Tra Stati generali, candidature alle regionali, la fase tre e le immancabili minacce di crisi di governo (con qualcuno che parla di un possibile scenario “da Vietnam“), l’attenzione della politica italiana sembra essersi spostata sul fronte interno. Per intenderci, non è che (salvo rari casi) quando si parla di paesi stranieri, Cina in primis, la politica italiana stia facendo davvero politica estera: spesso e volentieri anche questioni diplomatiche o geopolitiche vengono affrontate con logiche da cortile. Ma questo già lo sappiamo. La settimana appena trascorsa ha riportato in auge un vecchio “successo”, i presunti rapporti tra il Movimento Cinque Stelle e il Venezuela di Nicolas Maduro. Ma i riferimenti alla Cina, in tempi pandemico/elettorali (negli Stati Uniti) non sono ovviamente mancati.
LA POLITICA
“Non commento quello che non è certo, anche perché sono mesi che inseguono soldi russi che non esistono, quindi non voglio gettare la croce addosso ad altri”, aveva esordito Matteo Salvini in merito al caso M5s-Caracas. Ma poi ha aggiunto: “Vedo un problema in questo governo, al di là di eventuali finanziamenti: l’amicizia con alcuni regimi, penso a Cina, Venezuela e Iran mi fa vergognare di essere italiano. Cina, Venezuela e Iran sono regimi sanguinari e dittatoriali con cui non si dovrebbe andare a braccetto”. Non si può non notare il riferimento alla Cina, al centro dei pensieri della Lega fin da quando è passata all’opposizione.
Salvini ha citato la Cina, come sempre, diverse volte nel corso degli ultimi giorni. Vediamone alcune. 16 giugno: “Una delle nostre priorità è portare in parlamento una commissione d’inchiesta sulla Cina perché è chiaro che ha mentito e volontariamente o no ha contagiato il resto del mondo. Se la commissione d’inchiesta appurerà colpe di Pechino, dovranno pagare fino all’ultimo centesimo. Vorrei che non ci fossero rapporti oscuri tra qualche parte politica e il regime cinese. Di certo se fossi un magistrato cercherei di andare fino in fondo con i rapporti anche economici con il regime cinese. Mi sembra strano che mezzo mondo stia chiedendo chiarezza alla Cina e il governo italiano sia silenzioso”.
19 giugno, più trumpiano di Trump: “I cinesi non devono abusare troppo della pazienza del prossimo. C’è una proposta della Lega ferma in Parlamento, che spero che venga discussa, di una commissione d’inchiesta, perché penso che ormai tutti abbiamo capito che la Cina ha mentito sul virus, ha aspettato settimane prima di avvertire il resto del mondo del pericolo che si correva, il virus e’ nato probabilmente in un laboratorio cinese. La Cina deve rispondere con migliaia di miliardi di risarcimento danni”.
Ma c’è spazio anche per un nuovo protagonista, il monopattino. “Respinti tre emendamenti su tre proposti dalla Lega a favore della filiera dell’auto”, si lamenta Salvini. “A che gioco giochiamo? Conte chiede il dialogo ma poi in un decreto da 55 miliardi dove si danno soldi a pioggia in 280 articoli non accoglie alcun suggerimento per l’automotive. La Francia, invece, per il settore auto ha già stanziato 8 miliardi. Il governo Conte aiuta i monopattini fatti in Cina ma non pensa ai lavoratori italiani”.
Attacchi anche a livello locale, come per esempio nel Lazio, dove il capogruppo leghista Angelo Tripodi ha dichiarato in consiglio regionale: “Sembra che le prime mascherine comprate da Zingaretti and company dalla Cina non erano salubri. Stiamo cercando di capire bene questa cosa e chiederemo la certificazione. Quando sono state sottoposte all’analisi di salubrità, sembra che queste mascherine fossero sporche di sterco di topo”. Caso su cui è intervenuto anche Salvini, mentre Tripodi ha chiesto una commissione di inchiesta “come in Lombardia”.
