Ni Yulan, 52 anni, avvocato per i diritti umani in Cina – in carrozzella a causa di torture patite in precedenti detenzioni – è stata condannata oggi, 10 aprile, a due anni e otto mesi di reclusione. Anche suo marito è stato condannato a due anni di carcere. Le accuse sono quelle di “aver creato instabilità” e “distrutto proprietà pubblica e privata”. Si tratta di un nuovo segnale da parte della Cina che non tollera alcun dissenso. La coppia era stata arrestata e incriminata lo scorso aprile, sull’onda lunga degli arresti e della repressione nei confronti degli attivisti cinesi durante i tentativi di rivolta, non riuscite, dei Gelsomini, sulla scia delle proteste arabe.
Un tribunale cinese ha condannato Ni Yulan, avvocato per i diritti umani, impegnata nella difesa delle persone sfrattate delle loro case. Due anni e otto mesi di reclusione per lei e due anni per il marito. La coppia era stata arrestata nel mese di aprile del 2011 sull’onda lunga della repressione seguita alle tentate rivoluzioni del Gelsomino in Cina, una rivolta abortita e subito controllata, ma che ha causato l’arresto di centinaia di attivisti cinesi.
La condanna di Ni Yulan, secondo il Financial Times, “è l’ultimo segnale della determinazione del partito comunista al potere di soffocare il movimento dei diritti civili in Cina, scosso dall’incarcerazione di parecchi dissidenti negli ultimi mesi”.
Ni Yulan ha messo in piedi una “sincera difesa dei residenti cinesi costretti ad abbandonare le loro case per far posto allo sviluppo, spesso in cambio di compensazioni totalmente insufficienti”. I pubblici ministeri cinesi che l’hanno condannata, hanno sostenuto che la signora Ni, disabile e in sedia a rotelle a causa di precedenti torture, avrebbe creato “disturbo” all’interno del complesso in cui la coppia era stata mandata dopo la demolizione della loro casa.
Ni Yulan aveva definito quel posto una “prigione nera”, ovvero un sito di detenzione informale, utilizzato per contenere i manifestanti e petizionisti senza ricorrere a procedure legali. “Questo verdetto punisce l’attivista per i diritti umani Ni Yulan, che ha già sofferto torture che la lasciarono paralizzata durante la prigionia precedente. Il governo cinese inoltre, sfida apertamente tutti, dimostrando disprezzo per i diritti umani” ha dichiarato Renee Xia, direttore internazionale di Chinese Human Rights Defender.
Dal 2002, Ni Yulan, 52 anni, è stato il bersaglio di persecuzioni da parte delle autorità con detenzioni arbitrarie, molestie, torture e altri trattamenti crudeli e degradanti. Le autorità del distretto di Xicheng nel 2008 distrussero la casa della coppia come rappresaglia per l’attivismo di Ni Yulan. Per lei si tratta della terza incarcerazione.
Già condannata nel 2002 e nel 2008, ha incessantemente continuato a denunciare corruzione e soprusi dei funzionari del Partito Comunista cinese. “Come risultato della tortura precedente, Ni non può camminare e soffre di cronici problemi medici, tra cui difficoltà respiratorie, problemi cardiaci, e problemi digestivi”, secondo quando riportato dal sito internet di Chinese Human Rights Defender.
La famiglia di Ni ha infatti sollevato serie preoccupazioni circa la sua salute e il suo avvocato ha cercato – senza successo – di ottenere che Ni Yulan fosse rilasciata a causa dei suoi disturbi sanitari.
[Scritto per Lettera43] [Foto da http://www.chinasmack.com/2011/stories/elderly-communist-revolutionary-evicted-home-demolished.html ]