Anche la Corea del Nord si lancia nel mercato dei tablet. Arriva Samjiyeon il prodotto juche con cui sfogliare l’enciclopedia, leggere opere rivoluzionare e divertirsi. Senza però poter accedere a internet.
Nessun collegamento a internet (l’alternativa sarebbe soltanto poter navigare nell’intranet a Nord del 38esimo parallelo). Ma in compenso avrà un’enciclopedia, giochi, un servizio di visualizzazione di mappe e un lettore e-books.
Secondo quanto riportato dal quotidiano sudcoreano Dong-a Ilbo saranno queste le dotazioni del nuovo tablet firmato Pyongyang. La lingua sarà l’inglese, come più o meno tutto ciò che riguarda il settore IT nordcoreano, come riferito da un disertore al quotidiano.
La notizia è uscita a ridosso della presentazione del Nexus 7 di Google. Un tocco di curiosità nella sfida che oppone il colosso di Mountain View all’iPad Apple e da ultimo anche a Microsoft.
Sentore della novità si era avuto durante la Pyongyang International Trade Fair dello scorso maggio. Già allora, Martyn Williams, curatore del blog North Korea Tech, parlava del prodotto presentato in diretta televisiva da Park Se-cheol, ufficialmente un funzionario della New Information Technology Trade Company del Korea Computer Center.
Lo scopo del tablet, nelle parole di Park: “Permettere ai cittadini di studiare le teorie rivoluzionarie, di usare la scienza e la tecnologia per i loro affari, divertirsi”.
Il nome del tablet sarà Samjiyeon, ispirato da un omonimo distretto nella provincia di Ryanggnag, altopiano boscoso che circonda tre laghetti alle pendici del monte Baekdu. “Insomma un tablet che prende il nome da un altopiano che prende il nome da alcuni laghi. Molto ‘meta’”, commenta TechCrunch.
Nessun dettaglio invece è stato rivelato né sul sistema operativo né su altre specifiche. Come non è ancora chiaro se il tablet sarà interamente made in Corea del Nord o, come più probabile, e già successo per il presunto laptop juche, sarà realizzato rivisitando un equivalente cinese o direttamente assemblando componenti prodotte dalle industrie della Repubblica popolare cinese.
Samjieyeon è l’ultimo tentativo in ordine di tempo con cui il regime dei Kim cerca di sfruttare a proprio vantaggio la tecnologia. Famosa fu l’apertura di propri canali su Twitter e Youtube.
Tra i giovani dell’élite di Pyognyang i gadget multimediali stanno diventando l’ultima tendenza sulla falsa riga di ciò che avviene in Corea del Sud scrive il Daily Nk.
“I portatili sono molto comuni nella capitale”, ha spiegato al sito un uomo d’affari cinese, “ma il vero status symbol per le persone ricche sta diventando l’iPad”.
Certo, commenta il Daily Nk, soltanto quelli abbastanza fortunati da poter andare all’estero potranno goderne tutte le funzionalità. Perché anche nel caso dei costosi prodotti Apple, l’accesso a internet non è tra le opzioni stabilite da Pyongyang.
Come per le carenze nel Samjiyeon si tratta di un modo per prevenire che attraverso le nuove tecnologie ci siano contatti con l’esterno. D’altronde schede sim illegali, dvd e foto scattate con cellulari sono uno dei modi per far entrare e uscire informazioni dallo stato eremita.
[Foto credit: en.wikipedia.org]