Il settore sport ha registrato una crescita del 15.7% rispetto al precedente e, secondo quanto emerso, il valore dell’industria sportiva si attesta sui 2.2 miliardi di rmb (283 miliardi di euro).
La produzione di articoli sportivi e di attrezzature rappresenta ancora la parte più consistente dell’intera industria, coprendo il 59% dell’intero settore. Contemporaneamente il settore dei servizi ha continuato a crescere in termini percentuali nella produzione complessiva del settore, facendo segnare un rispettivamente un +57%. Anche i settori degli eventi sportivi e degli spettacoli hanno dimostrato una grande crescita, del 39,2% e 47,5%. Il settore invece a più rapida crescita è quello delle infrastrutture ed impianti sportivi, che ha fatto segnare un incremento del 94,7%.
Rimane evidente però, come il settore manifatturiero sia quello ancora maggiormente rilevante nell’industria sportiva cinese, fattore che non combacia con l’economia reale del paese, nel quale il settore terziario contribuisce oltre al 50% del PIL.
Il settore sportivo cinese continua comunque a progredire a ritmi consistenti al livello economico, con un incremento a doppia cifra che rende realistico il raggiungimento dei target nazionali che mirano a raggiungere il valore di 400 miliardi di dollari dell’intera industria nel 2020 e di 750 miliardi nel 2025. Per far questo però sarà necessaria una rapida svolta verso il settore dei servizi e delle app (già in atto grazie anche a colossi come Tencent ed Alibaba) e quello del merchandising ufficiale, che è quello maggiormente arretrato.
La sostenibilità di questa crescita dipenderà anche dal fatto di rendere i team professionistici, in particolar modo di calcio e basket, in grado di generare revenue, obiettivo per ora alquanto utopistico. Il Guangzhou Evergrande infatti, la scorsa estate ha pubblicato il rapporto economico di metà stagione, nel quale sono emersi numeri alquanto preoccupanti: a fronte di 260 milioni di rmb di entrate (€33mln) è stato registrato un deficit da 630 milioni di rmb (€81 mln). La maggior parte delle entrate (189 milioni) deriva dalle sponsorizzazioni private e degli accordi collettivi con la Lega, mentre solo 5.85 milioni dal fan merchandise e dal ticketing allo stadio.
Questo significa che allo stato attuale, nessun club della Chinese Super League genera profitti, così come nel basket vengono registrati dei forti deficit.
Inoltre, nella crescita delle infrastrutture sportive (+94.7%) dobbiamo sottolineare anche la costruzione di imponenti stadi in città nelle quali non vi sono club professionistici o sussiste già un rapporto di saturazione: per i Giochi Provinciali di Shandong a Qingdao (che aveva già due stadi per altrettanti club pro fra seconda e terza divisione) è stato costruito un terzo stadio (in periferia) da 60.000 posti, mentre per i Giochi del Guangdong a Zhuhai è stato inaugurato uno stadio da oltre 40.000 posti (con nessun club che potrà usufruirne in futuro). Risulta evidente come queste strutture, una volta esauriti gli eventi, diverranno delle cattedrali nel deserto, rischiando di andare completamente inutilizzate.
In definitiva, l’industria sportiva cinese continua a crescere a ritmi sostenuti, ma ci si chiede per quanto possa continuare in questa direzione, senza risolvere i problemi cronici da cui è afflitta e che possono andare a rallentare l’intero settore: la mancanza di leghe professionistiche che possano generare degli utili e il ritmo scellerato nella costruzione di stadi da calcio in tutta la Cina che non faranno altro che alimentare gli sprechi nel campo dell’edilizia.
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