L’eurodeputata della Lega Mara Bizzotto l’ha toccata pianissimo: “La Cina comunista è l’Impero del Male del terzo millennio. La dittatura comunista cinese rappresenta la più grande minaccia alla nostra libertà e alla nostra democrazia”. Attaccando poi il M5s e l’Unione europea: “E’ scandaloso che l’Europa e il governo italiano di Pd e 5 Stelle siano complici silenziosi delle malefatte del regime cinese. Basta silenzi, basta doppi giochi, basta bugie: l’Europa deve pretendere la verità sui crimini commessi dalla Cina”.
Il tema dei rapporti tra M5s e Caracas (e per estensione Teheran e Pechino) è stato toccato anche da Forza Italia, in particolare da Antono Tajani. E Formiche si chiede se in effetti non ci sia un filo rosso che collega l’Italia, il Venezuela e la Cina, adducendo come possibile indizio il mancato riconoscimento di Guaidò. Il tema dei rapporti tra una parte di politica italiana e leader o paesi non proprio convenzionali, come scrive Daniele Raineri sul Foglio, esiste.
Luigi Di Maio ha rassicurato (ancora una volta) gli Stati Uniti durante una riunione del Consiglio Affari Esteri dell’Ue alla quale ha partecipato anche il segretario di Stato americano Mike Pompeo. Il ministro degli Esteri ha rilevato come la Cina sia per tutti un partner sempre più importante ma ha allo stesso tempo assicurato a Pompeo di comprendere le preoccupazioni Usa ricordando che l’Italia, per esempio, ha adottato una legislazione “particolarmente stringente” sulla tecnologia 5G. “Il legame transatlantico”, ha detto Di Maio, “rappresenta per l’Italia e per l’Europa la più strategica delle risorse perché ci consente di affrontare e gestire la complessità delle relazioni internazionali rimanendo sempre fedeli ai nostri valori e principi. Le stesse cose che dice da mesi ma alle quali non tutti (quantomeno le opposizioni di centrodestra) dimostrano di credere.
Massimo Giannini analizza, in un’editoriale su La Stampa, il “nuovo disordine mondiale” (tema in copertina del The Economist di questa settimana) facendo riferimento a quelle che definisce “mire neo imperiali della Cina”.
Secondo Marco Marazzi, socio dello studio Baker McKenzie e fondatore del think tank Easternational, “l’idea che dobbiamo scegliere se fare affari con gli Stati Uniti o fare affari con la Cina è una costruzione politica e mediatica”.
L’ECONOMIA
Agenzia ICE e Tencent Holding Limited, principale provider cinese di servizi internet a valore aggiunto, hanno siglato un Memorandum d’intesa per promuovere e introdurre insieme le aziende italiane nel mercato cinese. “L’Italia non può esportare materie prime e nemmeno basso costo dei fattori, ma imprenditorialità e artigianalità. Se a questo si aggiunge l’upgrade tecnologico, apriamo più porte. In questi due mesi c’è stato uno spostamento a due cifre sull’e-commerce e in questo dobbiamo accompagnare le imprese”, ha commentato il presidente dell’ICE Carlo Ferro.
Eurizon, società di asset management del Gruppo Intesa Sanpaolo, rafforza la propria presenza in Asia potenziando la struttura della controllata a Hong Kong. Mossa che avrà una funzione di sostegno per le altre realtà del Gruppo Intesa Sanpaolo presenti in Cina: Penghua, asset manager locale partecipato da Eurizon al 49 per cento, e Yi Tsai, società di wealth management controllata al 100 per cento dalla Divisione International Subsidiary Banks.
Promos Italia ha lanciato la prima piattaforma per incontri b2b online tra imprese italiane e buyer internazionali. Il primo progetto realizzato sulla nuova piattaforma è “Digital InBuyer China“, che mette in contatto selezionati buyer del mercato cinese con aziende italiane interessate a esportare in Cina.
