Go East – Italia e Cina ricominciano dal 2022

In Go East, Relazioni Internazionali by Lorenzo Lamperti

A gennaio, la prima puntata di Go East cominciava con i rischi per l’anno della cultura e del turismo Italia Cina. Rischi che sono poi diventati realtà a causa della pandemia da coronavirus. Oltre quattro mesi dopo, però, sappiamo che l’evento è stato riprogrammato per il 2022. L’annuncio è stato dato dall’ambasciatore italiano a Pechino Luca Ferrari (qui l’intervista). “Credo che si tratti di una magnifica notizia e di un’iniezione di ottimismo dopo un periodo così difficile per entrambi i paesi”, ha detto Ferrari, che intravede proprio nei rapporti commerciali con la Cina un aspetto imprescindibile per la ripartenza: “Nei prossimi dieci anni un terzo della crescita mondiale dipenderà dalla Cina, un terzo dall’area OCSE e un terzo dagli altri emergenti, Brasile e India compresi. Mi sembra evidente che nessuno tra i paesi a forte vocazione per l’export, come l’Italia, possa ragionevolmente pensare di fare a meno della Cina se vuole assicurare alle proprie aziende performance economiche soddisfacenti”.

TRA TIAN’ANMEN E HONG KONG

Nella settimana appena trascorsa, la Cina è rimasta sotto i riflettori italiani anche per temi più controversi. Non tanto (o non solo) per la questione Covid-19, quanto per Hong Kong e per il 31esimo anniversario del 4 giugno (o 35 maggio) di piazza Tianan’men a Pechino (qui un pezzo del 2019 di Simone Pieranni per ricordare il 1989 della Cina). Un pezzo di storia “rimosso”, scrive Giulia Pompili, complice il divieto di celebrazioni a Hong Kong.

Sull’anniversario c’è stata parecchia attenzione politica, forse (almeno in alcuni casi) anche per il clima generale che si è creato su Pechino dopo le accuse di Donald Trump (elogiato dallo scrittore dissidente Ai Weiwei). Soprattutto nell’opposizione: Stefania Craxi di Forza Italia ha chiesto di “non tacere”.

Ma ne hanno parlato anche membri dei partiti di governo. Il ministro agli Affari europei Enzo Amendola si è detto “sempre dalla parte della libertà”. Andrea Romano (Pd) dice che il “regime cinese vieta ancora” di parlare di Tian’anmen. Tweet con storica foto incorporata per Martina Sereni.

Il Corriere della Sera e Asia News hanno raccontato la storia di Dalù, giornalista radiofonico cinese che nel 1995 ricordò la strage e ora vive in Italia.

Qiu Xiaolong, scrittore esule negli Usa, ha paventato il rischio di “un’altra Tianan’men”, stavolta a Hong Kong. Tesi sposata da Paolo Formentini, deputato della Lega, vicepresidente della commissione Affari esteri della Camera e firmatario della risoluzione del Carroccio sul Covid-19, che avverte: “Tra poco toccherà a Taiwan”. E attacca poi il Conte bis. “Se resta questo governo, la repressione e il controllo totalitario di Pechino arriverà anche in Italia attraverso le invisibili strade del 5G cinese. Apriamo gli occhi e difendiamo la nostra libertà finché siamo in tempo”. 

Su La Stampa è apparso un intervento dell’ambasciatore cinese in Italia, Li Junhua, che avverte di non sottovalutare la “determinazione” cinese sul tema di Hong Kong, la cui autonomia, sostiene Li, non sarà comunque ridotta dalla nuova legge di sicurezza nazionale (qui un’analisi sul tema di Andrea De Pascale).

I Radicali hanno organizzato presidi in diverse città italiane sul tema di Hong Kong. Fratelli d’Italia ha presentato una mozione chiedendo che il parlamento si esprimesse in modo unitario sul tema dell’ex colonia britannica.

