Come un’onda (non particolarmente alta), che viene e che va, periodicamente alcuni esponenti politici italiani si occupano di quanto accade a Hong Kong. L’ultimo esempio è arrivato dopo la condanna di Joshua Wong, Agnes Chow e Ivan Lam. La composizione dell’onda appare simile al solito. Dichiarazioni dure e colorite dell’opposizione di destra, alcune prese di posizione di esponenti delle forze di governo, escluso il Movimento Cinque Stelle.
Fratelli d’Italia, in particolare il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, parla di “barbarie” e chiede all’occidente di “sanzionare la Cina e di liberarlo”, riferendosi a Joshua Wong. Il quale, nelle scorse settimane, è intervenuto a una lezione dedicata al tema della libertà alla Scuola di formazione della Fondazione Farefuturo ‘FormarsiNazione’, presieduta da Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia nonché vicepresidente del Copasir.
Paolo Formentini della Lega è stato intervistato sul tema da Radio Radicale, mentre Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, ha chiesto che il governo non resti in silenzio “di fronte alla repressione in atto”.
Molto decisa anche la nota di Yuri Guaiana, membro della segreteria di Più Europa. “L’Unione Europea e l’Italia non possono più solo rimanere critiche nei confronti del regime del Partito Comunista Cinese, cosa che per altro l’Italia non fa abbastanza come dimostra anche il silenzio sull’arresto dei tre attivisti”, si legge, “ma devono anche avere il coraggio di promuovere una nuova politica verso la Cina che dia priorità ai diritti umani rispetto ad altri interessi”.
Emanuele Fiano, responsabile Esteri della segreteria del Pd, si è assunto l’onere di commentare le condanne, definendole “sconcertanti”. “Il rispetto dei diritti fondamentali, della democrazia e della libertà non sono merci che possono essere pesate su nessuna bilancia. Noi siamo per la libertà di Hong Kong e dei suoi cittadini, per questo auspichiamo che il dialogo si sostituisca alla prigione per chi manifesta in difesa della libertà”, ha scritto in una nota.
Interpellato da Antonio Talia su Twitter, il deputato del Pd Filippo Sensi ha garantito che “investirà la Commissione Esteri” sull’argomento del possibile asilo politico agli honkonghesi che ne facessero richiesta. In un tweet successivo, ha poi definito “il coraggio e la determinazione di Joshua Wong, Agnes Chow e Ivan Lam un esempio di democrazia, di libertà di cittadinanza”. Aggiungendo: “Tutto il mondo guarda a Hong Kong, come alla Bielorussia, con ammirazione e preoccupazione crescente”.
Fino alla prossima onda di questa alta, pardon, media marea.
DIBATTITO POLITICO
“La collaborazione tra Roma e Pechino è intensa in tutti i settori” ha dichiarato la vice ministra degli Esteri Marina Sereni, intervenendo al Convegno ”Cinquant’anni di Relazioni tra Italia e Cina (1970-2020)”, promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, alla presenza dell’ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia Li Junhua. Sereni individua nella collaborazione con Pechino un elemento “fondamentale nel rilancio dell’economia globale. Abbiamo l’opportunità di lavorare insieme per costruire un’economia più equilibrata e sostenibile, anche sul piano ambientale. La COP26 sul Clima co-presieduta dall’Italia e la COP15 di Kunming sulla Biodiversità sotto Presidenza cinese previste per il 2021 saranno importanti occasioni per uno sforzo comune dei nostri Paesi”.
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha anticipato al Foglio un “piano trasversale per l’Italia del futuro”. Tra i punti individuati c’è anche quello dello sviluppo del 5G. Sino a qualche tempo fa Di Maio sembrava molto convinto del 5G cinese, ora, come abbiamo visto diffusamente negli scorsi mesi, forse non più.
In occasione delle comunicazioni del ministro della Salute Roberto Speranza sulle nuove misure anti Covid, il leader della Lega Matteo Salvini ha attaccato la Cina sul tema della pandemia: “Non è possibile che la Cina prima contagi e poi faccia business con il vaccino, su questo prima o poi qualcuno dovrà dare risposte”.
Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista italiano, ha recensito il terzo volume di “Governare la Cina” del presidente cinese Xi Jinping. Due riviste cinesi, in esperanto, pubblicano le riflessioni del segretario italiano. In un’intervista a il Corriere della Sera, Rizzo avvalora la tesi secondo cui la pandemia potrebbe non essere nata a Wuhan e critica in maniera decisa la democrazia occidentale. A proposito di Hong Kong, Rizzo dice: “Se divento schiavo sottopagato non me ne faccio molto della libertà di dire stupidaggini. Da noi vedo la fine dell’artigianato, del commercio e dei ristoratori, temo i licenziamenti quando terminerà il blocco e la fine dell’occupazione per larga parte degli autonomi e dei giovani. A cosa serve questa finta democrazia?”
Il magazine asiatico The Diplomat si è occupato delle relazioni tra Italia e Cina. Eleanor M. Albert parla di “fading romance” per definire quanto successo nell’ultimo anno e mezzo, dopo la firma del memorandum of understanding sulla Belt and Road.
Settimana di calma invece sul fronte Vaticano. Dopo le anticipazioni sul libro di Papa Francesco, “Ritornare a sognare”, dove in una riga vengono citati gli uiguri, le polemiche sembrano al momento finite.
RELAZIONI ECONOMICHE
L’Ambasciatore d’Italia a Pechino, Luca Ferrari, ha incontrato il Ministro della Cultura e del Turismo, Hu Heping. Si è parlato in particolare dei preparativi dell’Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina 2022, di rapporti in ambito museale e contro il traffico di reperti archeologici, di sinergie tra le Olimpiadi Invernali di Pechino 2022 e quelle di Milano-Cortina 2026.
A proposito di turismo cinese in Italia, prima e dopo la pandemia, ne hanno parlato su Instagram Giorgio Centineo e Camilla Fatticcioni, che spesso gestisce live “cinesi” sul suo profilo.
Marco Tronchetti Provera, in un’intervista ad Affari & Finanza, sostiene che “il dialogo con la Cina” aiuterà la ripresa economica post Covid. Il numero uno di Pirelli parla anche di RCEP (il mega accordo commerciale di cui abbiamo parlato nelle scorse settimane tra 14 paesi dell’area dell’Asia Pacifico) e della “necessaria” riforma del WTO.
Huawei ha lanciato sul mercato italiano lo spazzolino elettrico Lebooo Smart Sonic, ma intanto è di nuovo finita al centro dell’attenzione dei media, stavolta per la denuncia di alcuni whistleblower del centro tedesco del colosso cinese, raccontata da Iacopo Iacoboni su La Stampa, secondo cui a Berlino fu chiesto di “spiare e copiare” il modello del rivale americano Cisco Nso. I vertici del laboratorio in Germania hanno scritto a uno degli ingegneri coinvolti. Sempre a La Stampa, il presidente di Huawei Italia Luigi De Vecchis ha dialogato, ospite di The European House Ambrosetti, con Massimo Giannini in cui ribadisce la “trasparenza” e “l’indipendenza” da Pechino. “Quando la Cina era la fabbrica del mondo, in occidente nessuno aveva nulla da dire”, spiega De Vecchis. “Ora che fa innovazione, e la fa meglio degli altri, il clima è cambiato. La geopolitica penalizza un’azienda modello”. Lo stesso De Vecchis è intervenuto anche all’evento 5G Italy. Gabriele Carrer ha riassunto le sue parole su Formiche.
Sul tema del 5G, è apparso su T.wai un approfondimento sulle relazioni tra l’Italia e le società di telecomunicazioni cinesi “tra congiuntura politica globale e incertezze interne”. “In Italia sembra dunque consolidarsi un approccio che a livello nazionale prevede un aggiornamento dell’impianto normativo in senso sempre più restrittivo e una dotazione di poteri speciali agli organi di governo per la protezione delle infrastrutture critiche”, si legge. “L’intensificarsi del conflitto tecnologico tra USA e Rpc non appare più inquadrato in una logica estemporanea e meramente reattiva della Casa Bianca, ma come una postura di medio-lungo periodo destinata a consolidarsi. La cristallizzazione di questa postura ha dunque incrementato sensibilmente i costi di un avvicinamento verso Pechino, facilitando la ricomposizione delle divergenze interne al campo atlantico”.
