Il 2020 è l’anno del topo. Ma il 2020 è anche l’anno della cultura e del turismo Italia Cina, inaugurato lo scorso 21 gennaio dal ministro per i beni e per le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini e dall’omologo cinese Luo Shugang. I due ministri hanno citato il fitto calendario di eventi nel programma di scambi culturali, tra cui un’esposizione dedicata alla scultura antica promossa dal Museo Archeologico di Napoli al Museo Nazionale di Pechino, una mostra su Leonardo da Vinci al museo provinciale dello Sichuan a Chengdu e una sui guerrieri di terracotta del mausoleo di Quinshiguandi di Wi’an alla Reggia di Caserta. Il giorno dopo Sergio Mattarella e Xi Jinping si sono scambiati lettere di congratulazioni. Il presidente della Repubblica sarà in visita a Pechino a novembre 2020 per la cerimonia di chiusura dell’anno della cultura e del turismo Italia Cina. Sull’evento, che sarà promosso anche al padiglione Italia di Expo 2020 a Dubai, si punta molto per chiudere nuovi accordi economici.
Italiani a Wuhan
Ma non si può certo dire che l’anno sia cominciato in maniera fortunata. La diffusione del coronavirus sta avendo effetti anche sui rapporti bilaterali. A Wuhan, l’epicentro della nuova epidemia, vivono circa una cinquantina di italiani. L’Ambasciata italiana a Pechino sta seguendo la situazione e ha fornito dei numeri di emergenza per i connazionali. Diversi paesi (in primis Stati Uniti e Giappone) hanno approntato o stanno approntando piani di evacuazione per via aerea. I cittadini italiani avranno invece la possibilità di utilizzare un trasferimento via terra al di fuori della provincia dell’Hubei, ma prima di poter rientrare in Italia dovranno restare sotto osservazione in una struttura ospedaliera di 14 giorni nella città di Changsha, 350 chilometri più a sud. Come spiega Filippo Santelli su Repubblica, il piano non sembra averli convinti, visto che il trasporto di circa quattro ore in autobus è considerato rischioso per la possibile trasmissione del virus.
Contromisure in Italia
Nel frattempo, la task force istituita del ministero della Salute ha deciso di rafforzare i controlli negli aeroporti di Fiumicino e Malpensa sui voli in arrivo dalla Cina. Verrà presa, direttamente a bordo, la temperatura dei passeggeri. A questo scopo sono state arruolate 32 unità tra medici e infermieri per lo scalo romano e 28 per quello milanese. In Italia non si registrano al momento casi certificati di coronavirus, nonostante i falsi allarmi diffusi negli scorsi giorni a Parma, Bari, Venezia e Napoli. Ma, come sottolinea il noto virologo Roberto Burioni, dobbiamo farci trovare pronti al possibile arrivo dell’infezione anche nel nostro paese. Da Wuhan, sotto quarantena, non arrivano più voli già da giorni ma il tempo stimato di incubazione di due settimane e la possibile diffusione da persone senza sintomi e senza febbre fa ritenere che il rischio esista. Gli ospedali di riferimento sono lo Spallanzani di Roma e il Sacco di Milano, mentre Burioni propone che i sospetti malati vengano visitati a domicilio da team di sanitari ad hoc. Sono state annullate le celebrazioni del Capodanno cinese, inizialmente in programma per domenica 2 febbraio, sia a Roma sia a Milano. In entrambi i casi gli esponenti della comunità cinesi hanno chiesto di evitare “psicosi” e intolleranza. “È un virus che può colpire chiunque, non dipende dal posto dove si è nati o da dove si proviene”, ha detto Lucia King, portavoce della comunità cinese a Roma.
Razzismo anti cinese
Il coronavirus, scrive Simone Pieranni su Il Manifesto, sta riportando a galla la sinofobia, spesso alimentata da un sistema dell’informazione che, “specie in casi come questi, dovrebbe garantire fatti, fonti e dati verificabili e non appoggiati su supposizioni”. Negli scorsi giorni, si sono verificati alcuni episodi di razzismo anti cinese in Italia. A Venezia una baby gang ha inseguito e sputato addosso a una coppia di turisti. Qualche giorno prima, un gruppo di ragazzi aveva preso di mira una 19enne italiana di origini cinesi su un treno tra Mestre e Padova. Anche in questo caso, sputandole addosso. Episodi di razzismo sono stati segnalati anche a Torino.
Effetti sul turismo
Si temono ripercussioni sul turismo, proprio nell’anno in cui si voleva dare un maggiore impulso al settore. Il rapporto di Enit, che ha registrato un +16% degli arrivi aeroportuali nel 2019, prevede un “2020 aureo”, grazie anche al potenziamento delle rotte aeree. A gennaio si è già passati da 56 a 108 frequenze settimanali e il sottosegretario del ministero per i beni culturali, Lorenza Bonaccorsi, ha dichiarato che l’obiettivo è triplicarle entro l’anno. Ma Giuliano Noci, prorettore del polo cinese del Politecnico di Milano, prevede “un pesante impatto sul turismo”, ricordando tra l’altro che i turisti cinesi sono quelli con “lo scontrino medio più alto” (con un boom per il settore del lusso nel 2019). La Farnesina ha rilasciato un focus di ViaggiareSicuri sul coronavirus, ma diversi esperti (tra cui lo stesso Burioni) hanno invitato gli italiani a non recarsi in Cina. Il colosso delle agenzie di viaggio Cctrip, che aveva firmato un accordo per lo sviluppo del turismo cinese con Sicindustria e Confindustria Sicilia, è al momento in tilt per l’impressionante mole di richieste di annullamento o di informazioni sui voli.