LA POLITICA E I MEDIA

Martedì 9 giugno è convocata una seduta del consiglio regionale della Lombardia dedicata agli atti di indirizzo. All’ordine del giorno sono previste due proposte di risoluzione e una decina di mozioni da discutere, tra cui la richiesta danni alla Cina per le conseguenze della pandemia.

Matteo Salvini ha ovviamente appoggiato l’iniziativa di richiesta danni, anche dopo le ultime indiscrezioni di AP: “Documenti segreti sulla diffusione del virus? Se la Cina ha mentito deve all’Italia un risarcimento miliardario. Punto”.

Per poi aggiungere: “Abbiamo a che fare con la Cina, con gli Stati Uniti, la Germania, la Francia e se ognuno va per conto suo non ce la caviamo”.

Trump ha lanciato una proposta per un G7 “allargato” anche ad Australia, India, Corea del Sud e Russia. Una mossa in chiave anti cinese che può rappresentare un problema per l’Italia, incerta sul da farsi. Di Maio ha detto che il governo “valuta attentamente” la proposta Usa.

Silvio Berlusconi, parlando durante il programma Live, non è la D’Urso, si è invece apertamente speso per il coinvolgimento dell’amico Putin in una strategia anti cinese: “Dopo la pandemia avremo un mondo nel quale la Cina riproporrà con forza la sua sfida economica, politica ed anche militare all’Occidente, indebolito dalla pandemia. Solo se l’Occidente – l’Europa, gli Stati Uniti ma anche la Russia – saprà rispondere unito, tutto insieme, superando le divisioni, ce la potremo fare”, ha detto il leader di Forza Italia.

Raffaele Volpi, presidente leghista del Copasir, si è spesso concentrato sulla Cina. In un’intervista a Repubblica ha espresso la volontà di far sì che banche e assicurazioni “restino italiane”. La Lega si lamenta per il cambiamento delle regole Golden Power sul siderurgico, dopo che nelle scorse settimane si era parlato di un possibile interessamento cinese per l’ex Ilva di Taranto.

Maurizio Molinari, direttore di Repubblica, ha parlato di “momento Sputnik per la Cina” e di “assedio all’Occidente”, in una conversazione con Formiche.

Una risposta indiretta arriva da Gad Lerner, che ha da poco lasciato Repubblica per passare a Il Fatto Quotidiano: “Dietro a chi cavalca, anche sui nostri giornali, la nuova guerra fredda americana contro la Cina, puntando a un allineamento disciplinato dell’Ue ma mettendo nel conto anche la sua disgregazione, non è difficile riconoscere gli spazi di mercato che diverse imprese italiane punterebbero a salvaguardare. O ad allargare. Vale per il settore degli armamenti, della farmaceutica o dell’automotive, tanto per cominciare”.

18 esponenti politici da nove Paesi occidentali diversi hanno deciso di dare vita all’Inter-Parliamentary Alliance on China, una coalizione che sostiene “l’adozione di una postura più rigida verso il Partito comunista cinese” attraverso strategie collettive. Non ne fa parte nessun italiano, sottolinea Formiche.

Secondo Alessandro Maran, più che sul fronte economico, il vero “decoupling” tra Cina e Stati Uniti potrebbe avvenire su quello tecnologico. E per l’Europa sarà il momento di scegliere con chi stare.

Michele Geraci sostiene invece che il divorzio tra Washington e Pechino e il disaccoppiamento non si possa fare.

Massimo D’Alema, che ha da poco pubblicato il libro “Grande è la confusione sotto il cielo. Riflessioni sulla crisi dell’ordine mondiale”, ritiene che l’Europa, pur essendo alleata degli Usa, debba trovare una propria strada su Medio Oriente e Cina.

L’ECONOMIA

Il presidente dell’Istituto del Commercio Estero (Ice), Carlo Ferro, è intervenuto all’evento “Esperienze da e per la Cina – idee per rilanciare il business”, organizzato da Class Editori e da China Media Group. Ha sottolineato che “la Cina importa 2,1 miliardi di merci e l’Italia rappresenta solo una minima parte di questo mercato con solo il 3% della partecipazione delle aziende italiane. C’è quindi spazio per crescere” e “per questo il sistema italiano deve sostenere pmi ed export”. 

