golpe in Myanmar (tema a cui è dedicato il primo mini e-book di China Files pubblicato a inizio marzo) diventa sempre più violento. Alle continue proteste l’esercito risponde con una dura repressione che ha causato già ben oltre le 200 vittime. Già prima di domenica 14 marzo, la giornata più sanguinosa finora, il Movimento cinque Stelle chiedeva lo stop al duty free import birmano e l’introduzione di sanzioni, cosa poi avvenuta lunedì 22 marzo. Anche Forza Italia aveva richiesto interventi, così come Piero Fassino (già inviato speciale Ue per la Birmania dal 2007 al 2011) ha chiesto di agire ai paesi europei ma anche a quelli asiatici. La stessa Farnesina, in un tweet del 13 marzo, ha scritto: “Le violenze contro la popolazione civile che lotta per il futuro democratico del proprio Paese non possono essere tollerate. L’Italia chiede l’immediata fine delle brutali violenze in corso e la scarcerazione di tutti coloro che sono stati ingiustamente arrestati”. Giorgia Meloni, dopo alcune accuse ricevute sui media, si è paragonata a Suu Kyi.

Dall’altra parte, però, sono spuntate munizioni italiane tra quelle utilizzate dalle forze di sicurezza birmane nella repressione delle proteste, come raccontato da The Irrawaddy. “Il ritrovamento del reperto pone altri problemi per un Paese che, in quanto Italia e in quanto membro Ue, ha l’assoluto divieto di esportare armi in Myanmar, Paese più volte sottoposto a embargo (l’ultima volta per il dossier Rohingya) e per cui si chiede ora un divieto globale su ogni tipo di arma/munizione”, scrive Emanuele Giordana sul Manifesto. La Cheddite di Livorno, una storia nella produzione di cartucce da caccia e da tiro, smentisce di aver mai venduto ai birmani. Ma il mondo delle armi è anche quello di pelose triangolazioni magari all’insaputa del produttore originario.

Rete Pace e Disarmo ha chiesto l’apertura di un’indagine per accertare in che modo munizioni italiane siano finite a disposizione dell’esercito birmano. E, come scrive sempre Emanuele Giordana, sta collaborando con Amnesty Italia e l’associazione Italia-Birmania per scambiarsi informazioni sul caso mentre un’interrogazione di Erasmo Palazzotto (Leu) chiede al ministro degli Esteri se “non intenda avviare una verifica completa e approfondita” sulla vicenda. E’ possibile che quelle munizioni siano arrivate in Myanmar attraverso aziende terze e distributori ufficiali del produttore italiano.

Coldiretti ha accolto con favore il blocco delle importazioni europee di riso birmano.

Tra le tante imprese internazionali che stanno ripensando la propria presenza in Myanmar c’è anche l’italiana Ovs.

Il cardinale Segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin, ha chiesto ai leader della Chiesa del Paese di “impegnarsi nel processo di pace” e “incontrare” tutte le parti interessate: il generale Min Aung Hlaing, il capo delle forze armate birmane che dal primo febbraio guida il colpo di Stato; Daw Aung San Suu Kyi, la leader della Lega nazionale per la democrazia (Lnd), il partito democraticamente eletto alle elezioni di novembre, oggi agli arresti domiciliari; i leader della società civile e religiosi; tutti coloro che partecipano alle proteste civili.

 

Giappone

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha avuto la sua prima conversazione telefonica con il primo ministro giapponese Suga Yoshihide. Come racconta Giulia Pompili nella sua Katane, “i due sono stati al telefono circa venti minuti, hanno parlato di G20 (la presidenza italiana), di coronavirus, e soprattutto della strategia dell’Indo-Pacifico. Secondo la versione giapponese, Draghi condivide le preoccupazioni di Suga sulla situazione a Hong Kong, nello Xinjiang. E i due leader concordano nel cooperare per gestire la Corea del nord, inclusa la questione dei cittadini giapponesi rapiti. Insomma bel colpo per il rafforzamento dell’alleanza Roma-Tokyo”, conclude Pompili.

Cambio della guardia all’ambasciata italiana a Tokyo. Giorgio Starace, che ha guidato la rappresentanza diplomatica tricolore negli ultimi anni, ha finito il suo mandato. Al suo posto Gianluca Benedetti, in arrivo da Tel Aviv.