Secondo il Sole 24 Ore, la “spending review” cinese non risparmierà nemmeno i progetti della Belt and Road. “Governo prudente sui piani internazionali di spesa a causa dei problemi interni”, scrive Rita Fatiguso. “La banca di sviluppo Aiib più orientata a finanziare educazione e sanità”.
East Media ha realizzato un’analisi di mercato sul settore dell’abbigliamento in Italia e su Alibaba.com. All’interno tutti i numeri del settore, le aziende italiane leader, il valore dell’export, le opportunità di fiere offline e online, un’analisi su Alibaba.com e best case.
Negli scorsi giorni si è tenuta la settimana della cucina italiana nel mondo. Diversi eventi anche in Asia e in Cina, in particolare nel Guangdong.
L’Inter, di proprietà del gruppo Suning, ha chiuso il bilancio in rosso di oltre 100 milioni anche e soprattutto a causa della pandemia. L’ad corporate Alessandro Antonello ha preannunciato che nel 2021 il nuovo sponsor tecnico, al posto di Pirelli, arriverà dall’Asia.
Il calcio piange Diego Armando Maradona, morto a 60 anni. Sui media cinesi si è ricordato di quando Deng Xiaoping invitò il Pibe de Oro in Cina. Era il 1987 e Maradona giocava ancora a Napoli.
RELAZIONI PANDEMICHE
Finalmente, dopo 40 giorni, il corrispondente da Pechino di Repubblica, Filippo Santelli, è uscito dallo stanzino nel quale ha trascorso un interminabile isolamento dopo essere risultato positivo al coronavirus al suo ritorno in Cina. Ora altre due settimane di quarantena a Tianjin prima di poter uscire. Santelli ha raccontato la sua esperienza, e continua a farlo, su Instagram. Qui invece un racconto longform su Repubblica.
A Pechino, prende sempre più spazio la narrativa secondo cui la pandemia non sarebbe nata da Wuhan e dalla Cina, ma altrove. Un team di studiosi sostiene che prima del focolaio di Wuhan il virus sarebbe stato “in diversi continenti”. In particolare, viene citata anche l’India.
Su Doppio Zero, Andrea Berrini propone una riflessione sul modello asiatico (o sui modelli asiatici) di risposta alla pandemia da Covid-19. Provando a rispondere a una serie di domande: “Perché quel pezzo di Asia ha reagito meglio alla pandemia? È l’eredità del confucianesimo che rende quei popoli più capaci di far fronte collettivamente alle disgrazie? È una loro superiorità tecnologica, e quindi i migliori sistemi di tracciamento? O una disponibilità all’obbedienza come noi manco ci sogniamo?”
A proposito di vaccino, qui un’analisi di Lorenzo Riccardi sull’argomento, con tanti numeri e un approfondimento sulle relazioni tra Italia e Cina nel settore farmaceutico.
Cinquantamila mascherine e altri dispositivi di protezione individuale provenienti dalla Cina sono arrivati a Vercelli. I tredici colli, atterrati a Malpensa, sono stati spediti da Pengzhou, città gemellata con cui Vercelli intrattiene da anni proficui rapporti di collaborazione e amicizia.
RELAZIONI CULTURALI
Come già scritto la scorsa settimana, è visibile sul sito dell’Università di Torino il bellissimo documentario “Cinesi in Italia”, prodotto dall’Istituto Confucio del capoluogo piemontese, diretto da Stefania Stafutti. Il documentario viene raccontato in modo partecipe e appassionato da Jada Bai, che su China Files ha messo in evidenza alcune delle storie citate nel film e gli obiettivi di un lavoro che vuole andare oltre gli stereotipi della presenza cinese in Italia, con particolare attenzione ai sinoitaliani o sino discendenti.
