Corsa al posto sicuro

In by Gabriele Battaglia

Un posto nel pubblico impiego ancora oggi in Cina è sinonimo di lavoro sicuro, quasi uno status symbol. E mai come quest’anno si prevede un picco di iscrizioni al prossimo concorso, a novembre. Oggi aprono le iscrizioni online: si prevede che saranno in 2 milioni circa a contendersi appena 21 mila posti. Il governo cinese ha indetto concorsi pubblici per la nomina di quasi 21 mila nuovi impiegati governativi, il numero più alto negli ultimi anni. L’esame, che si terrà in ogni provincia del Paese di mezzo il 25 novembre prossimo, richiamerà circa 2 milioni di candidati .

Un concorso che richiama alla mente una Cina di altri tempi, quella degli esami imperiali. In vigore fino al 1905, quello degli esami era un sistema estremamente arduo e competitivo, aperto solo alle classi più abbienti della società. All’epoca, solo uno su seimila candidati riusciva a superare tutti i livelli degli esami imperiali e a diventare a tutti gli effetti funzionario dell’Impero: una carriera da funzionario imperiale nella Cina pre-repubblicana garantiva benefici economici e una maggiore visibilità sociale.

Un po’ quello che si aspettano i futuri candidati a un posto nella pubblica amministrazione della Repubblica popolare. Eppure, il governo di Pechino ha sottolineato la "rigidità" del lavoro che aspetterà i promossi all’esame. Come a dire lavorare nel pubblico non è una passeggiata o solo uno status simbol: ci vanno impegno e dedizione.

Un impiego, quello nel settore pubblico, che prevede continui spostamenti e periodi di lavoro fuori sede. Secondo il professor Chu Zhaoli dell’Istituto nazionale di Scienze dell’educazione, intervistato dal quotidiano di Pechino Global Times, il governo fa bene a rivelare"le dure condizioni di lavoro" . In questo modo "si libera il campo dalla nozione tradizionale che un impiego nel governo ha un più alto status sociale, abitazione fissa e un monte ore stabilito.di servizio".

Secondo un sondaggio del 2011 dell’agenzia di stampa ufficiale Xinhua, il 60 per cento dei laureati cinesi che attualmente lavorano nel pubblico, afferma di essere contento. Ed è la percentuale più alta tra tutti i settori d’impiego. Tuttavia la descrizione di che genere di lavoro aspetta gli aspiranti dipendenti pubblici potrebbe dissuadere molti dall’iscriversi al concorso. "Sono soprattutto le scadenze sul lavoro a spaventare i possibili candidati, più delle condizioni dure in generale".

Inoltre, per il concorso di quest’anno sono previste condizioni più severe di selezione dei candidati. Il che potrebbe servire, secondo alcuni, a limitare ulteriormente le domande di iscrizione. Secondo quanto riporta il quotidiano Yangtze Post, quotidiano di Nanchino, per il concorso di quest’anno sono state stilate nuove regole, in particolare per quanto riguarda le modalità di iscrizioni all’esame e i requisiti di accettazione delle candidature. Per esempio, chi ha sostenuto e superato il concorso negli scorsi due anni, non potrà iscriversi al nuovo concorso in vista di una posizione "migliore" all’interno della pubblica amministrazione.

Sarà poi effettuata una scrematura in base ai titoli di studio – non verranno ammessi i candidati senza laurea – e sarà avviata una politica di tolleranza zero su chi bara. Chi effettuerà un registrazione con credenziali false, presentando quindi anche certificati di studi contraffatti verrà estromesso dai concorsi pubblici per i prossimi cinque anni.

Oggi aprono le iscrizioni online per l’esame d’ingresso in enti pubblici e agenzie di Stato della Rpc. Il 25 novembre prossimo sarà un questionario di 100 risposte a scelta multipla a determinare chi della "schiera di un milione su un unico ponte di legno" entrerà a far parte del "nuovo mandarinato". Per quanto il governo faccia di tutto per disincentivare i candidati, l’impiego nel pubblico ancora oggi in Cina è considerato un lavoro più che decente.

[Scritto per Lettera43; foto credits: xinhuanet.com]

*Marco Zappa nasce a Torino nel 1988. Fa il liceo sopra un mercato rionale, si laurea, attraversa la Pianura padana e approda a Venezia, con la scusa della specialistica. Qui scopre le polpette di Renato e che la risposta ad ogni quesito sta "de là". Va e viene dal Giappone, ritorna in Italia e si ri-laurea. Fa infine rotta verso Pechino dove viene accolto da China Files. In futuro, vorrebbe lanciarsi nel giornalismo grafico.