Lo scorso 11 marzo si è ricordato quanto avvenuto dieci anni prima, vale a dire il terremoto e maremoto del Tohoku, che causò l’incidente della centrale di Fukushima. Anche in Italia, sono diverse, pro e contro, le opinioni sull’utilizzo dell’energia nucleare. Qui invece si può acquistare il libro “Fukushima anno zero” di Susumu Katsumata, con una prefazione di Giulia Pompili.

Hitachi è finita, suo malgrado, in mezzo a una polemica tutta italica tra il governatore campano Vincenzo De Luca e la Toscana, con Napoli e Pistoia che sono le sedi delle due principali sede della multinazionale giapponese in Italia. Nel frattempo, Hitachi Rail SpA annuncia la firma del contratto con Trenitalia per il supporto logistico integrato dei treni ad alta velocità ETR 500 – Frecciarossa.

Serie di eventi in Giappone per ricordare Dante Alighieri a 700 anni dalla morte.

 

Taiwan

L’Italia ha qualcosa da imparare da Taiwan sotto il profilo della gestione sanitaria. E avrebbe bisogno di cooperare con Taipei in materia di chip (di cui tra l’altro il settore automotive sta lamentando da tempo la penuria). E’ il succo dell’intervista ad Andrea Sing-Ying Lee, rappresentante di Taiwan in Italia. Qui Lee racconta nel dettaglio il sistema anti Covid di Taipei e analizza i rapporti politico-commerciali tra Italia e Taiwan, comprese le loro potenzialità ancora inespresse.

Su Fanpage un racconto della normalità taiwanese, merce rara in tempi pandemici.

Pronta a volare a Taiwan l’ex saronnese Lisa Ann Birocci. Per la giocatrice italo-americana un contratto da professionista nel campionato di quella che il sito di informazione locale chiama “isola cinese”.

A proposito di Taiwan, negli ultimi anni il Bubble Tea sta prendendo piede sempre di più anche in Italia, dove è nata una startup che si propone di diventare la “Starbucks italiana del Bubble Tea”.

 

ASEAN

Per la prima volta dalla sua costituzione, il G-20 verrà presieduto dall’Italia. La Presidenza italiana è iniziata nel dicembre del 2020 e si concluderà il 30-31 ottobre 2021 con una grande conferenza di tutti i capi di stato e di governo dei Paesi membri a Roma. L’Italia dovrà fare squadra con l’Indonesia (che le succederà nel 2022) per facilitare il dialogo tra USA e Cina, per ammorbidire le relazioni tra Cina e India e per rafforzare i rapporti UE-ASEAN.

Un accordo di collaborazione della durata di un anno tra l’Italian Trade Agency di Kuala Lumpur e iCart Malaysia Sdn Bhd, proprietario del marchio HappyFresh Malaysia è stato presentato in una cerimonia di firma il 16 marzo. L’obiettivo è quello di incentivare il consumo di prodotti alimentari made in Italy nel paese del Sud-est asiatico.

La Camera di Commercio Italiana a Singapore (ICCS – Italian Chamber of Commerce in Singapore) apre il suo primo desk italiano a Milano, grazie a un accordo con Banca Popolare di Sondrio.

Protocollo d’intesa sottoscritto dal Commissariato per la partecipazione dell’Italia a Expo 2020 Dubai e l’Associazione Italia-ASEAN. L’accordo, firmato dal commissario Paolo Glisenti e dal presidente dell’Associazione Enrico Letta, mira a favorire la partecipazione del sistema imprenditoriale e degli enti scientifico-culturali del nostro Paese con interesse strategico nella regione e a rafforzare la cooperazione economico-finanziaria e culturale tra il Sistema Italia e i paesi ASEAN, con particolare riguardo ai temi della connettività, del cambiamento climatico e dello sviluppo sostenibile, del capacity building, della cooperazione marittima e della gestione dei disastri naturali oltre che della sostenibilità agroalimentare e della salute.

 

India

Due richiami alla cooperazione tra Italia e India in arrivo da esponenti politici molto diversi, anche se ora sono al governo insieme. Piero Fassino, dopo un incontro con l’Ambasciatrice dell’India Neena Malhotra, chiede che l’Italia si doti di una strategia dell’Indo Pacifico. Tema ormai sempre più diffuso anche in Europa: paesi come Germania, Francia e Paesi Bassi si sono già mossi in tal senso. 

Matteo Salvini, invece, parla di India in materia sanitaria e parla di “contatti” per importare il vaccino anti Covid di Nuova Delhi dopo “il fallimento” di AstraZeneca.