Lo stesso documentario, così come il tema degli stereotipi, è emerso durante la diretta Instagram China Files in cui ho intervistato l’attore e scrittore sinoitaliano Shi Yang Shi dopo un bell’intervento di Marianella Sclavi. Diretta organizzata il 1° dicembre, in occasione del settimo anniversario della tragedia degli operai cinesi di Prato, e che suggerisco di recuperare (qui) soprattutto per il monologo finale di Yang.
Continua il dibattito sul ruolo dei sinologi nel raccontare la nuova Cina. Dibattito lanciato da Marco Fumian e da Sinosfere, sul quale è stato pubblicato un nuovo intervento, stavolta a firma di Monica De Togni. “Gli ultimi tempi ci fanno capire che PCC e governo non hanno bisogno di conquistare militarmente il mond”, scrive il professore associato di storia della Cina presso l’Università degli Studi di Torino. “Il condizionamento, la censura e l’autocensura sono già evidenti, e strumenti abilmente usati. Parole usate per riflettere su questa sollecitazione in Sinosfere già lo mostrano. Due schieramenti opposti, nemici l’uno dell’altro. Qui sta il problema di metodo di fondo. Chi ha idee diverse dalle mie non è un nemico. Chi ha idee diverse dalle mie non è un antagonista, qualcuno da ricondurre alle mie posizioni o da eliminare. Non c’è bisogno di fronti contrapposti. Bisogna solo chiamare le cose coi loro nomi, e agire responsabilmente di conseguenza”.
Su China Files è stato invece riproposto l’intervento di Fabio Lanza, dove racconta di aver fondato un gruppo, Critical China Scholars, “che si propone di fornire prospettive diverse — e di sinistra — sulla Cina”. Spiega Lanza: “Ci opponiamo alla retorica razzista e guerrafondaia che demonizza la Cina ed i cinesi, ma siamo nello stesso tempo solidali con i movimenti che resistono all’oppressione dello stato cinese. Queste due posizioni non solo possono, ma debbono coesistere, in quanto interdipendenti”.
Il tema della difficile posizione dei sinologi e in generale del calo del numero degli studiosi di sinologia in occidente è stato peraltro oggetto di un approfondimento dell’Economist.
A proposito di sinologi e di racconto della Cina sui media, giovedì scorso ho avuto il piacere di dialogare con Giada Messetti in una diretta Instagram di China Files. Qui si può recuperare il video.
Il Fatto Quotidiano mette nel mirino gli Istituti Confucio, definiti dal quotidiano diretto da Marco Travaglio “l’arma segreta di Pechino” per “infiltrare capillarmente gli altri continenti e nazioni”.
Durante l’evento di cui parlavamo prima sulle 50 anni di relazioni Italia-Cina in cui è intervenuta Martina Sereni, ha parlato anche la professoressa Giunipero, direttrice dell’Istituto Confucio dell’UniCatt. Secondo Gabriele Carrer, l’evento è un esempio di “sharp power”.
Xiao Duan è un ragazzo cinese che, dopo aver vissuto per 7 anni in Francia, due anni fa si è trasferito in Italia, precisamente a Roma. Il libro dal titolo Testa di Pietra è la combinazione del suo essere cinese in Europa.
“Swimming Out Till the Sea Turns Blue” di Jia Zhangke, in programma fuori concorso al FilmmakerFest. Il film viene definito dal Manifesto un “viaggio nella storia spirituale del popolo cinese”.
Sabato 5 dicembre è in programma Docucity a Milano. Tra i finalisti c’è anche un documentario su una famiglia cinese. Nella giuria c’è anche Jada Bai, collaboratrice di China Files.
Radio Italia Cina continua il suo ciclo di interviste. Stavolta protagonista è stata Lucia Gentili, la blogger dietro China Communication.
NON SOLO CINA
Asean
Settimana importante sul fronte del Sud-est asiatico. Innanzitutto, l’Unione europea e l’Asean (l’Associazione delle nazioni del Sud-est) sono diventate partner strategici, come annunciato da Charles Michel. Un passo importante per due realtà che hanno obiettivi più che affini sia in campo commerciale sia in campo geopolitico, come raccontato nella diretta Instagram a cui ho partecipato insieme a Valerio Bordonaro, direttore Associazione Italia-ASEAN.