Polemiche politiche
Il coronavirus è diventato occasione per una nuova polemica politica sui rapporti con la Cina. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha dichiarato con un post su Twitter che la Farnesina sta seguendo con attenzione la situazione in Cina. Il collega del Movimento Cinque Stelle, l’eurodeputato Piernicola Pedicini, ha depositato un’interrogazione alla Commissione europea in cui chiede di valutare misure di restrizione alla circolazione e all’importazione di animali dalla Cina. Non abbastanza per l’opposizione. La Lega, che da quando è all’opposizione ha assunto una linea profondamente ostile a Pechino, critica la mancata evacuazione degli italiani da Wuhan. Il deputato Paolo Grimoldi sostiene che sul virus il governo sia “inerte per non deludere gli amici di Pechino”. Il senatore di Forza Italia Domenico Scilipoti ha chiesto di “vietare i viaggi degli italiani in Cina e impedire momentaneamente l’ingresso di turisti cinesi in Italia”. Marco Silvestroni di Fratelli d’Italia ha chiesto “misure di controllo e di sicurezza straordinarie” per “prevenire il rischio di una vera e propria epidemia”.
Pressing Usa
Venerdì 24 gennaio è stato in Italia Mike Pence. Il vicepresidente degli Stati Uniti si innanzitutto recato in Vaticano, dove ha incontrato Papa Francesco e il segretario di Stato Pietro Parolin. Obiettivo dichiarato: ricucire il rapporto tra Washington e Santa Sede. Obiettivo ufficioso: capire lo stato dell’arte sull’avvicinamento tra Chiesa cattolica e Repubblica Popolare Cinese e sulla ventilata visita di Bergoglio a Pechino. Nei giorni precedenti Tsai Ing-wen, appena confermata presidente di Taiwan alle elezioni dell’11 gennaio, ha spedito una lettera al pontefice denunciando le crescenti pressioni del governo cinese. Pence ha incontrato anche Sergio Mattarella e Giuseppe Conte, mentre il sottosegretario del Consiglio dei ministri, Riccardo Fraccaro, ha ricevuto l’ambasciatore Lewis M. Eisenberg.
Nel mirino TikTok
Il pressing Usa sta sortendo qualche effetto. L’Italia ha inserito la retromarcia nella corsa spaziale cinese e sta rivedendo i requisiti di accesso al 5G, con possibili complicazioni per Huawei. Il Copasir, presieduto dal leghista Raffaele Volpi, ha aperto un’istruttoria su TikTok. E il social network (sul quale Matteo Salvini è molto attivo) è nel mirino anche del Garante della Privacy. Intanto un altro leghista, l’ex sottosegretario al Mise Michele Geraci, ha in agenda un intervento alla Columbia, a New York, in cui parlerà di cooperazione tra Italia e Cina.
Esempi di cooperazione
La cooperazione tra realtà italocinesi, intanto, prosegue. Alibaba.com e webidoo hanno siglato un accordo per lo sviluppo internazionale delle PMI italiane. Il festival Umbria Jazz sarà in tour in Cina il prossimo maggio, mentre il celebre Caffè delle Mura a Lucca sta per passare a un imprenditore cinese. L’editore Medinova ha pubblicato “Il presidente Xi e Antonio, diario di un incontro indimenticabile” di Antonio Tancredi Cadili, che racconta l’incontro tra i due a Palermo e il successivo viaggio in Cina del puparo siciliano. A livello societario, Pirelli è stata informata dall’azionista ChemChina di un’imminente riorganizzazione strategica mentre vanno avanti le trattative tra Fca e il colosso taiwanese Foxconn per la produzione di auto elettriche sul mercato cinese.
Non solo Cina
Intanto aumenta l’export italiano verso i paesi extra Ue. In particolare verso il Giappone, con un aumento del 19,7% sull’onda dell’accordo di libero scambio tra Bruxelles e Tokyo. Ragguardevole +6,4% verso i paesi Asean sui quali il governo dice di puntare molto. Il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano sarà in Vietnam a febbraio. Anche se l’accordo tra Ue e Hanoi non piace alla Lega. L’italiana Leonardo amplia la sua presenza in Asia: firmato un contratto con l’indonesiana PT Len Industri per fornire un sistema radar di difesa aerea RAT 31 DL/M per l’Indonesian Air Force. In estate, la nave scuola della Marina Militare Italiana Amerigo Vespucci andrà in Giappone in occasione dei Giochi Olimpici di Tokyo. Il Kazakistan (paese in ottimi rapporti con Pechino) ha inaugurato il nuovo consolato di Messina.
Di Lorenzo Lamperti*
**Giornalista responsabile della sezione “Esteri” del quotidiano online Affaritaliani.it. Si occupa di politica internazionale, con particolare attenzione per le dinamiche geopolitiche di Cina e Asia orientale, anche in relazione all’Italia