Per il ceo di Pirelli Marco Tronchetti Provera “l’Italia può fare qualcosa direttamente e indirettamente, con e per la Cina. Ma lo scacchiere in questo momento è delle pedine cinesi e statunitensi, sono questi gli assi nella manica che bisogna giocare al meglio in questo momento per essere più efficaci ed efficienti rispetto al passato. Questo vuol dire un grande accordo profondo Europa-Cina-Stati Uniti”.

Intanto l’Italia avrà un suo padiglione virtuale sulla piattaforma cinese di e-commerce JD.com, dopo un accordo tra l’Ufficio ICE di Pechino e la società Wise Partners di Shanghai.

A maggio le vendite di Prada hanno segnato un aumento di oltre il 10% in Cina.

East Media ha pubblicato un report sul wine marketing in Cina.

Huawei P40 Lite 5G è arrivato in Italia, insieme al Matebook X Pro e al Matebook 13. Il colosso di Shenzhen (che secondo Formiche sta perdendo terreno in Europa) continua a portare avanti i suoi progetti su smart city e innovation center . Sembrano invece risolti, almeno in parte, i problemi riscontrati sui telefoni Huawei per l’app Immuni. Intanto Satispay è sbarcata su AppGallery.

Secondo Lorenzo Riccardi, la Cina punta a investire nel sud del mondo, Italia compresa.

LA SANITA’

Negli scorsi giorni è arrivato a Milano Malpensa un nuovo aereo cargo speciale partito da Pechino nell’ambito del ponte aereo sanitario organizzato dall’Ambasciata d’Italia in raccordo con la Farnesina e la Struttura di sostegno al Commissario Straordinario per l’Emergenza COVID-19.

Saranno destinate agli Ospedali di Enna, Troina e Caltagirone 36 mila mascherine provenienti dal Tempio di Shaolin, il più antico Monastero Buddista della Cina, Patrimonio dell’Umanità per l’Unesco e sito storico d’irradiazione della Medicina tradizionale cinese.

Un Boeing 777 dell’Alitalia, proveniente da Zhengzhou, è atterrato all’aeroporto Karol Wojtyla di Bari-Palese, con un carico di centomila tute protettive per gli operatori del Servizio Sanitario della Regione Puglia impegnati nella lotta al Covid-19.

Domenico Arcuri, il commissario straordinario all’emergenza coronavirus, ha comunque dichiarato che l’Italia ha smesso sempre di più di dipendere nell’approvvigionamento di dpi dalla Cina e “oggi oltre il 50% dei nostri ordini è di aziende italiane”. 

A proposito di mascherine, Irene Pivetti ha dichiarato: “No, non importo più mascherine in Italia, non ci riesco perché tanto me le bloccano tutte, non importa quanto perfette siano, me le bloccano con un pretesto o con l’altro. Io in realtà in Cina ho 15 milioni di mascherine già pagate, ora le sto vendendo all’estero, in altri paesi Europei che ne hanno bisogno. Quelli sono paesi normali che hanno la normativa uguale alla nostra, ma sono paesi normali”.

Prato è stata un esempio positivo di gestione della pandemia, anche e soprattutto nella sua numerosa comunità cinese, di cui fa parte il volontario Hu.

Ancora non c’è una data ufficiale per la ripresa del campionato di calcio cinese, ma intanto Fabio Cannavaro è a Canton, pronto per ripartire con il suo Guangzhou Evergrande.

