A chiusura della Beijing Design Week quest’anno unita sotto il tema "Design City-Smart City", China Files vi regala qualche immagine dell’evento che ha coinvolto tre luoghi molto lontani e diversi tra loro. Un’occasione per conoscere il design cinese e gli angoli nascosti della città di Pechino.
Dashilar
L’area storica di Dashilar, situata a sud di piazza Tian’an men, è stato uno dei punti principali della settimana del design, mostrando ai visitatori e ai professionisti come l’industria e la comunità creativa possono re-interpretare la struttura e l’utilizzo dei vicoli tradizionali e delle case a corte di Pechino.
Brachina—Campana Brothers: Tra le presenze più attese alla Beijing Design Week 2012, quella dei fratelli Fernando (1961) e Humberto (1953) Campana. I fratelli Campana presentano il " Campana Cashew Tree ", un’installazione che traduce le forme organiche dell’albero per conferire permeabilità e leggerezza al padiglione – de-materializzando l’assetto dell’albero in un volume trasparente, come un albero tropicale nel cuore di Pechino. Photo credits: Daniele Dainelli per China Design News.
Ailkywave, Aidiastudio: Una costellazione di barattoli dello yoghurt in ceramica e che illuminano le scale di una vecchia fabbrica di biciclette.
Face to (sur)face, GCDK De.Sign: Studio francese fondato nel 2004 e a Pechino dal 2008, propone arredamento che combina le culture francese e cinese. Per la Beijing Design Week, lo studio presenta lavori che rappresentano "mappe della Cina" e una riflessione sulla densità della popolazione cinese. Photo credits: Nicola Longobardi per China Design News.
751 D-Park
Situato in prossimità del distretto artistico 798 di Pechino, il D-Park 751 è il centro dell’industria creativa contemporanea e uno dei primi centri culturali e creativi di Pechino che promuove costantemente eventi di design, fashion e lifestyle.
Bamboo city. Il progetto sviluppa strutture concettuali sostenibili, tecniche di costruzione e prototipi basati sulle tradizioni culturali locali collegate alle qualità del bambù. Bamboo City presenta prototipi di design, installazioni e performance sul tema del bambù. Photo credits: Nicola Longobardi per China Design News.
Caochangdi
Situato all’esterno del quinto anello, Caochangdi è di per sé uno dei "villaggi nella città", che incarnano le riforme spontanee dell’urbanizzazione di Pechino nel Ventunesimo secolo. Caochangdi è diventato uno spazio di convergenza che è cresciuto organicamente attorno alla vita dei suoi abitanti: qui, lavoratori migranti, agricoltori, imprenditori e tassisti siedono insieme a designer, artisti, collezionisti e commercianti. La zona sta rapidamente diventando l’alter ego del distretto artistico 798, ed ospita un attivo gruppo di gallerie contemporanee, studi di artisti e società indipendenti creative e educative dedite all’arte, il design e l’architettura.
Blinking City, Instant hutong:
Vista l’incapacità delle mappe tradizionali di descrivere l’ambiente urbano, Blinking City propone nuovi modelli di mappatura del tessuto urbano cinese che cambia a ritmi vorticosi. Le nuove mappe sono stampate digitalmente su pannelli lenticolari, che variano secondo i movimenti dell’osservatore. Photo credits: Daniele Dainelli per China Design News.CCD the Pavillion: Il padiglione è una struttura temporanea che viene proposta annualmente a architetti, designer o artisti di fama internazionale. Funge da installazione architettonica leggera e ospita eventi live, conferenze e seminari: uno spazio comune per scambi informali tra la comunità creativa e il grande pubblico. Quest’anno il padiglione è stato disegnato dagli architetti italiani di Local Design Studio (Stefano Avesani, Marcella
From Yuhang, di Innovo Pinwu. Dieci pezzi d’arredamento realizzati con quattro materiali tradizionali: bambù, cotone, carta e ceramica. Photo credits: Daniele Dainelli per China Design News.