Potrete impiccarlo allora

In by Simone

Un ragazzo ha ucciso un dirigente di Partito ed è stato condannato alla pena capitale. Ma ha il sostegno di tutta la popolazione locale. E il suo avvocato tenta di salvarlo, Il racconto del South China Morning Post.
Sono passati quasi due anni da quando un adolescente della regione cinese dello Shanxi, Zhang Xuping, è stato condannato a morte per aver ucciso il capo del partito di Xiashuixi, Li Shiming, tanto temuto e tanto odiato da tutto il villaggio.

Zhang, ora ha 21 anni ed è ad un passo di distanza dall’esecuzione legale. La Corte Suprema del Popolo sta rivedendo la sua condanna a morte, mentre la famiglia ed esperti di diritto penale stanno chiedono che la vita del giovane venga risparmiata alla luce delle circostanze insolite che portarono alla morte del funzionario e alla luce della nuova politica cinese, volta a voler ridurre l’uso della pena capitale.

Più di mille abitanti del villaggio provarono ad entrare nell’aula del tribunale, per mostrare il supporto a Zhang, al suo processo a Luliang nel mese di agosto del 2009 e più di 20mila persone hanno firmato una petizione implorando per la sua vita.

Un appello è stato esposto fuori dal Tribunale popolare superiore dello Shanxi, anche lo scorso mese di luglio. “L’esecuzione di mio figlio sarebbe contro lo spirito della nostra legge”, ha detto la madre di Zhang, Wang Houe, “affranta ed esausta, anche se non è ancora disposta a rinunciare all’idea di salvare il figlio”.

In aggiunta al sostegno pubblico, l‘avvocato difensore ingaggiato dalla famiglia Zhang, Li Yongjian, ha detto che le prove hanno mostrato che Zhang sarebbe stato al massimo un complice e che, anche se aveva confessato di aver accoltellato Shiming Li, non c’erano testimonianze oculari e prove vere. Per esempio, la ferita era di dimensioni diverse dalla lama di pugnale che avrebbe usato Zhang, suggerendo così la possibilità che a uccidere sia stata un’altra persona.

Nel 2000 Li Shiming era già un funzionario potente e ha iniziato a strappare la terra alla gente in nome dello sviluppo, pagando solo una magra consolazione monetaria agli abitanti dei villaggi.

Ha usato teppisti locali per picchiare coloro che si opponevano e la parte più corrotta della polizia per arrestare illegalmente quelli che hanno continuato a resistere. Gli abitanti del villaggio ritengono che Li Shiming abbia sequestrato più di 30 ettari di terreno tra il 2000 e il 2008, con oltre 20 abitanti dei villaggi intimiditi e picchiati dai suoi scagnozzi”.

Zhang avrebbe ucciso il temuto capo del partito locale insieme ad un complice, al cui arresto è seguita però una sospensione della pena di morte.

Per questo l’avvocato di Zhang sta provando ad equiparare la posizione penale dei due ragazzi: la difesa principale messa in piedi da Li Yongjian, l’avvocato assunto dalla famiglia di Zhang Xuping, era che il giovane aveva effettuato l’accoltellamento, ma non era il mandante del delitto, e non avrebbe dovuto ricevere una pena più grave di Zhang Huping, il complice.

Ancora più importante, l’avvocato ha sostenuto che Li Shiming ha una responsabilità parziale per la sua morte per i suoi anni di aggressione nei confronti della famiglia di Zhang e altre famiglie di Xiashuixi.

La colpa della vittima – ha detto l’avvocato – non è un fattore formale di mitigazione ma è, in pratica comunemente considerato un fattore attenuante”. Tuttavia, il giudice ha respinto questa tesi nel caso di Zhang Xuping, dicendo che non c’erano prove di un legame diretto tra ciò che la sua famiglia aveva sofferto e la morte del capo del villaggio.

Dopo tutti questi anni io davvero non so cosa dire – ha detto il fratello di Zhang – tranne che il sistema giudiziario cinese è troppo corrotto, ma ho ancora fiducia nella Corte Suprema del Popolo. Credo a Pechino: là considerano le cose in modo diverso rispetto ai nostri tribunali locali. Speriamo che sappiano ascoltare gli abitanti del villaggio, ovvero la gente”.

[Scritto per Lettera43.]