Classica-mente – Pensieri notturni

In by Simone

La Cina ha più di cinquemila anni di storia. Non è possibile comprendere la Cina di oggi senza conoscere la Cina di ieri. Gu Wei Jin Yong, diceva Mao: il passato deve servire al presente. China Files prosegue la pubblicazione delle poesie classiche cinesi. Buona lettura. Nessuna raccolta di poesie cinesi può esimersi dal comprendere “Pensieri notturni”. Non c’è cinese che non conosca questa poesia; la si studia alle elementari, e corrisponde a quello che per un italiano potrebbe essere "Nel mezzo del cammin di nostra vita" o "Sempre caro mi fu quest’ermo colle".

È uno dei capolavori di Li Bai, il famoso poeta della dinastia Tang (618-907 D.C.), riguardante il tema del richiamo alla terra natale. Un sentimento molto forte per i cinesi, poiché  essi molto più di noi si identificano con la zona di origine.

Non è un caso, infatti, che  quando si fa conoscenza una delle prime frasi sia sempre "ni shi nali ren?” "Di dove sei?"

E non si tratta solo un tema classico. Al contrario, la lontananza dalla propria famiglia è un problema ancora molto attuale nella Cina moderna.

Una volta all’anno, infatti, centinaia di milioni di persone partono dalle zone sviluppate dove c’è lavoro e tornano a casa propria per festeggiare il capodanno lunare, tutte contemporaneamente.

Il fenomeno è considerato il più grande spostamento annuale di persone al mondo.

In questa poesia di secoli fa, dunque, c’è tutta la Cina moderna e il fenomeno dei migrant workers che lasciano la povertà delle campagne per cercare lavoro nelle zone sviluppate ( per chi volesse approfondire la’rgomento si consiglia il documentario "The last train home" reperibile anche su Youtube).

Nei pochi pochi caratteri che costituiscono la poesia l’autore riesce a trasmetterci le emozioni di uno di questi emigranti senza tempo che si sveglia nel pieno della notte.

Egli confonde il riverbero dei raggi lunari sul pavimento con uno strato di gelo formato sul pavimento con il freddo della notte. Non è così, è solo la luce della luna.

Ma questo pensiero fugace ha scatenato la nostalgia per il villaggio e la famiglia lontana, che è sempre presente.

Luce di luna davanti al mio letto,
pareva gelo sul pavimento.

Alzo gli occhi alla luna,
chino la testa mentre la mente vola al villaggio natio.

床前明月光,
疑是地上霜.

举头望明月,
低头思故鄉.

* Davide Saccon è da sempre appassionato di lingue orientali. Affascinato dalla Cina ne ha studiato la lingua e la cultura e poi vi si è trasferito per lavoro con la famiglia. Oggi abita nello Zhejiang, dove è responsabile di una azienda italiana. Potete seguirlo anche sul suo blog.

[Foto Credits: oocities.org]