Un documentario su Gulu, villaggio di etnia Yi in Cina, presentato a Locarno. Privi di elettricità, gli abitanti salgono e scendono il dirupo sulle liane, le cosiddette «scale per il paradiso». Alla scuola elementare di Gulu c’è un solo maestro, Shen, che dopo 20 anni è ancora supplente. Un giorno arriva il giovane Bao, che cambierà per sempre il destino del villaggio e di Shen.
Domani sarà un giorno migliore. E’ il titolo originale del primo lungometraggio, presentato in anteprima al 67° Festival di Locarno, della regista Xu Hong Jie.
Il documentario mostra le vicende che attraversano il villaggio di Gulu, in Sichuan. Questo villaggio rimasto isolato dal mondo esterno per lungo tempo è arrivato sotto la luce dei riflettori dopo il tragico terremoto che colpì la regione. Grazie alla notorietà mediatica molte donazioni sono arrivate al villaggio con l’intento di migliorare le condizioni di studio dei bambini e dei suoi abitanti.
Insieme alle donazioni sono arrivati anche dei volontari per aiutare a coordinare le spese e affiancare l’unico maestro della scuola. Shen, maestro senza qualifica ma solo supplente, vorrebbe diventare di ruolo dopo più di venti anni di insegnamento a Gulu. I giovani volontari freschi di laurea e coordinati da Bao, tuttavia rappresentano una minaccia per Shen poiché non gli riconoscono un grado di qualifica adeguato per insegnare ai ragazzi.
Il documentario si dipana mostrando in maniera chiara e lineare le contraddizioni di cui il maestro del villaggio e i volontari sono portatori. Da un lato perché vengono da percorsi diversi, dall’altro perché inseguono sogni differenti.
Lo spettatore da un lato fiancheggia per Shen, il quale vorrebbe essere riconosciuto come insegnante di ruolo per ricevere uno stipendio più adeguato e vorrebbe difendere gli interessi dei ragazzi che conosce da una vita. Ma sembra anche mosso da interessi personali e materiali. Dall’altro il pubblico simpatizza per Bao, il coordinatore dei volontari, un giovane idealista seguace di Che Guevara.
Bao è approdato a Gulu affascinato dalla purezza del luogo, della natura incontaminata e dei suoi abitanti; ma si fa portatore di modernità e comodità tipiche delle grandi città come televisione ed elettricità. Elettricità richiesta dagli abitanti stessi. E allora domani sarà un giorno migliore, ma per chi?
* Clara Longhi inizia a visitare la Cina nel 2009 e nel 2012 grazie ad una borsa di studio europea frequenta un anno accademico presso la Beijing Foreign Studies University. Attualmente continua a dividersi tra Italia, Cina, l’ambiente della traduzione e della comunicazione.