LA SANTA SEDE

Si avvicina la scadenza dell’accordo tra Santa Sede e Repubblica Popolare Cinese sulla nomina dei vescovi, che dovrebbe essere prorogato, scrive Massimo Franco. Significativo l’intervento dell’arcivescovo Claudio Maria Celli, capo delegazione nei rapporti con il governo cinese, che ha parlato durante la trasmissione “Stanze Vaticane” di Tgcom24: “Il dialogo con la Cina non è un cammino facile ma abbiamo imboccato una strada fatta di rispetto, attenzione, di reciproca comprensione per risolvere quei nodi che permangono e quelle situazioni che ci lasciano più che pensosi, direi preoccupati”, ha detto il monsignore, che sull’accordo si è espresso così: “Penso che probabilmente dovremo riconfermarlo per ancora 1-2 anni, ma ancora la Santa Sede non ha preso una decisione al riguardo che verrà poi comunicata alle autorità cinesi. Il clima è comunque positivo, è un clima fatto di rispetto, chiarezza, corresponsabilità, lungimiranza. Cerchiamo di guardare al futuro e cerchiamo di dare al futuro delle nostre relazioni una base profonda, rispettosa e direi che stiamo lavorando in questo senso”. Concludendo così: “E’ innegabile che ci sono situazioni ed avvenimenti che richiedono un cammino che non sarà facile. Ma la Santa Sede vuole continuare su questo passo, vuole andare avanti e arrivare a una normalità dalla quale il cattolico cinese possa esprimere tutta la sua fedeltà al Vangelo e anche nel rispetto del suo essere cinese. La Chiesa cattolica in Cina deve essere pienamente cinese ma pienamente cattolica! Non ci sono sconti da fare”.

Il tema dei rapporti tra Vaticano e Pechino è al centro della newsletter “Newman” di Matteo Matzuzzi, dove si legge che su Hong Kong “finora il Vaticano ha taciuto, non una parola sulle manifestazioni di protesta, non una presa di posizione, non un accenno a quanto accadeva lì. Atteggiamento chiaro e motivato dal fatto che una sola parola avrebbe potuto irritare i governanti cinesi mandando in fumo anni di negoziati segreti. E sul tavolo c’è oggi la delicatissima questione relativa alla nomina del nuovo vescovo di Hong Kong, visto che la cattedra è vacante da un anno e mezzo, quando morì mons. Michael Yeung Ming-cheung”. Il favorito sarebbe padre Peter Choy, molto vicino alle istanze di Pechino.

Matteo Salvini ha elogiato il cardinale Bo per le sue posizioni dure sul Partito Comunista cinese.

Il governo cinese ha diffuso l’avviso che sarà possibile riaprire le chiese al culto dopo quasi cinque mesi di chiusura a causa della pandemia. “Ma la trafila burocratica e le condizioni per la riapertura rendono molto difficile il ritorno degli edifici sacri al servizio dei fedeli”, scrive Whang Zhicheng su Asia News.

NON SOLO CINA

Enav, attraverso la sua controllata IDS AirNav, si è aggiudicata un contratto del valore di 800 mila euro indetta dalla Civil Aeronautics Administration di Taiwan.

L’Ufficio italiano di promozione economica, commerciale e culturale di Taipei ha pubblicato un post su Facebook per sottolineare la vicinanza dei taiwanesi all’Italia durante la crisi pandemica, con la speranza di riprendere i rapporti a livello commerciale e turistico. Post che ha trovato spazio sui media dell’isola.

L’ambasciatore in Giappone, Giorgio Starace, ha incontrato i rappresentanti dei principali tour operator nipponici per provare a sostenere l’impresa del turismo italiana.

Sempre in Giappone, nell’ambito del concorso internazionale Japan Olive Oil Prize, si tiene la prima edizione del Joop Design Award in collaborazione con la Camera di Commercio italiana.

Contrasti racconta la storia di Harukishi Shimoi, poeta giapponese che ha legato la sua esistenza all’Italia, ricoprendo anche un ruolo centrale a livello storico tra le due guerre mondiali.

L’ambasciatore a Seoul, Federico Failla, ha pubblicato un intervento sul Korea Times a proposito della ricorrenza del 2 giugno e delle nuove possibilità di cooperazione bilaterala tra Italia e Corea del sud.