Continua intanto in modalità digitale il format di business matching realizzato da Sace in collaborazione con il gruppo cinese Sumec per affiancare le piccole e medie imprese italiane nello sviluppo di nuove opportunità sul mercato della Repubblica popolare.
Il Sole 24 Ore è tornato sull’importante investimento del colosso cinese Faw nella motor valley emiliana in materia di auto elettrica, con un’intervista a Peter Tutzer.
Huawei ha aperto a Milano un nuovo Customer Service Center, dedicato a una moltitudine di servizi: consulenze one-to-one, riparazioni rapide su appuntamento, workshop e servizi di assistenza personalizzata sul cliente.
Ma intanto in Italia c’è anche chi porta avanti una crociata contro il 5G, nuova tecnologia di cui Huawei è campione globale. Oltre 500 comuni ed enti hanno adottato a vario livello provvedimenti contro l’installazione delle antenne per la nuova tecnologia di comunicazione, o hanno comunque rilasciato pronunciamenti in tal senso.
Antonello Soro, garante italiano per la Privacy, ha invece nel mirino TikTok, prodotto nato dal big cinese Bytedance. “Sono tre anni che lo sostengo: abbiamo un problema con la Cina. Nell’economia digitale l’asimmetria è semplicemente spaventosa”, ha dichiarato a Repubblica.
Alessandro Aresu, direttore scientifico di Scuola di politiche e autore del saggio “Le potenze del capitalismo politico. Stati Uniti e Cina”, spiega come l’Italia dovrebbe a suo parere muoversi nella sfida globale tra Stati Uniti e Cina.
IL COVID-19
Il focolaio da coronavirus emerso negli scorsi giorni a Pechino sembra essere sotto controllo, mentre il governo cinese sembra avere la tentazione di puntare il dito contro l’Europa.
“Quella che sta riemergendo in Cina è ancora la prima ondata. Perché il Coronavirus è sempre tra noi. Anche se ce lo dimentichiamo e i politici non ci dicono che le nostre vite non torneranno mai come prima, fino a quando non avremo un vaccino. E, anzi, non è detto che un vaccino risolva le cose”, ha detto Richard Horton di Lancet a Repubblica, aggiungendo che l’Italia “avrebbe dovuto chiudere prima”.
La pandemia da Covid ha messo sotto pressione anche le comunità cinesi all’estero, e ne ha al contempo messo in luce la complessità e le contraddizioni, offrendo spunti di riflessione interessanti, raccolti da Sinosfere, in un intervento ospitato su China Files.
I corrispondenti italiani di Corriere della Sera e Repubblica sono tornati in Cina e stanno trascorrendo le due settimane di quarantena a Tianjin. Guido Santevecchi ha raccontato a più riprese (per esempio qui e qui) la sua esperienza, Filippo Santelli lo fa principalmente su Instagram.
Xinhua racconta invece la storia di Mattia Romeo, un italiano residente in Cina da oltre 14 anni, per l’esattezza a Canton.
TUTTO IL RESTO
L’Istituto Affari Internazionali ha realizzato con il Laboratorio Analisi Politiche e Sociali dell’Università di Siena un‘indagine di opinione che fotografa la politica estera vista dagli italiani. Dal rapporto risulta che il governo italiano è ampiamente promosso per quanto riguarda i rapporti con la Cina (i giudizi positivi prevalgono di 26 punti percentuali rispetto ai giudizi negativi). Sulle prossime elezioni Usa, solo il 20% dichiara che voterebbe per Donald Trump, mentre quasi un italiano su due dice di preferire il candidato democratico Joe Biden. Soltanto gli elettori della Lega esprimono un voto in maggioranza favorevole a Trump.
