Non ricordo quale fosse di preciso, in ogni caso: era uno dei tanti incontri interministeriali tra Cina e Italia. Di giornalisti ossessionati dalla Cina eravamo tre, forse quattro e scommettevamo su quando avremmo sentito dire “Marco Polo” e “spaghetti”. Qualcuno buttò lì anche un “Marcello Lippi”.
Scommesse facili, perché “Marco Polo” e “spaghetti” vennero fuori nel primo quarto d’ora di intervento del rappresentante italiano. Che per il resto del suo discorso disse una dozzina di volte la parola “cultura”. Altro scenario, uno dei tanti incontri sulla Cina cui ho preso parte durante quest’anno pandemico; parla un imprenditore e dopo una dozzina di parole già si capisce che sa di cosa sta parlando. Senza troppe valanghe di parole vuote, ma con la precisione di chi ha avuto modo di scontrarsi, perché il più delle volte l’incrocio con la fantomatica cultura cinese, anche quella imprenditoriale, è ferale, violenta, improvvisa.
Sono due esempi, ormai retorici, di quello scarto che esiste tra la politica e il mondo reale, rispetto alla Cina. Per politica, per altro, bisogna precisare cosa si intende: i rappresentanti politici, gli eletti. Perché dietro di loro, per fortuna nostra, c’è chi la politica la ammanta di tecnica, consentendo ad alcune cose, come ad esempio i rapporti internazionali bilaterali, di continuare a progredire – a volte anche in modo minimo, ma meglio che stare fermi o peggio, tornare indietro – nonostante gli eletti non abbiano spesso idea di quello di cui parlano.
Ci sono delle eccezioni, per fortuna, a confermare che non moriremo populisti, ma sono pur sempre eccezioni, dunque minoranze. Eppure l’Italia fu uno dei primi paesi a riconoscere l’esistenza della Repubblica popolare cinese, così come l’Italia fu un importante cantiere, complice la virulenza degli anni politici dal 68 al 77, di riflessione sulla Cina, sia sulla sponda più specificamente ideologica (non senza svarioni, si intende), sia su quella imprenditoriale e puramente culturale.
L’etereo che si fa rappresentante, ovvero la politica odierna, sembra costituire quindi un fatale ritorno a un’epoca di poco studio, di poca conoscenza e in ultima analisi di svolazzamenti ideologici che seguono correnti sganciate perfino dalla non certo sempre apprezzabile realpolitik. Ecco allora che la Cina non diventa un argomento di discussione capace di sollevarci dalle beghe di cortile, ma diviene corollario di posizioni ideologiche (alla faccia della post ideologia tanto declamata dai protagonisti) che sembrano tornare di gran moda. Cina e Italia tornano così su sponde diverse della barricata: ma come sempre accade, tra i due estremi di una polarizzazione c’è un mondo. Ed è quello che proviamo a raccontare in questo quarto ebook di China Files.
EDITORIALI
- Il mondo reale tra le pieghe dell’ideologia da cortile – SIMONE PIERANNI
- Riannodare i fili con la Cina: l’Italia riscopra la sua Storia – FEDERICO MASINI
INDICE
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Promo Go East , diretta con Lia Quartapelle (Commissione Esteri, Onorevole Pd)
RELAZIONI DIPLOMATICHE
- Retromarcia in cortile – LORENZO LAMPERTI
- Cosa resterà di questa Via della Seta – FRANCESCA GHIRETTI
- Investimenti cinesi, dai tappeti rossi al Golden Power – SABRINA MOLES
- Il dado non è (ancora) tratto. UE, Italia e Cina – STEFANO SARTORIO
- “Attraverso le asperità sino alle stelle”, insieme. O forse no – FABRIZIA CANDIDO
RELAZIONI COMMERCIALI
- “Il business italiano continua a puntare sulla Cina” – LORENZO LAMPERTI
- Italia-Cina, i rapporti commerciali ai raggi x – LORENZO RICCARDI
- Le aziende italiane e il mercato cinese. Limiti e opportunità – LORENZO BONAGURO
- Tech cinesi in Italia: la fine della luna di miele – LUCREZIA GOLDIN
- Parola d’ordine “sostenibilità”. Quale cooperazione tra Italia e Cina? – LIDIA MILLY CERTA
- Necessità o virtù? Il futuro della cooperazione con la Cina in Africa – LIDIA MILLY CERTA
- La logistica dell’Eurasia. Quale posto per l’Italia? – LORENZO BONAGURO
RELAZIONI CULTURALI
- Echi di guerra fredda sui media italiani – SERENA CONSOLE
- Italia e Cina superpotenze culturali: rimpatrio dei 796 e cooperazione in paesi terzi – GIULIA SCIORATI
- Da Marco Polo a Piero Calamandrei: gli italiani “di Cina” – VITTORIA MAZZIERI
- Il ruolo dei sinoitaliani nella relazione Italia-Cina – JADA BAI
- Stranieri per sempre – Chiusi fuori casa – MARTINA BUCOLO
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