Cineserie – L’opera di Canton

In by Simone

Anche Canton ha la sua opera, adatta tanto alla lirica occidentale quanto a quella cinese. Il progetto è stato realizzato da Zaha Hadid, anglo-irachena celebre nel mondo. Tanta luce naturale e un’acustica perfetta. Successo già all’apertura. Da quasi 17 anni Zaha Hadid aveva vinto il concorso per costruire un’altra opera. Poi l’architetta anglo-irachena, che aveva appena iniziato la sua carriera meteorica, ha visto il suo progetto per l’Opera nazionale del Galles nella baia di Cardiff cancellato a causa di una disputa tra politici conservatori incapaci di capire l’innovatività del progetto.

Due decenni più tardi, Hadid – già consacrata come uno dei più importanti architetti al mondo – ha avuto la sua vendetta.

Il risultato è un edificio curvilineo e di forma allargata con uno scheletro in granito e vetro che lo inonda di luce naturale di giorno e dei riflessi dell’orizzonte urbano di Canton di notte.

Gli spazi fluidi, interconnessi da largi corridoi e rampe bianche illuminate dagli enormi lucernari danno la sensazione di camminare fra luci permanenti.

E al centro si trova una sala dotata di mille e ottocento posti a sedere con una forma irregolare e curiosamente asimmetrica ma con un’acustica perfetta – progettata dal neozelandese Harold Marshall – tanto per la lirica occidentale che per quella cinese.

Non solo l’edificio si è dimostrato rivoluzionario. Anche la sua inaugurazione è stata un successo con la Turandot di Giacomo Puccini che in Cina era vietata fino a meno di dieci anni prima.

 

[Le immagini sono gentile cortesia della Zaha Hadid Architects]