Solo tre italiani su cento, tra quelli che andranno in vacanza all’estero durante l’estate 2020, sceglieranno Cina e Asia. All’estero gli italiani sceglieranno soprattutto l’Europa Mediterranea (37%), il nord Europa (29%) e l’Europa dell’Est (12,7%). Tra coloro che andranno in localita’ extraeuropee il 6,9% negli States, il 2,7% nell’America Latina, lo 0,8% in Canada e lo 0,2% in Russia.
Il consolato generale d’Italia a Shanghai ha tenuto una cerimonia di inaugurazione del “xiao bangongshucai” (piccolo orto d’ufficio) alla presenza del console generale Michele Cecchi. Iniziativa che rientra nel piano di sviluppo di Shanghai 2035, che esprime chiare linee guida in direzione della sostenibilità ambientale: parchi urbani raggiungibili entro un massimo di dieci minuti a piedi, miglioramento della qualità dell’acqua e dell’aria in città.
Un’operazione congiunta di guardia di finanza e ufficio delle dogane ha portato al sequestro, all’interno del porto di Ancona, di quasi 95 mila valigie in poliestere di origine e provenienza cinese, ma con etichette attestanti la produzione in Italia e destinate a una catena commerciale nazionale.
Nell’ambito della riorganizzazione post Covid (compresi alcuni tagli), in Rai rischia di saltare Pechino Express, la trasmissione condotta (con succeddo) da Costantino Della Gherardesca.
SANTA SEDE-CINA
Sembrano esserci alcuni ostacoli sulla strada che dovrebbe (avrebbe dovuto?) portare Papa Francesco in Cina. Su Il Manifesto, Emanuele Giordana racconta di come le posizioni di alcuni prelati di Hong Kong mette a rischio l’accordo sulla nomina dei vescovi (in scadenza tra qualche mese) tra Pechino e Santa Sede.
Su Repubblica, invece, Claudio Tito sostiene che il governo cinese abbia “spalancato le porte” per un’ipotetica visita di Bergoglio. Ma ora, secondo il giornalista di Repubblica, sarebbe proprio il pontefice a frenare: “Il dialogo diplomatico che aveva squarciato cinquant’anni di silenzio tra il Vaticano e la Repubblica Popolare sembra finito in un limbo in cui si sono invertite le priorità”. E ancora: “‘Francesco in questa fase mette in conto di non poter più essere il primo Papa a mettere piede in Cina’. Nella Segreteria di Stato è una frase che negli ultimi mesi si ascolta con frequenza”. Si tratterebbe di una vero cambio di rotta, dopo le tante volte in cui Bergoglio ha ripetuto di “amare la Cina” e di volerla visitare.
NON SOLO CINA
L’Ambasciata italiana a Seoul ha organizzato il webinar “La Repubblica di Corea e le sfide geopolitiche post-Covid19”. Durante l’incontro, al quale hanno partecipato l’ambasciatore Federico Failla, Ra Jong-yil (docente al National Defence College di Seoul ed ex consigliere presidenziale in materia di difesa) e John Delury (docente di Chinese Studies alla Yonsei University Graduate School of International Studies di Seoul) sono emersi aspetti interessanti che mettono in relazione Italia e Corea del sud.
Alla Camera, il Pd è intervenuto per parlare del caso di Maria Ressa, giornalista sotto accusa nelle Filippine (vicenda raccontata da Giulia Pompili).
Il sito specializzato La Conceria ha raccontato la storia delle scarpe WXY, made in Taiwan con pelli italiane.
Nei 18 tra le direttrici e i direttori d’orchestra under 35 scelti tra 206 candidati di 38 paesi e quattro diversi continenti per partecipare all’XI Edizione del Premio internazionale di direzione d’orchestra ”Guido Cantelli” ci sono anche due professionisti da Singapore e da Taiwan.
Da Taiwan sono arrivate in donazione 200 mila mascherine alla diocesi di Caltanissetta.
Un Ginkgo biloba, germogliato da un seme di una pianta sopravvissuta al bombardamento del 6 agosto 1945 di Hiroshima, è stato messo a dimora presso Biblioteca comunale San Matteo degli Armeni di Perugia.
