“Sull’orlo del baratro, siamo oggetto ambito delle attenzioni di chi conta nel mondo”. Inizia così l’incipit dell’intervento di Dario Fabbri sul nuovo numero di Limes, “Il vincolo interno“. Ma nel triangolo sino-russo-americano, dopo la liberazione di Silvia Romano, ha rischiato di finirci anche la Turchia. La sfida tra Washington e Pechino (di cui ho dialogato qui con Giada Messetti e Francesco Costa) coinvolge da tempo anche l’Italia, che, secondo George Friedman, dal punto di vista americano “non sarebbe una tragedia” lasciare andare. Mentre Song Weiqing invita Roma a “non preoccuparsi degli Usa e ad amare la Cina”. Ormai appuntamento ricorrente, è tornato a parlare con un quotidiano italiano il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che in un‘intervista a Repubblica ha messo di nuovo in guardia l’Italia dalla “disinformazione” di Cina e Russia.
VERTICI
Nelle prossime settimane sono in arrivo due risoluzioni alla commissione esteri della Camera, una della maggioranza e una della Lega, sul Covid-19. La prima chiede impegni per la cooperazione globale in ambito sanitario, la seconda un’indagine internazionale sull’origine dell’epidemia (in linea con l’Ue e Josep Borrell) e parla di “responsabilità di singoli paesi” (leggasi Cina) e Organizzazione mondiale della sanità. Formiche ha ipotizzato una convergenza tra Pd e Lega. Pare che nessuno voterà la risoluzione del Carroccio, col Pd che richiede di assumere l’impegno all’indagine internazionale dentro però una cornice europeista e non trumpiana (ne ho scritto qui). Marta Grande, presidente della commissione, ha spiegato in un’intervista che il M5s non è contrario all’indagine ipotizzata da Borrell, nell’ottica però non di accusare, ma di “capire come affrontare nel migliore dei modi la prossima emergenza”. Più o meno quanto detto negli scorsi giorni da Luigi Di Maio: “L’Italia non solo chiede chiarezza sull’origine del virus ma ha offerto massima trasparenza. Ci dobbiamo affidare alla scienza, ma serve un consesso internazionale perché un singolo stato da solo non può scoprire nulla”.
Il ministro degli Esteri è tornato a parlare di Via della Seta in un‘intervista a Panorama, nella quale precisa che sulla firma dell’accordo con Pechino “il negoziato è stato condotto da chi ci ha preceduto al ministero. Comunque il Memorandum l’ho firmato da ministro dello Sviluppo economico, quindi a favore delle nostre imprese. In ogni caso, quando i nostri alleati ci hanno messo in guardia dai problemi di sicurezza sul 5G, non solo li abbiamo ascoltati, ma abbiamo elaborato la normativa più rigida d’Europa. È un dibattito tutto italiano l’idea che siccome ci viene riconosciuta questa amicizia e questa forza di relazioni – anche con gli aiuti per l’emergenza sanitaria che ci sono arrivati da Cina, Russia e altri Paesi – adesso cambiano le alleanze geostrategiche”.
Sempre su Panorama, Francesco Galletti scrive che per Giuseppe Conte pesi più Pechino di Washington. Il tutto sotto il “patronage” di Bergoglio, le cui messe di Santa Marta sono arrivate in Cina.
L’opposizione, ça va sans dire, continua a essere profondamente ostile a Pechino e convintamente (in particolare la Lega) filo Trump. I Radicali definiscono “intollerabile la repressione di Pechino contro la libertà di parola”, riferendosi al caso di Zhang Xuezhong.
Ma che ne pensano gli italiani comuni? Secondo l’Espresso “preferiscono la Cina” perché il “faro del liberalismo atlantico si è irrimediabilmente spento”. I risultati di un interessante sondaggio di Iai/Università di Siena dimostrano che la maggioranza degli italiani è convinta che la responsabilità della diffusione del contagio globale da Covid-19 sia da attribuire alla Cina, ma anche che il paese asiatico abbia gestito bene l’emergenza.
