Giappone – Un manga per la memoria

In by Simone

Mihoko Ishizawa era caduta dalla bicicletta ed aveva perso i ricordi degli ultimi sei mesi. Il suo rapporto con la memoria perduta la spinge a disegnare un manga, Field of Cole, per non dimenticare il terremoto e lo tsunami del marzo 2011. E il volume diventa un caso editoriale.
Dici memoria e subito vengono in mente frasi fatte e retorica a palate. Gli anniversari per non dimenticare e il fuoco del ricordo da mantenere sempre vivo.

Quando parla di memoria, Mihoko Ishizawa, invece, sa esattamente di cosa si tratta. All’età di 24 anni è caduta accidentalmente dalla bicicletta mentre tornava a casa dal lavoro. Apparentemente niente di grave, salvo che dopo poco tempo i medici realizzarono che i ricordi degli ultimi sei mesi di Mihoko erano stati cancellati.

Si era laureata di recente e aveva partecipato alla cerimonia di conferimento del diploma, ma non poteva più rivivere quel momento nella sua testa. Quando la sua riabilitazione si conclude è il marzo 2011 e il Giappone viene investito dal terremoto e dallo tsunami.

È allora che Mihoko riflette sul significato della memoria, non solo come bagaglio personale ma anche come esperienza e dovere collettivo. In particolare, racconta all’agenzia Bloomberg, la sua esperienza la colpì anche per le reazioni degli altri di fronte alla sua perdita di ricordi: le persone non vogliono essere rimosse, dimenticate. A maggior ragione questo discorso si applica alle vittime di una sciagura come quella che ha investito la regione di Tohoku.

Mihoko disegna da sempre e così decide di realizzare sul suo blog, con lo pseudonimo di Misukoso, una breve storia ispirata dal disastro. Solo nella prima settimana di pubblicazione il post riceve 30mila visite: a lei si interessa anche la casa editrice Fusosha che la invita a proseguire nel progetto.

Nasce così Field of Cole, un volumetto pubblicato sia in giapponese che in inglese e i cui proventi andranno interamente in beneficenza attraverso l’organizzazione Seminar With Hope che offre assistenza ai giovani delle aree devastate dal terremoto.

In Giappone il volume è già arrivato alla seconda edizione dopo che la prima ha venduto rapidamente 10mila copie; l’edizione inglese è invece disponibile da febbraio come ebook.

Mihoko spiega all’agenzia Bloomberg che, scrivendo le sue storie, ha immaginato cosa possano provare le persone di fronte all’abisso della morte. Sono nove le storie del libro, oltre a un saggio; in molti casi si è ispirata a fatti raccontati dalla Cnn, dai giornali e ai tweet delle forze nazionali di difesa: c’è un’anziana donna che cerca di proteggere il nipote prima di venire schiacciata con lui dall’onda, uno studente alla ricerca della madre tra i resti della loro casa, un poliziotto che soccombe cercando di mettere in salvo altre vite umane.

L’autrice, che oggi ha 27 anni e studia da commercialista, racconta all’Asahi Shimbun che, dopo aver disegnato la prima storia – quella della nonna e del nipote – ha sentito l’esigenza di vedere con i propri occhi cosa stava accadendo in quei luoghi.

E il titolo Field of Cole (Campo di cavoli) nasce proprio dalla sua diretta esperienza. Mihoko a fine maggio parte dunque per Otsuchi, nella prefettura di Iwate, come volontaria per la rimozione di detriti e rifiuti. Lì incontra Bunzo Kanayama. Kanayama pulisce il letto di un fiume ingombro di macerie e pianta cavoli: la invita a tornare nel tempo per vedere i progressi, per vedere la fioritura dei cavoli. La invita insomma a non dimenticare.

Considerata la sua biografia, Mihoko non può rimanere insensibile: “Come mostra il titolo del libro, aspetto il giorno in cui potrò vedere i fiori del cavolo comparire lungo il letto del fiume”. Intanto Field of Cole, un piccolo caso editoriale, nutre il seme del ricordo, perché, come diceva Oscar Wilde, “La memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé”.

[Foto credit: businessweek.com]

* Benedetta Fallucchi, dopo una parentesi di attività nel mondo editoriale, si è dedicata al giornalismo. Collabora con alcune testate italiane e lavora stabilmente presso la sede di corrispondenza romana dello "Yomiuri Shimbun", il maggiore quotidiano giapponese (e del mondo: ben 14 milioni di copie giornaliere).