Giappone – Il prezzo della riforma fiscale

In by Simone

Il premier giapponese Noda Yoshihiko costretto ad un nuovo rimpasto di governo. Scelta obbligata dall’ostruzione dell’opposizione per avere in cambio il via libera sull’aumento della tassa sui consumi. Con la nuova aliquota Tokyo spera di poter controllare il debito post Fukushima
La settimana della politica giapponese non poteva iniziare in modo più traumatico. Il premier Noda Yoshihiko ha deciso un secondo rimpasto di governo, a poco meno di cinque mesi dal precedente. Fino ad oggi "la [sua] presa di posizione più forte" – titola lo Yomiuri Shimbun.

Dopo l’emergenza umanitaria – ancora in via di risoluzione – del sisma dell’11 marzo 2011, l’ attuale emergenza del governo Noda è di tipo politico: l’approvazione dell’innalzamento della tassa sui consumi.

Questo rincaro sui prezzi al consumo è per l’esecutivo l’ unica soluzione rimasta per tagliare il debito pubblico entro il 2015 e finanziare il welfare.

L’ aliquota, attualmente tra le più basse delle maggiori economie mondiali, passerebbe dal 5 al 10 per cento, consentendo al governo di livellare il rapporto tra entrate e uscite: le prime, al momento, sono la metà delle seconde.

Tuttavia, divisioni interne al governo e al partito di maggioranza, il Partito Democratico (Dpj), ne hanno fin qui rallentato l’iter parlamentare. Ad aggravare l’empasse vi è poi l’ostruzionismo dell’opposizione che controlla la Camera Alta.

"Le riforme di sicurezza sociali e fiscali non possono più attendere", ha dichiarato Noda il 3 giugno scorso durante la conferenza stampa in cui si annunciava il rimpasto dell’esecutivo.

"Procedere con le riforme e la ripresa economica è di stretta necessità", ha aggiunto il primo ministro, dopo una giornata di estenuanti e inutili trattative con il leader della fazione del Dpj avversa alla nuova aliquota della tassa sui consumi: Ozawa Ichiro.

Questi, principale lobbista del Dpj, ha deciso di mettersi di traverso: "[in queste condizioni] non possiamo dare il nostro consenso".

Secondo Ozawa e i suoi, infatti, le riforme del welfare e del sistema fiscale proposte dal governo porterebbero a un aumento della spesa, invece di ridurre gli oneri sulle casse pubbliche.

Parere condiviso dal Partito Liberal-democratico (Ldpj), che ha chiesto il sacrificio di alcuni membri del governo per proseguire le trattative.

Chiuso nella morsa degli avversari politici, Noda ha deciso di scendere a patti e di richiamare tutti alla cooperazione con il governo, sostituendo cinque elementi chiave del suo gabinetto.

Innanzitutto, vanno analizzati i tempi della scelta di Noda. In pochi casi i rimpasti di governo sono avvenuti a sessione parlamentare aperta, mentre molto più numerosi sono i casi verificatisi a sessione chiusa.

In anni recenti, solo l’ex premier del Ldpj Koizumi Jun’ichiro (in carica dal 2001 al 2006) aveva utilizzato lo strumento del rimpasto di governo in piena sessione parlamentare, per favorire l’approvazione della legge di privatizzazione delle poste nel 2005.

Passando poi al profilo dei "sacrificati" del rimpasto, due sono i casi notevoli: il primo, quello del ministero della Difesa Tanaka Naoki. Al posto di Tanaka, sfiduciato lo scorso aprile dalla Camera alta insieme all’ex ministro dei trasporti Maeda Takeshi, è stato incaricato Morimoto Satoshi.

L’ex responsabile della difesa, in particolare, era finito sotto accusa per aver annunciato in ritardo il lancio del missile nordcoreano in occasione del centenario della nascita di Kim Il Sung, mostrando una certa inadeguatezza nella gestione di un possibile pericolo per la sicurezza nazionale.

Il suo sostituto, il professor Morimoto, dopo una carriera in ambito diplomatico e accademico, a 71 anni diventa invece il primo ministro della difesa proveniente dal minkan (la società civile) e non dal mondo politico.

Altro caso particolare è quello dell’ex ministro dell’agricoltura e delle risorse marine, Kano Michihiko, finito sotto i colpi dell’opposizione per una fuga di informazioni verso un segretario dell’ambasciata cinese a Tokyo, attualmente sotto indagine per spionaggio.

L’ efficacia di quest’ultimo rimpasto di certo dipenderà dalla persuasività delle proposte di riforma.

Nonostante Noda l’abbia definito come un "rafforzamento delle possibilità del governo", la debolezza della politica del compromesso appare in tutta la sua irrisolvibilità: sarà la disponibilità di avversari interni ed esterni a scendere a compromessi a determinare realmente le sorti dell’ennesimo governo dimezzato e acciaccato dal 2006 a oggi.

[Foto credit: newshopper.sulekha.com]

*Marco Zappa nasce a Torino il 3 gennaio 1988. Ottenuta la laurea triennale nell’ ateneo torinese, attraversa la pianura padana approdando a Venezia, dove si laurea in Lingue e Istituzioni Economiche e Giuridiche dell’Asia Orientale. Dopo un’esperienza di quasi un anno in Giappone, si trova a Pechino per vedere cosa c’è al di là del Mare (Giallo).