PERIMETRO
Prosegue il ponte aereo medico-sanitario dalla Cina all’Italia coordinato dall’ambasciata italiana a Pechino, molto attiva dall’inizio della crisi. Nel frattempo, la Lombardia ha superato l’intera Cina per numero di contagi confermati.
Sono arrivate a Taranto 40mila mascherine donate da Changshu, nella Provincia di Jiangsu. Le due città sono gemellate. Sempre in Puglia, i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Erio Congedo, Giannicola De Leonardis, Luigi Manca, Renato Perrini, Francesco Ventola e Ignazio Zullo sostengono gli venga negato l’accesso agli atti dell’acquisto dalla Cina dei Dispositivi di Sicurezza Individuali e dell’altro materiale sanitario.
Giulia Pompili spiega su il Foglio i problemi del “modello italiano” nell’approvvigionamento delle mascherine, sottolineando la mancanza di una strategia chiara in materia, mentre si apre un caso all’interno del ministero della Salute, visto che Pierpaolo Sileri ha detto durante “Non è l’arena” di Massimo Giletti che venne a sapere dei primi pazienti cinesi in Italia dal Tg1 e non dal ministero.
Dopo Codacons, anche l’Associazione di tutela dei consumatori Konsumer se la prende contro la Cina e sostiene che ci siano i presupposti legali per una richiesta di danni.
Torna a far parlare di sé la comunità cinese di Prato (che nonostante gli attacchi politici non ha fatto registrare nessun caso di coronavirus), proseguendo la chiusura delle attività del settore tessile anche con l’avvio della fase 2.
Rispondendo a una lettrice, Il Fatto Quotidiano scrive che i giornali italiani erano troppo impegnati ad accusare la Cina per parlare del “golpetto” in Venezuela.
BISETTRICE
“Un anno dopo l’adesione alle nuove vie seta, l’ascendente della Repubblica Popolare sulla penisola è aumentato, ma la collaborazione economica non decolla. L’opposto di ciò che richiedono i vincoli geopolitici nostrani”, scrive Giorgio Cuscito su Limes. Marco Marazzi sostiene che quella che la Cina “ci colonizza” sia una “leggenda”.
Intanto uno dei principali costruttori automobilistici cinesi, Faw, ha scelto l’Italia per il suo primo grande investimento all’estero. Il gruppo impiegherà in Emilia-Romagna oltre un miliardo di euro per la progettazione, ingegnerizzazione e produzione di vetture di alta gamma elettriche e plug-in, sportive e supersportive comprese. Significativamente, l’annuncio è arrivato in un incontro online Italia-Cina via xylink alla quale hanno partecipato Manlio Di Stefano (che ha twittato sul tema rivendicando il “multilateralismo” del M5s verso la Cina), l’ambasciatore Luca Ferrari, Vincenzo Colla (assessore allo sviluppo Economico dell’Emilia-Romagna) e una serie di autorità cinesi. Una sorta di risposta agli Stati Uniti e alla commessa affidata a Fincantieri. Faw è nel novero dei costruttori cinesi che hanno appena firmato con Huawei Technologies l’alleanza “5G automotive ecosystem” e svilupperà il marchio Hongqi, che significa “bandiera rossa”, il più amato dal Partito Comunista Cinese. Lo stesso Xi Jinping, durante la sua visita in Italia nel marzo 2019, si era mosso con una Hongqi N501.
Il governo italiano starebbe pensando a speciali “corridoi”, che includerebbero anche la Cina, per salvare almeno in parte il turismo 2020.
Arrivano segnali di ripartenza dell’economia dalla Cina, per esempio per Moncler. Segnali recepiti anche dall’ambasciatore italiano a Pechino, Luca Ferrari, che ha rilasciato un‘intervista a Milano Finanza. Secondo il capo missione italiano in Cina, lo spostamento dei consumi cinesi sul mercato interno genererà una maggior richiesta di prodotti made in Italy.
Rita Fatiguso ha fatto un ritratto del nuovo presidente della Fondazione Italia Cina, Mario Boselli (che in precedenza avevo intervistato).
