L’ultimo caso è stato quello di Robert Dessaix, scrittore australiano affetto da hiv e invitato per un festival letterario in Cina: negato il visto. In Cina è ancora in vigore il divieto di entrare nel paese per le persone affette da hiv (in Usa è stato rimosso solo recentemente, tanto per fare un esempio in clima di G2), ma il paese è pronto a rimuovere questa misura. Lo ha dichiarato Hao Yang, direttore dell’ufficio per i controlli sulle malattie, del ministero della sanità cinese.
A Xinhua, agenzia di stampa governativa, ha dichiarato: "stiamo discutendone e rimuoveremo il divieto il prima possibile. Questa soluzione venne attuata quando ancora conoscevamo poco dell’AIDS. Oggi sappiamo che il divieto non è necessario, è tempo di rimuoverlo".
Un passo importante che conferma alcune aperture cinesi sui temi della prevenzione dell’aids, sulla spinta delle tante associazioni impegnate in questo settore, comprese molte organizzazione omosessuali impegnate da un lato a supportare i malati di aids, dall’altro nell’educare a non fare facili associazioni tra gay e hiv.
"L’approccio all’AIDS, ha proseguito Hao Yang, è il sintomo dell’apertura di una società".