Come è andata a finire: Lao Yang aveva la batteria del cellulare scarica

In by Simone

In un periodo in cui l’inquisizione cinese sembra mietere vittime tra attivisti, specie se blogger, il 28 marzo proprio su internet si diffonde la notizia della scomparsa di Yang Hengjun, il venditore ambulante di democrazia.

Sembra scomparso nel nulla. Lo confermano l’admin del suo blog e i familiari e ne danno notizia giornali australiani. I suoi follower continuano a lasciare messaggi sul suo blog: «Lao Yang, che fine hai fatto? Dacci un segnale, dicci che stai bene!». Il 30 marzo, sulle pagine del Sidney Herald, c’è un articolo che sostiene che «lo scrittore potrebbe essere presto liberato e la crisi diplomatica evitata». Poi Lao Yang riappare, comunicando in poche parole di esser stato in ospedale in quei due giorni: la batteria del suo cellulare sarebbe stata scarica. I retroscena non sono affatto chiari, specie leggendo le affermazioni della sorella che avrebbe ricevuto da Lao Yang un messaggio in codice in cui affermava di esser stato trattenuto dai servizi segreti cinesi (“vecchi amici”).

Insomma la versione dell’ospedale e del telefono senza batteria sarebbe una mossa di comune accordo per ottenere il rilascio e per “salvare la faccia” delle autorità cinesi. (1) Oggi dall’Italia il suo sito internet non si apre. Sembra bloccato o chiuso. Accessibile invece il suo blog, dove l’ultimo post «Da allora, ho un sogno in più…» (2), in data 3 aprile, riporta le sue velate parole: «Ancora una volta chiedo scusa per il caos causato ai miei lettori, agli amici e parenti in seguito all’improvvisa mancanza di contatti con il mondo esterno.. La testa di Lao Yang non è ancora stata tagliata! […] In questi due giorni sono stato più solo che in tutta la mia vita. L’aver ricevuto così tanto amore e amicizia, mi dimostra che la mia scelta è giusta. Voi mi avete fatto capire cosa è giusto e cosa è sbagliato! […] ».

Oltre a ringraziare anche l’attenzione dei media stranieri, in particolare quelli australiani, risponde brevemente a coloro che lo hanno accusato di aver nascosto il suo status di cittadino australiano, rimandando a un giorno futuro spiegazioni esaustive. Infine, il nuovo sogno di Lao Yang: «Dopo questo incidente, ho un sogno in più. Sogno che nel momento in cui vi lascerò in silenzio, voi direte: è troppo stanco, lasciatelo riposare, non abbiamo bisogno di lui; sogno che quando si diffonderà la notizia del mio “rapimento”, il nostro portavoce e il nostro governo affermeranno: in uno stato di diritto, nessuno può sparire! Sogno che le perdite o le scomparse siano per questioni di salute. O per la batteria del cellulare scarica. Sogno… »  

Note al testo

(1) Una rassegna di tutti gli articoli in merito è pubblicata su China Digital Times, http://chinadigitaltimes.net/china/yang-hengjun/

 

(2)从此,我多了一些梦想…… «Da allora, ho un sogno in più…»

Di seguito i link alle due traduzioni di Caratteri cinesi:

La democrazia

Democrazia e suzhi

– L’ultimo post sul blog di Lao Yang (in cinese)