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Dialoghi – Un’estate gusto fagiolo rosso

In Dialoghi: Confucio e China Files by Sabrina Moles

La storia del gelato in Cina potrebbe essere non così recente come si crede. Una cosa, invece, è certa: il più grande produttore al mondo ha dei gusti decisamente bizzarri, ma anche un certo stile. “Dialoghi: Confucio e China Files” è una rubrica in collaborazione tra China Files e l’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano. 

Il trend potreste averlo visto comparire da pochi anni sia sui social cinesi che in quelli  occidentali.  Gelati più simili a piccole sculture riproducono nel dettaglio alcuni tra i monumenti più famosi della Repubblica popolare, ma anche miti e leggende. Dal Tempio del Cielo di Pechino agli amanti del Lago dell’Ovest, passando dalla porta d’ingresso lungo le mura di Xi’An: ogni località turistica in Cina sembra aver adottato il gelato, almeno per l’estate, come una nuova tecnica di marketing

E funziona, nonostante la scarsa passione per i dolci troppo zuccherosi da parte dei cinesi. Non per niente i gusti di gelato più apprezzati potrebbero non piacere a un palato italiano, che non si aspetta di provare un alimento ottenuto, per esempio, da fagioli di soia verdi.

Gelato d’altri tempi

Se ci attenessimo alle fonti storiche di epoca Tang (618 – 907) anche il gelato sarebbe un’invenzione tutta cinese. A quei tempi, come viene descritto nella “Ode alla montagna Suhe (suhe shanfu 苏合山赋)”, un cibo consumato d’estate era il sushan (酥山), ovvero la cagliata di latte di capra raffreddata in stampi a forma di montagna e decorata con petali di fiori. Il poeta la descrive come “una crema tra il solido e il liquido, che si scioglieva non appena toccava la lingua.” In epoca Tang, in particolare durante il ricco regno di Wu Zetian, l’utilizzo del ghiaccio si diffonde anche fuori dalla corte imperiale. 

Durante la successiva dinastia Song (960 – 1279) si diffondono le “bancarelle di bevande ghiacciate”, come si legge nelle memorie del funzionario Meng Yuanlao. Pare che gli stessi funzionari avessero il diritto di rifornirsi gratuitamente di ghiaccio durante i mesi estivi e che la calura si combattesse tanto con gli antenati dei nostri gelati che “rinfrescando” pesce e frutta. 

All’epoca Yuan viene invece fatta risalire la nascita del “vero gelato” che Marco Polo avrebbe conosciuto alla corte di Kublai Khan. Il binglao (冰酪), letteralmente “formaggio ghiacciato”, veniva arricchito con miele, frutta e liquori per allietare i palati  della corte del sovrano mongolo. 

Con l’ultima dinastia cinese, i Qing, il gelato misto a frutta diventa anche una medicina contro la calura. Il termine che oggi conosciamo per “gelato”, in cinese, nasce solo più tardi con le prime produzioni di massa degli anni Venti. Il primo bingqilin (冰淇淋) viene prodotto a Shanghai dalla Henningsen Produce Company, un’azienda di uova fondata negli Stati Uniti nel 1913 che inizia a vendere ghiaccioli nel 1925. Con la fine della guerra civile nel 1949, l’azienda diventa patrimonio dello stato e lo stesso Segretario del Partito comunista cinese Jiang Zemin siede nel comitato di direzione dell’impresa di gelati. La Yimin No.1 Food Factory, come viene ribattezzata dopo l’esproprio, resta ad oggi un’icona della prima epoca d’oro del gelato made in China.

Gusti bizzarri e competizione 

L’estate in Cina continua a battere record di anno in anno, raggiungendo a giugno 2024 il picco dei 43°C nelle province nord orientali dello Henan e dello Hebei. In questo contesto cercare un sollievo in un gelato sta diventando un’abitudine consolidata tra i consumatori cinesi, che oggi hanno a disposizione una varietà incredibile di gusti, consistenze e formati. Se un “classico” ghiacciolo cinese potrebbe avere lo strano gusto di fagioli rossi oppure di soia verde, ecco che anche il tradizionale gelato in stile italiano conquista man mano le città. Ci sono poi i gelati al gusto di bubble tea, con tanto di perle di tapioca, e quelli al sapore di caramelle Coniglio Bianco, un dolcetto “storico” che sta tornando di moda sull’onda della nostalgia per i vecchi brand. Non mancano i gelati al durian, il frutto “puzzolente” che mette contro appassionati e detrattori, e quelli al gusto “pancake allo scalogno” (cong you bing 葱油饼). 

Oggi in Cina gli storici marchi di gelato 100% made in China si scontrano con i grandi nomi del commercio di gelati internazionale. Per la parte cinese non si può non menzionare il gigante dei prodotti caseari Yili Industrial Group Co. che dal 1993 è uno dei principali produttori di gelati del paese. Ma anche i flop raccontano un’altra faccia di un trend che, come spesso accade in Cina, viaggia su una montagna russa fatta di successi e crisi: è il caso di Zhong Xue Gao, un sedicente marchio cinese di gelati spesso definito lo “Hermès dei gelati” che nel 2024 ha visto crollare i prezzi dei suoi prodotti. 

Un aspetto curioso rimane quello della provenienza delle aziende cinesi del settore: la provincia della Mongolia Interna dove, tradizionalmente, si producono latte e formaggi in quanto retaggi della cultura mongola. Per gli Han, la principale etnia del paese, sarebbe dimostrabile un’intolleranza più o meno grave al lattosio in ben quattro individui su cinque. Ma anche il governo sembra intenzionato ad aprire a nuove nicchie di consumo. E ciò potrebbe partire dal caldo torrido e da un gelato non troppo costoso né zuccherato.