L’imprenditore Marco Conti, che dal 2003 vive nello Yunnan, prevede opportunità di business per le imprese del marmo e parla di una Cina già in “fase 3”.
Smartphone: DDay ha analizzato la crescita di Xiaomi, mentre il concorrente cinese Huawei lancia in Italia il nuovo modello P40 Lite 5G.
La Shanghai Jiao Tong University ha annunciato il lancio di un nuovo programma, il Global Elite of Business Administration (EBA), supportato da RsA Asia e pensato per fornire ai professionisti una conoscenza approfondita di come condurre affari in Cina. A capo del progetto c’è il fiscalista italiano Lorenzo Riccardi, tesoriere della Camera di Commercio Italiana in Cina.
Il campionato di calcio cinese ancora non riprende, e nel frattempo è fallito il Tianjin Tianhai, società allenata in passato da Fabio Cannavaro (ora al Guangzhou Evergrande). Roberto Donadoni, allenatore dello Shenzhen, ha lodato il modo in cui la Cina ha affrontato la pandemia.
NON SOLO CINA
Nella scorsa settimana si è parlato molto anche di Taiwan, a partire da Report, che ha intervistato il rappresentante di Taipei in Italia Andrea S.Y. Lee. Una puntata particolarmente critica con Cina e Oms, ma che è stata condivisa su Facebook anche da Ignazio Corrao, europarlamentare del Movimento Cinque Stelle.
Repubblica ha invece intervistato la ministra al Digitale Audrey Tang, che ha spiegato come il governo è riuscito a evitare la diffusione del contagio. Il regista italiano Stefano Centini ha ricevuto il passaporto taiwanese.
Secondo l’Ice, ci sono grandi opportunità per il made in Italy in Giappone, paese dove è cresciuto di più l’export italiano durante il 2019 (+19,7%).
Dopo 4 mesi la nave da crociera Diamond Princess (quella del capitano Gennaro Arma) ha salpato le ancore e lasciato la baia di Yokohama, a sud di Tokyo.
La traduttrice Antonietta Pastore, voce italiana di Murakami Haruki e tanti altri, ha raccontato gli autori giapponese in una diretta video.
Tutti gli sportivi si ricordano Hidetoshi Nakata o ancor prima Kazu Miura. Il loro erede, il difensore giapponese del Bologna Takehiro Tomiyasu, ha disputato un’ottima stagione fino allo stop del campionato, tanto che la Gazzetta dello Sport quantifica il suo valore in 25 milioni di euro.
Gucci ha organizzato una mostra al Daelim Museum di Seoul, intitolata “No Space, Just a Place. Eterotopia”, mentre la boutique al Lotte Department Store è stata momentaneamente chiusa dopo un caso di Covid-19 tra gli impiegati, nel nuovo focolaio di Itaewon.
Fabrizio Ferrari, cuoco del Porticciolo 84 di Lecco a Seoul da febbraio, spiega che i ristoranti in Corea non hanno mai chiuso.
Come comunicato dall’ambasciata italiana in Vietnam, l’Assemblea nazionale di Hanoi ha donato mascherine al Parlamento Europeo, al parlamento italiano.
L’ambasciata italiana in Myanmar, invece, prosegue con “Note oltre la paura”, serie di video musicali a cura di Francesco e Stefano Parrino, per dare forza e sostegno ai connazionali in Italia.
THAI Airways ha deciso di effettuare un volo speciale lunedì 25 maggio, con partenza dall’aeroporto di Bangkok Suvarnabhumi (BKK) alle ore 8 del mattino e arrivo a Roma Fiumicino il 25 stesso alle ore 14,30.