Takehiro Tomiyasu, difensore giapponese del Bologna, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport in cui racconta la sua storia calcistica.
La National Gallery di Londra porta un pezzo d’Italia in Giappone. Si aprirà infatti il 18 giugno a Tokyo, presso il National Museum of Western Art, la mostra “Botticelli to Van Gogh: Masterpieces from the National Gallery, London” che sino al 18 ottobre porterà nel Sol Levante una incredibile selezione di capolavori a coprire un arco di circa 450 anni.
AGENDA
Il 22 giugno comincia la 14a edizione della TOChina Summer School, con lezioni online full time dal lunedì al venerdì fino 3 luglio.
Dal 22 al 24 giugno in programma la Zhejiang Online Fair, che permette matching gratuiti B2B e B2C digitali e personalizzati con aziende nel settore culturale cinese.
Il 23 giugno Alibaba.com, il più grande marketplace b2b al mondo con oltre 18 milioni di buyer, si presenterà ufficialmente alle aziende italiane con il “Go Export Summit”, evento virtuale per la promozione dell’export del Made in Italy.
Il 23 giugno workshop sulle energie rinnovabili organizzato dall’ambasciata italiana in Giappone e dallo Shibaura Institute of Technology.
Il 25 giugno China Files partecipa con Alessandra Colarizi e Lorenzo Lamperti al webinar “Post Covid, la Cina tra competizione globale e opportunità per l’export“, organizzato da Promos Italia. Ospite anche il fiscalista Lorenzo Riccardi.
Da venerdì 26 giugno ore 16 a sabato 27 giugno ore 16 sarà disponibile in streaming sul sito dell’Istituto di cultura coreano il film “The Terror”, che prosegue il ciclo “Il cinema coreano a casa vostra”.
Lo stesso 26 giugno si conclude un’altra rassegna di cinema coreano, organizzata dalla Cineteca di Milano.
Dopo il grande successo della prima edizione, il Centro di giornalismo permanente organizza un secondo workshop “Scrivere di esteri: raccontare l’Asia”, in programma a partire dal 6 luglio. Il corso è riservato a 20 partecipanti ed è tenuto dai giornalisti Simone Pieranni, Matteo Miavaldi, Giulia Pompili, Ilaria Maria Sala e dalla ricercatrice Giulia Sciorati.
Dopo la quarantena riapre al pubblico il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma. Voluto nel 1901 dal fondatore dei missionari saveriani e grande visionario San Guido Maria Conforti, allora vescovo di Parma, proclamato santo nel 2011, rappresenta un contenitore artistico e documentario di eccezionale importanza per la città e non solo, frutto di un lungo percorso storico.
Inaugurata al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato la mostra “Nudi” di Ren Hang, fotografo scomparso nel 2017 quando aveva meno di 30 anni. L’esposizione resterà allestita fino al 23 agosto. Qui una recensione.
L’Istituto Confucio di Milano rinnova la propria offerta online in una nuova rubrica che, dal 15 giugno, si chiamerà (E)state con Confucio con pubblicazioni quotidiane su Instagram.
Di Lorenzo Lamperti*
**Giornalista responsabile della sezione “Esteri” del quotidiano online Affaritaliani.it. Si occupa di politica internazionale, con particolare attenzione per le dinamiche geopolitiche di Cina e Asia orientale, anche in relazione all’Italia
Classe 1984, giornalista. Direttore editoriale di China Files, cura la produzione dei mini e-book mensili tematici e la rassegna periodica “Go East” sulle relazioni Italia-Cina-Asia orientale. Responsabile del coordinamento editoriale di Associazione Italia-ASEAN. Scrive di Cina e Asia per diverse testate, tra cui La Stampa, Il Manifesto, Affaritaliani, Eastwest. Collabora anche con ISPI. Cura la rassegna “Pillole asiatiche” sulla geopolitica asiatica.