Ansia e depressione in aumento tra i giovani cinesi. La Gen Z risponde con app per la meditazione e la salute mentale e prodotti digitali per il wellness
Soffrono lo stress. Ma non sono in una boy band. I giovani cinesi alla musica hanno preferito gadget tecnologici e app di wellness per liberarsi dalle pressioni della società contemporanea. Come dimostrato da i diversi afflati di protesta del periodo pandemico in Cina, gli ultimi tre anni si sono rivelati particolarmente intensi per i giovani cinesi, sottoposti a continue pressioni sia dal clima Covid-19 che dall’alto tasso di disoccupazione.
Uno studio pubblicato da autori cinesi sulla rivista accademica dell’European Child & Adolescent Psychiatry a maggio 2020 ha mostrato che dall’inizio della pandemia i teenager cinesi hanno riscontrato problemi di ansia e depressione particolarmente accentuati. La pressione scolastica, unita alla complessa situazione creata dalla gestione della pandemia con le politiche della Zero Covid, hanno portato diversi adolescenti a chiedere supporto psicologico per affrontare l’ansia da lockdown improvvisamente aggiunta al carico di stress quotidiano. Tra questi anche diversi supporti online e chatbot dedicate (di cui vi abbiamo parlato qui).
Come spesso accade per il contesto cinese, la tecnologia è accorsa in aiuto dei più giovani. Si chiama muyu digitale, o pesce di legno (木鱼), la nuova moda anti-stress in voga tra i ragazzi cinesi. Si tratta di un tipo di rosario, solitamente in legno, utilizzato dai monaci buddisti e taoisti. La sua versione digitale in un’applicazione apposita ha conquistato i giovani cinesi, che la utilizzano come monile anti stress. Il meccanismo è qualcosa a metà tra lo scrolling compulsivo e il maneggiare le diverse parti di un rosario vero: premendo leggermente sullo schermo a un ritmo cadenzato si ottengono “punti di pace” per rilassare mente e corpo. Presente anche una funzione personalizzabile, che consente di mostrare in sovraimpressione messaggi tarati sulle necessità emotive dell’utente. “Buona fortuna”, “Forza e coraggio”, sono alcune delle opzioni disponibili.
Un nirvana nel cyberspazio raggiunto con semplici click. Già 300 mila utenti hanno utilizzato l’app del “pesce di legno”, mentre altri hanno preferito scaricare sul proprio telefono una forma di “incenso virtuale” per infondere energia positiva alle proprie giornate. Oltre ai richiami al sacro, i prodotti per la salute mentale hanno visto una crescita del 40% su piattaforme di e-commerce come Tmall nell’ultimo anno, tra questi anche corsi di meditazione, libri di self help (in cinese vengono chiamati zuppa di pollo per l anima, 心灵鸡汤,
gadget da ufficio come le iconiche palline antistress.Non stupisce dunque che uno studio condotto sui più piccoli in Cina tra il 2012 e il 2021 riveli che il 17,5% dei bambini e adolescenti soffre di qualche tipo di disturbo mentale, con la depressione tra le prime cause di autolesionismo e suicidio nella Repubblica Popolare Cinese. Un dato impressionante confermto anche dall’Istituto per bambini e adolescenti di Pechino, che mette in guardia sull’aumento del tasso di suicidi tra i giovani. Il rating annuale sarebbe infatti di 100mila adolescenti morti ogni anno per suicidio in Cina. Nonostante rimanga ancora carente la sensibilità nel Paese riguardo ai disturbi della psiche, la tendenza consumistica guidata dai più giovani mostra una nuova attenzione alla salute mentale e alle modalità (più o meno originali) di parlarne e affrontare la questione.
Di Lucrezia Goldin
Giornalista praticante, laureata in Chinese Studies alla Leiden University. Scrive per il FattoQuotidiano.it, Fanpage e Il Manifesto. Si occupa di nazionalismo popolare e cyber governance si interessa anche di cinema e identità culturale. Nel 2017 è stata assistente alla ricerca per il progetto “Chinamen: un secolo di cinesi a Milano”. Dopo aver trascorso gli ultimi tre anni tra Repubblica Popolare Cinese e Paesi Bassi, ora scrive di Cina e cura per China Files la rubrica “Weibo Leaks: storie dal web cinese”.