Titolo cinese: 奇妙之城 [Qímiào zhīchéng]
Titolo inglese: Marvelous city
Genere: documentario
Piattaforma: Youtube
Marvelous City è un documentario di sei puntate prodotto da Youku. L’obiettivo è mostrare al pubblico sei città presentandole in meno di sessanta minuti attraverso gli occhi di sei celebrità [e non solo] che ci accompagnano nell’esplorazione di luoghi non troppo conosciuti. Zhou Shen 周深, Xiao Zhan 肖战, Wu Lei 吴磊 , Bai Yu 白宇, Xu Weizhou 许魏州e Wang Xiaochen 王晓晨 sono gli ospiti d’onore che fanno ritorno nella loro città natale riscoprendo un senso di appagamento, familiarità e nostalgia nel rivedere casa e gli amici di un tempo. Guiyang 贵阳, Chongqing 重庆, Xiamen 厦门, Xian 西安, Karamay 克拉玛依 e Qingdao 青岛 sono le sei città che gli ospiti ci sveleranno strato dopo strato, mostrandoci il cuore più vero, sincero e profondo di ogni località e di loro stessi.
Alla scoperta di città non del tutto conosciute, alcuni di loro si affidano alla guida degli esperti: tassisti, artigiani, buongustai, artisti, imprenditori. Ogni località viene presentata esplorando angoli nascosti e tirando fuori lo spirito profondo che si cela in ogni posto. Sei province per esplorare scenari diversi e suggestivi, usi e costumi lontani tra loro ma che fanno parte di una tradizione millenaria comune, cibo gourmet e immancabile street food. Un tentativo, secondo alcuni critici, di rimettere in gioco il turismo interno [e internazionale], promuovendo diverse destinazioni con contenuti video e racconti appassionati e coinvolgenti in un periodo in cui viaggiare è proprio quello che ci manca di più. Non sono pochi a sperare in una seconda stagione.
Diretto dal noto documentarista Xiao Han 萧寒, Marvelous City utilizza le storie delle persone comuni come linea narrativa principale per raccontare i loro alti e bassi e mostrare quali eventi della vita li abbiano portati a stabilirsi nel posto che sentono di chiamare casa e il perché della decisione nel mettere radici. La prospettiva, quindi, è doppia: da una parte alcune celebrità che tornano nella loro città natale, dall’altra la gente comune, persone locali nate e cresciute lì o trasferite per amore o lavoro. Sono proprio questi ultimi a mostrarci cultura, caratteristiche e stili di vita, a raccontarci aneddoti e storie della città a 360 gradi. Questo è il maggior punto di forza del documentario, mostrare la città con tante prospettive diverse in una visione multidimensionale che sconfina nel piano emotivo. Ogni persona mostra un aspetto diverso di sé e della città, indagando nella loro quotidianità e nella vita privata, il documentario si colora di tante anime con sfumature diverse. Emozionante e coinvolgente.
Non pochi spettatori si sono inizialmente dichiarati scettici a causa del coinvolgimento di alcune celebrità temendo che la narrazione potesse risultare ricostruita ad hoc esaltando in maniera eccessiva la loro partecipazione. Dopo la visione, però, quegli stessi spettatori si sono mostrati stupiti per quanto e come il documentario riesca a trasmettere la naturalezza e la spontaneità di molti: curiosi e affascinati dalle piccole cose. Non troviamo più gli artisti perfetti sotto il filtro dei riflettori, ma ognuno di loro diventa una persona comune che si confronta ed esplora, da turista, gli angoli nascosti della città che pensava di conoscere ma nella quale si sente a tratti straniero. Sono loro a portarci a mangiare specialità locali chiacchierando con vecchi compagni di classe seduti su sgabelli in riva al fiume o davanti al fuoco durante la proiezione di un film. Aneddoti di viaggi passati, ricordi d’infanzia e città irriconoscibili per lo sviluppo repentino: così è Chongqing. L’isolotto Gulangyu talmente piccolo da poter essere esplorato a piedi in un pomeriggio. Quartieri in riva al mare dove si conoscono tutti, il pesce è sempre fresco e la cordialità di casa. Un sottofondo musicale di artisti in pensione che non smettono di esibirsi nei cortili dei loro appartamenti. Buon cibo, vino, musica, passione e condivisione sono i comuni denominatori per un viaggio alla scoperta di mille “marvelous” storie.
Di Martina Bucolo*
*Laurea magistrale in relazioni internazionali e comunicazione interculturale all’università di Enna (Kore). Ha insegnato cinese ai bambini di una scuola dell’infanzia tramite un progetto in collaborazione con l’Istituto Confucio di Enna. Dopo la laurea si è trasferita in Cina, dove ha insegnato italiano ai cinesi, prima a Chongqing in una scuola elementare e poi a Chengdu alla Sichuan Normal University (dove è tuttora)