Qual è la cosa più cinese in assoluto? Sono molte le risposte possibili: la grande muraglia, i ravioli, il baijiu, il panda, il presidente Xi… Ma una cosa è certa, una delle cose più cinesi che ci siano è l’acqua calda. Questa semplice ricetta composta da acqua e calore non è sicuramente tra quelle che brillano più per creatività nell’ambito della cucina cinese, ma è senza ombra di dubbio uno degli elementi più rappresentativi dell’identità culturale di quel popolo.
La prima volta che si mette piede in Cina, per molti è inevitabile il cultural shock. A provocarlo talvolta è la differenza nelle abitudini alimentari (nessuno stomaco è mai abbastanza preparato per la prima colazione a base di spaghetti in brodo piccanti), nelle usanze in generale (dal senso di morte impellente che si prova nel taxi all’insormontabile ostacolo burocratico del meibanfa 没办法), o anche solo dall’aria (quanti lettori come me ricordano distintamente la sensazione del primissimo respiro in Cina?). Ma a sconvolgere e disorientare l’ingenuo laowai alle prime armi è anche, spesso, l’amore incondizionato dei cinesi per l’acqua bollente. Quando abbiamo ordinato al ristorante dell’acqua e ci è stata versato nel bicchiere un liquido a temperatura magmatica siamo rimasti tutti un po’ perplessi. Così come quando all’università ci siamo dovuti abituare – fino a che non abbiamo cominciato a provarci gusto – a riempire i nostri termos con acqua bollente, perché solo quella usciva dai distributori.
In Cina è raro vedere qualcuno sul luogo di lavoro che non porti gelosamente con sé il proprio termos fumante, talvolta con infusi giuggiole cinesi, bacche di goji o crisantemi. La presenza (o assenza) di distributori di acqua calda è usata anche come criterio per giudicare la qualità di un luogo pubblico o di lavoro.
Ma da dove nasce questa usanza così tipica? Le fondamenta teoriche che giustificano il consumo di acqua calda sono molto antiche, e affondano le proprie radici nella medicina tradizionale cinese e in generale nella concezione biologica daoista: l’acqua calda ha il potere di espellere dal corpo l’umidità e il freddo, che sono alla base di molti dei malesseri più comuni – per la medicina tradizionale cinese, infatti, gran parte dei problemi sono dovuti a uno squilibrio di yin e yang, o di caldo e freddo, nel corpo.
Tuttavia, nell’antichità l’acqua calda era considerata un lusso a causa della rarità del combustibile. Il percorso mainstream di questa bibita comincia negli anni ‘30 del XIX secolo, quando la medicina tradizionale cinese incontra un momento di popolarità nelle più ricche regioni del bacino del Fiume Azzurro. Nel 1850 scoppiò la rivolta semi-cristiana dei Taiping, che provocò un grande flusso di rifugiati a Shanghai. L’epidemia di colera scoppiata nel maggio 1862 trovò terreno fertile in quella situazione, espandendosi poi anche fino a Pechino. Il sud della Cina però fu colpito molto meno duramente dal colera, e questo fu (erroneamente) attribuito all’abitudine di bere acqua calda. Questa credenza si consolidò ulteriormente quando fu fatta propria anche dal governo del Guomindang nel 1934 col suo Movimento di Nuova Vita. Dopo la fondazione della Repubblica Popolare questa abitudine fu ancora incoraggiata, anche per scongiurare i rischi dovuti alla scarsa salubrità dell’acqua corrente, che può liberarsi di gran parte dei batteri se bollita.
Ancora oggi, la reshui 热水 o kaishui 开水 è considerata la panacea di ogni male. Ti fa male la pancia? Bevi acqua calda. Ti fa male la testa? Bevi acqua calda. La fidanzata ti ha lasciato? Bevi acqua calda. La frequenza con cui i cinesi consigliano questo rimedio tradizionale per ogni fastidio ha dato vita a numerosi meme, che online ritraggono questa bevanda come la medicina più potente del mondo. Ma non sempre è così: “多喝热水” (“bevi più acqua calda”), nella sottocultura online cinese, è considerata la tipica risposta sbrigativa, insensibile e poco empatica dei zhinan直男, i tipici uomini cinesi stupidi e poco attenti all’interiorità delle loro partner.
Insomma, l’acqua calda è davvero il tonico mirabolante che ci vogliono far credere? Difficile rispondere in questa sede. Fatto sta che gli utenti di Weibo hanno notato la coincidenza per cui tutti gli atleti connazionali premiati con medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo bevevano acqua calda, tanto da aver rinominato scherzosamente i loro termos da baowenbei a baoWINbei.
Se fosse vero che questa pozione magica conferisce la forza di cento uomini, il popolo cinese potrebbe fregiarsi del merito di avere realmente scoperto l’acqua calda.
Di Livio Di Salvatore
*Livio Di Salvatore, abruzzese, classe ’93, laureato in Lingue, economie e istituzioni dell’Asia e dell’Africa Mediterranea presso l’Università Ca’Foscari di Venezia, ha poi frequentato un master in Food&Wine Management alla 24 Ore Business School. Attualmente si occupa di export verso la Cina nel settore vinicolo, e nel tempo libero alterna musica e birrini