SPAZIO KATANE
Gli appassionati di Asia conosceranno già Katane, la newsletter di Giulia Pompili che da molto tempo ci informa sulle notizie da Asia e Pacifico (qui l’ultima puntata, chi non è ancora iscritto può invece porre rimedio qui). Da questa settimana ne proponiamo un paio di estratti per conoscere meglio che cosa accade nei paesi dell’Asia orientale. Andiamo prima in Corea del Sud, dove, si legge su Katane, “il settore della chirurgia plastica sta avendo un boom proprio nei giorni del coronavirus. Perché? Per via del fatto che tutti indossano la mascherina. La Corea del sud è il paese dell’estetica e della chirurgia, dei ritocchini, se li fanno tutti anche se le regole sociali impongono che non ti si debba vedere in giro con ‘i segni’ (…) La pandemia sta spingendo molte ragazze e molti ragazzi a ricorrere alla chirurgia, perché se prima era abituale in Corea trovare persone che indossassero la mascherina, adesso il volto coperto e occhiali fanno parte della socialità, e nessuno ti domanderebbe mai di toglierla”.
Passiamo poi in Giappone, che ha riaperto prima del previsto. Ma, scrive Giulia Pompili Shinzo Abe e Yuriko Koike in queste settimane hanno litigato molto sul da farsi. Tanto che secondo il Washington Post sono la versione giapponese di Trump-vs.-Cuomo. Koike è stata molto apprezzata per la sua decisione di mettere la salute dei cittadini al primo posto, e si ritorna a parlare di lei come una possibile candidata alla presidenza (il fatto è che quando si candidò alle nazionali il suo partito fece un flop clamoroso).
AGENDA
Il 14 maggio è uscito con Editori Laterza “Red Mirror – Il nostro futuro si scrive in Cina“, di Simone Pieranni (qui una mia intervista, qui invece la recensione del libro su il Manifesto) che racconta in cinque capitoli (con un finale sul coronavirus) i pilastri tecnologici della nuova società cinese.
Il 15 maggio è invece uscito, come già scritto in precedenza, il nuovo numero di Limes, “Il vincolo interno”. Contiene numerosi interventi sulla geopolitica italiana in relazione alla competizione tra le superpotenze Stati Uniti e Cina, firmati tra gli altri da Dario Fabbri, George Friedman, Song Weiqing, Giorgio Cuscito, Heribert Dieter e Alessandro Aresu.
Negli scorsi giorni è uscito il nuovo report su aprile di ChinaMed, che analizza i rapporti tra la regione mediterranea e la Cina.
Lunedì 18 maggio alle 14,30 l’ISPI organizza l’evento “Will the Dragon Fly High(er)? China’s Global Outreach after the Virus“, coordinato da Alessia Amighini e con la partecipazione di Gao Haihong, Alicia Garcìa-Herrero, Niklas Swanström, Frans-Paul Van der Putten e Cobus Van Staden.
Il 20 e 21 maggio in calendario due incontri del ciclo di webinar del TOChina Hub. Nel primo, “China and the West: technological rivalry and decoupling scenarios“, interverrà Francesco Silvestri della Beijing University of Foreign Studies & TOChina Hub. Nel secondo, “Covering China 2020: media strategies across news and narratives“, saranno ospiti tre giornalisti: Stuart Lau del South China Morning Post, Simone Pieranni de il Manifesto e Giulia Pompili de Il Foglio.
Giovedì 21 maggio terzo appuntamento del ciclo di webinar organizzato da CUOA Business School (con la partecipazione di Filippo Fasulo, Direttore del Centro studi per l’impresa della Fondazione Italia Cina). Questa volta il focus sarà sui consumi della Cina post Covid-19.
Il 3 giugno uscirà con Rizzoli “Wuhan – Diario da una città chiusa“, l’ormai celebre libro di Fang Fang.
Di Lorenzo Lamperti*
**Giornalista responsabile della sezione “Esteri” del quotidiano online Affaritaliani.it. Si occupa di politica internazionale, con particolare attenzione per le dinamiche geopolitiche di Cina e Asia orientale, anche in relazione all’Italia
Classe 1984, giornalista. Direttore editoriale di China Files, cura la produzione dei mini e-book mensili tematici e la rassegna periodica “Go East” sulle relazioni Italia-Cina-Asia orientale. Responsabile del coordinamento editoriale di Associazione Italia-ASEAN. Scrive di Cina e Asia per diverse testate, tra cui La Stampa, Il Manifesto, Affaritaliani, Eastwest. Collabora anche con ISPI. Cura la rassegna “Pillole asiatiche” sulla geopolitica asiatica.