Associazione Italia-ASEAN che ha festeggiato il 30 novembre i primi cinque anni di attività. E lo ha fatto con un importante evento al quale hanno partecipato numerosi ospiti (qui il video integrale). Il presidente dell’Associazione, Enrico Letta, ha citato nel suo discorso la firma dell’accordo di libero scambio Regional Comprehensive Economic Patnership (Rcep) da parte delle maggiori economie asiatiche, definendolo “il segnale che da quella regione giunge la prima mossa” per la ripartenza dopo la pandemia di coronavirus. Letta ha evidenziato che mentre l’Europa e gli Stati Uniti si presentano “ancora divisi al loro interno” da sfide come le recenti elezioni presidenziali Usa, e l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, “dall’Asia giunge un messaggio molto forte”. “L’Italia, i nostri prodotti, il Made in Italy, devono guardare a quella realtà geografica”, sfruttando anche il beneficio e le opportunità che le derivano dall’assenza di trascorsi storici negativi, ha affermato Letta, evidenziando al contempo il ruolo dall’Associazione Italia-Asean nell’introduzione degli attori economici e produttivi italiani nell’area.
Un lavoro partito da lontano, quello dell’Associazione Italia-ASEAN, e che, portato avanti di concerto con le istituzioni diplomatiche e politiche, ha tra l’altro portato l’Italia a diventare partner di sviluppo Asean nelle scorse settimane. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, anche lui intervenuto all’evento, ha sottolineato come la cooperazione tra Italia e paesi Asean rappresenti un pilastro del multilateralismo.
Alessia Mosca, segretario generale dell’Associazione Italia-ASEAN, ha inoltre rilasciato un’intervista sul ruolo dell’Italia nel Sud-est asiatico.
Negli scorsi giorni si sono celebrati i 70 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Myanmar: un anniversario importante che l’Ambasciata d’Italia a Yangon ha celebrato realizzando un video nel quale l’Ambasciatrice d’Italia in Myanmar, Alessandra Schiavo, ricorda il supporto costante offerto dall’Italia alla transizione democratica e allo sviluppo sostenibile del Paese, come anche l’attuale forte impegno dell’Ambasciata e della Cooperazione italiana in numerosi settori, come la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo rurale e l’elettrificazione.
L’Ambasciatore d’Italia a Giacarta, Benedetto Latteri, ha incontrato il Presidente dell’Assemblea Consultiva indonesiana Bambang Soesatyo. Tra i temi discussi pandemia e diplomazia parlamentare
Taiwan
Davide Giglio, responsabile dell’Ufficio italiano di promozione economica, commerciale e culturale a Taipei, è stato intervistato da GTV durante gli eventi organizzati nella capitale taiwanese per la settimana della cucina italiana nel mondo.
Dopo un lungo lavoro istituzionale condotto da Assomela e all’accordo commerciale siglato con APOT per lo sviluppo commerciale delle mele di Melinda e La Trentina nei mercati del Far East, Naturitalia ha realizzato la prima esportazione di mele italiane verso Taiwan.
Corea
Dal 13 ottobre al 20 novembre si è tenuta la “Competizione Online di Taekwondo per l’esecuzione di forme freestyle, tecniche speciali e prove di potenza” organizzato dall’Istituto Culturale Coreano in Italia insieme alla FITA – Federazione Italiana Taekwondo. Qui un video in cui vengono annunciati i vincitori.
In generale, chi è interessato alla Corea trova sul profilo Facebook dell’Istituto Culturale Coreano in Italia una lunga serie di contenuti, tra cui video di italiani a Seul, lezioni di cucina coreana e tanto altro.
Giappone
La Stampa ha dedicato un articolo alla Molmed e all’arrivo dei giapponesi della Agc che puntano su Milano per costruire “la fabbrica delle terapie del futuro”.
Durante la pandemia, in Italia sono aumentati divorzi e separazioni. In Giappone sono invece diminuiti. Sara Perinetto prova a raccontare perché esiste questa differenza tra i due paesi.