 

SPAZIO KATANE

Gli appassionati di Asia conoscono già Katane, la newsletter di Giulia Pompili che da molto tempo ci informa sulle notizie da Asia e Pacifico (chi non è ancora iscritto può porre rimedio qui). Dall’ultima puntata, prendiamo un estratto sul nuovo capitolo della disfida culinaria tra paesi asiatici.

C’è una nuova puntata di Cibo – una guerra globale, che – lo avrete notato anche voi – ultimamente riguarda spesso Corea del sud e Cina (ricordate il kimchi?). Insomma, veniamo ai fatti. Una delle serie tv di punta della rete sudcoreana tvN si chiama “Vincenzo”. Perché il protagonista è un avvocato mafioso che si chiama Vincenzo Cassano. Ma la notizia non è questa. Durante una scena molto importante dell’ultima puntata di “Vincenzo”, pare che Vincenzo, assieme alla coprotagonista Hong Cha-young, si gode una bella ciotola di bibimbap istantaneo. Solo che poi la telecamera si avvicina per far vedere la marca del prodotto (la pubblicità indiretta è molto usata nelle serie tv asiatiche) e viene fuori che la ciotola di bibimbap istantaneo è prodotta dalla cinese (e sconosciuta ai più) Zihaiguo. Apriti cielo. E che, adesso pure il bibimbap è cinese?, è il riassunto delle reazioni degli spettatori sudcoreani. Se non sapete cos’è il bibimbap, chiamate subito il ristorante coreano più vicino a voi e fatevelo portare. Oppure fatelo voi stessi.

Sempre Giulia Pompili ha intervistato Shigesaburo Okumura, il direttore del Nikkei Asia. Molti gli spunti interessanti e una (non) sorpresa: il tema più seguito è la Cina.

 

AGENDA E SEGNALAZIONI

Martedì 23 marzo alle 15 tavola rotonda ISPI intitolata “New Rules of China’s Engagement in the World”. Intervengono Tyson Barker, Yukon Huang, Eduardo Missoni e Alessia Amighini.

Sempre il 23 marzo si conclude “The EU, Japan and a Fraying International Order”, una conferenza di due giorni sul tema della cooperazione tra Unione Europea, Giappone e Stati Uniti davanti alle sfide dell’ordine liberale internazionale. Qui si può recuperare il panel introduttivo.

L’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano ha rinnovato la collaborazione con il Festival del Cinema africano, d’Asia e America Latina. A partire dal 23 marzo presentate due pellicole della cinematografia cinese contemporanea: “So Long, My Son” di Wang Xiaoshuai (Cina, 2019, 175′) e la favola cinese “White Snake” di Amp Wong, Zhao Ji (Cina/Stati Uniti, 2019 – 98’).

Il 25 marzo alle ore 10 italiane in programma il webinar “ASEAN, China and RCEP” organizzato dalle Camere di Commercio italiane in Cina e a Singapore con la partnership di RsA Asia. Partecipano Alberto Maria Martinelli, Paolo Bazzoni e Lorenzo Riccardi.

Anche tra marzo e aprile, come sempre, numerosi gli eventi online organizzati dall’Istituto di Cultura Coreano in Italia. Qui una panoramica.

Raffica di live o eventi da recuperare. A partire da tre live Instagram di China Files sulle “due sessioni” e Belt and Road cinesi con Lorenzo Riccardi, Guido Alberto Casanova e Alessia Amighini. Qui un’intervista di Sabrina Moles con Radio Italia Cina, sempre sul tema lianghui. Qui si possono invece recuperare le oltre due ore di convegno organizzato dalla Fondazione Vittorino Colombo sul ruolo strategico dell’Italia e dell’Europa a cui ha partecipato anche Simone Pieranni.

In partenza a marzo il corso di Business Chinese presso la Scuola Permanente della Fondazione Italia Cina. Un pratico percorso di 7 laboratori tematici per perfezionare le proprie abilità comunicative e lavorare con la Cina. Si può scrivere a scuola@italychina.org per maggiori informazioni.

Aperto il concorso letterario Cinarriamo di Orientalia editrice su “storie tra identità e alterità”.

Di Lorenzo Lamperti*

*Giornalista responsabile della sezione “Esteri” del quotidiano online Affaritaliani.it. Si occupa di politica internazionale, con particolare attenzione per le dinamiche geopolitiche di Cina e Asia orientale, anche in relazione all’Italia