Inaugurato a Seoul il nuovo monomarca Ernestomeda: i modelli di cucina del brand saranno esposti in uno spazio di circa 200 metri quadri situato nel quartiere di Gangnam.

Goffredo Bettini, padre nobile del Pd, ha raccontato il suo lockdown a Koh Samui, in Thailandia.

Il Vice Ministro degli Affari Esteri del Vietnam To Anh Dung ha lasciato un messaggio in occasione della Festa Nazionale italiana del 2 giugno.

In Vietnam si è tenuta una “pasta master class” organizzata dalla Camera di Commercio italiana.

AGENDA E SUGGERIMENTI

Red Mirror – Il nostro futuro si scrive in Cina“ di Simone Pieranni è in ristampa dopo poco più di due settimane dalla sua uscita.

Il 30 maggio ha riaperto l’esposizione internazionale “L’esercito di Terracotta e il Primo Imperatore della Cina”, visitabile fino al 28 giugno alla Fabbrica del Vapore di Milano.

Inaugurata al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato la mostra “Nudi” di Ren Hang, fotografo scomparso nel 2017 quando aveva meno di 30 anni. L’esposizione resterà allestita fino al 23 agosto.

Lunedì 8 giugno alle ore 12 nuova tavola rotonda online di ISPI: “Pechino e Hong Kong: ultimo round?“. Gli onori di casa li fa Alessia Amighini, intervengono Ilaria Maria Sala e Flora Sapio.

Sempre l’8 giugno, ma alle ore 17, in programma il webinar “L’Asia a due velocità“, organizzato da CeSi. Partecipano Paola Pampaloni, Giulia Pompili, Alessandra Mezzadri, Pietro Masina e Matilde Adduci. Modera Francesca Manenti.

L’8 giugno la Camera di Commercio Italiana in Cina organizza il webinar “Opportunità di sviluppo per le aziende italiane in Cina”, al quale parteciperà anche l’ambasciatore a Pechino Luca Ferrari.

Il 9 giugno nuovo webinar organizzato dalla Shanghai Jiao Tong University: “Strategic Partnership along the New Silk Road”, con un focus su Asia Centrale e Africa. Intervengono Alessandra Cappelletti, Jilles Dijon e Lorenzo Riccardi.

Il 13 giugno l’ambasciata d’Italia e l’istituto italiano di cultura in Cina inaugureranno a Kunming la mostra “Raffaello Opera Omnia“.

Il 15 giugno alle 18,30 presentazione del workshop di xilografia giapponese a cura di Asako Hishiki per Paraventi Giapponesi.

ll Centro di giornalismo permanente organizza il workshop “Scrivere di esteri: raccontare l’Asia”, in programma il 15, 16, 17, 22, 23, 24 e 30 giugno dalle 18 alle 20. Il corso è riservato a 20 partecipanti ed è tenuto dai giornalisti Simone Pieranni, Matteo Miavaldi, Giulia Pompili, Ilaria Maria Sala e dalla ricercatrice Giulia Sciorati.

Il 16 giugno esce il libro Più vicina. La Cina del XXI secolo. Tra gli autori:Alberto Bradanini, Alessandra Cappelletti Paolo Ciofi, e Fulvio Lorefice.

Il 22 giugno comincia la 14a edizione della TOChina Summer School, con lezioni online full time dal lunedì al venerdì fino 3 luglio.

Il 23 giugno workshop sulle energie rinnovabili organizzato dall’ambasciata italiana in Giappone e dallo Shibaura Institute of Technology.

Il 25 giugno China Files partecipa con Alessandra Colarizi e Lorenzo Lamperti al webinar “Post Covid, la Cina tra competizione globale e opportunità per l’export“, organizzato da Promos Italia. Ospite anche il fiscalista Lorenzo Riccardi.

Di Lorenzo Lamperti*

**Giornalista responsabile della sezione “Esteri” del quotidiano online Affaritaliani.it. Si occupa di politica internazionale, con particolare attenzione per le dinamiche geopolitiche di Cina e Asia orientale, anche in relazione all’Italia