SPAZIO KATANE
Gli appassionati di Asia conoscono già Katane, la newsletter di Giulia Pompili che da molto tempo ci informa sulle notizie da Asia e Pacifico (chi non è ancora iscritto può porre rimedio qui). Dall’ultima puntata riprendiamo il paragrafo dedicato alla penisola coreana.
Ho notato che i giornali americani dedicano molta, molta più attenzione alla Corea del sud. Ultimamente il numero di articoli sulla Corea del sud superano quelli sul Giappone: una cosa strana anche solo a pensarla qualche anno fa.
Ad ogni modo, come abbiamo raccontato in Katane, qualche settimana fa c’è stato il panico tra i sudcoreani dovuto a una serie di morti avvenute dopo il vaccino antinfluenzale. Ecco: sebbene fake news e complottismi esistano anche lì, secondo il New York Times Seul ha gestito perfettamente questo panico, e infatti il programma di vaccinazioni è andato avanti.
Dopo la visita in Giappone, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi è stato a Seul dove ha incontrato non il ministro degli Esteri ma direttamente il presidente Moon Jae-in. Per Moon è stata l’occasione per chiedere alla Cina di cooperare alla realizzazione del suo sogno politico: trasformare l’armistizio del 1953 in un trattato di pace.
Cho Ju-bin, 24 anni, uno degli ideatori della “stanza virtuale degli orrori”, uno scandalo di materiale pedopornografico che ha scosso l’opinione pubblica sudcoreana, è stato condannato a quarant’anni di carcere.
All’inizio del mese un nordcoreano è riuscito a oltrepassare il confine più militarizzato del mondo. Ha detto di aver semplicemente “saltato”. Secondo Seul, il sistema di sensori posizionato sulla rete di confine non ha funzionato, ma soprattutto qualche giorno fa è venuto fuori che il nordcoreano sarebbe un ginnasta, e per questo è riuscito a saltare i tre metri di rete.
Oh, se proprio volete sciare, secondo le analisi delle immagini satellitari pare che la Corea del nord stia aprendo i suoi tre impianti sciistici.
Se siete stati in Corea, o anche a un ristorante coreano, sapete che cos’è il kimchi. Per chi non lo sa, diciamo che funziona un po’ come la salsa di pomodoro da noi: una vecchia tradizione vuole che la conserva si produca in grande quantità una volta l’anno da tutta la famiglia. Ecco: per un lungo periodo il kimchi fatto in casa era stata una tradizione un po’ abbandonata, ma ora sta tornando.
AGENDA E SEGNALAZIONI
4 dicembre, ore 18.30. Talk “La Cina contemporanea – Un incontro dedicato al paese dove il futuro è già presente”. Introduce e modera Hou Hanru, direttore artistico del MAXXI di Roma, intervengono Giada Messetti (autrice del libro “Nella testa del Dragone“) e Simone Pieranni (autore del libro “Red Mirror”).
Sempre venerdì 4 dicembre, alle 21, nuovo appuntamento con le “4 chiacchiere” di Sun Wen-Long, stavolta con Lala Hu, autrice del (bel) libro “Semi di tè”, incentrato sulle storie di cinesi e sinoitaliani durante la pandemia. Sul canale youTube di Wen si possono trovare una lunga serie di videointerviste, alcune delle quali vengono pubblicate anche su China Files.
Due ore prima, alle 19, diretta Facebook organizzata da Taiwan Can Help in Italy sull’efficace gestione della pandemia da parte di Taipei, che ha sempre registrato bassissimi (o nulli) contagi interni e non ha attuato nessun lockdown. Partecipano Stefano Pelaggi, Julia Pan, Adele Liu, Massimiliano Esposito e Mirko De Carli.
Sabato 5 dicembre alle 10,30 nuovo appuntamento con i webinar di European Guanxi (che su youTube pubblica poi le registrazioni, per ultima quella che ha visto protagonista Simone Pieranni). L’ospite di questa settimana è Francesco Sisci, che parlerà della posizione dell’Italia all’interno della sfida geopolitica tra Stati Uniti e Cina.
Due appuntamenti targati Associazione Italia-ASEAN, che organizza il webinar “La rilevanza geo-economica del Sud-Est asiatico per il Sistema Paese”, in programma venerdì 4 dicembre alle 11. Intervengono Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo, Enrico Letta, Presidente dell’Associazione Italia-ASEAN, Fabrizio Micari, Rettore dell’Università di Palermo, Antonino Salerno, Responsabile relazioni istituzionali di Sicindustria, Giada Platania, Responsabile dell’area internazionalizzazione di Sicindustria/Enterprise Europe Network. Il 10 dicembre alle 11, invece organizza in collaborazione con Muzinich & Co. il webinar “ASEAN, Singapore – UE, Italia: Connettere le economie attraverso finanza e investimenti“.
Tornano gli eventi organizzati da Paraventi Giapponesi, tra workshop e laboratori dedicati come sempre a un ampio panorama di aspetti della cultura nipponica. Qui un calendario degli appuntamenti per il mese di dicembre.
11 dicembre, ore 16.30. L’Istituto Confucio di Napoli organizza l’incontro “Guangzhou Dream Factory – Africans in China”. Presentano Paola Paderni e Maria Cristina Ercolessi dell’Università L’Orientale.
Il 16 dicembre alle 17.30 si parla di Li Kunwu e della sua graphic novel “Mia madre” (qui una mia recensione) in un incontro organizzato dall’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con Add editore. Si terrà online sul canale YouTube dell’Istituto Confucio.
A partire dal 23 novembre, l’Istituto Confucio di Milano pubblica sui suoi account social una serie di contenuti “per chi è curioso di scoprire alcuni aspetti meno conosciuti della lingua e della cultura cinese, ma anche per chi vuole mettersi in gioco e mettere in campo abilità e creatività”.
Si svolge dal 24 novembre al 18 dicembre “Occidente verso Oriente. Cina e Giappone” un ciclo di sei conferenze online per conoscere la cultura dei due paesi. La manifestazione è organizzata dall’Associazione Art di Bolzano Bozen e vedrà la presenza di esperti e docenti di prestigiose università italiane ed estere.
Letture, visioni, mostre e corsi
Gli appassionati italiani di Asia non possono non seguire il lavoro di add editore, un vero e proprio punto di riferimento per narrativa e saggistica regionali. Tra le ultime uscite, si segnalano in particolare “L’altra storia della Birmania” di Thant Myint-U (che ho recensito qui, con un estratto dall’introduzione) e “Mia madre”, la graphic novel di Li Kunwu con una prefazione di Giada Messetti (qui una mia recensione).
Antonio Moscatello, giornalista di Askanews, ha pubblicato con Newton Compton il libro “101 cose da fare a Tokyo e in Giappone almeno una volta nella vita”.
E’ online FAREASTREAM, la prima piattaforma italiana di cinema asiatico sotto l’egida del Far East Film Festival. Per gli appassionati, un must.
Il 12 novembre ha preso il il via la mostra “Fonda and the Great Journey – Mediterranean myth and reality: Ulysses and Prometheus” del Maestro italiano Lorenzo Fonda, curata da Alberto Mazzacchera. L’esibizione, che rimarrà aperta al pubblico presso il Yuan Art Museum di Pechino fino al prossimo 28 dicembre, è stata organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Pechino e dall’Istituto di Cultura a Pechino.
Tra i vari corsi offerti da Geopolitica.info ce n’è anche uno sulla geopolitica dell’Asia orientale, che avrà una nuova edizione per il 2021.
Di Lorenzo Lamperti*
**Giornalista responsabile della sezione “Esteri” del quotidiano online Affaritaliani.it. Si occupa di politica internazionale, con particolare attenzione per le dinamiche geopolitiche di Cina e Asia orientale, anche in relazione all’Italia
Classe 1984, giornalista. Direttore editoriale di China Files, cura la produzione dei mini e-book mensili tematici e la rassegna periodica “Go East” sulle relazioni Italia-Cina-Asia orientale. Responsabile del coordinamento editoriale di Associazione Italia-ASEAN. Scrive di Cina e Asia per diverse testate, tra cui La Stampa, Il Manifesto, Affaritaliani, Eastwest. Collabora anche con ISPI. Cura la rassegna “Pillole asiatiche” sulla geopolitica asiatica.