Riguardo la possibilità che la questione del riscaldamento climatico sia stata o meno creata a tavolino, e su quanto le emissioni di biossido di carbonio influiscano effettivamente, gli scettici hanno molto da dire (…). Tra loro, anche il Dr. Xie Min della dipartimento di meteorologia dell’università di Nanchino esprime le sue perplessità sulla questione, che è un po come quella dell’uovo e della gallina, ossia: sono il biossido di carbonio e l’effetto serra a causare l’aumento della temperatura, o sono le temperature in aumento a causare effetto sera e biossido di carbonio?
Le proposte alla signora Thatcher
Gli scettici sostengono che la questione sui cambiamenti climatici, toccando aspetti politici, economici e culturali, si va complicando proprio per questa combinazione. La teoria sul riscaldamento globale è sempre andata di pari passo con la politica specie in Inghilterra, motore primo nel processo della sua propaganda. Un professore della Princeton University è sicuro: “ il riscaldamento globale è un fatto puramente politico”. Nel 1980, quando il panico/ l’allarme per le piogge acide colpì l’industria carboniera britannica, lui fu chiamato come esperto per studiare il futuro di tale settore, e magari fare qualcosa per limitare il panico che dilagava. A quel tempo ha conosciuto molti personaggi politici, compreso l’ambasciatore inglese alle NU, Crispin Tickell. (…) Quest’ultimo, all’epoca, confessò al professore che era molto preoccupato per l’elezione della Thacher in quanto prima donna che ricopriva una carica tanto importante in occidente e per le difficoltà che questa avrebbe dovuto affrontare nell’ottenere una certa considerazione sulla scena internazionale. A quel punto, Crispin consigliò alla Thacher, che aveva alle spalle una specializzazione in chimica, di usare questo come punto di forza negli incontri internazionali per ottenere maggiore visibilità e importanza, laddove la maggior parte dei politici non aveva uguali competenze in materia.
Il tema su cui puntare ad ogni vertice sarebbe stato quello del riscaldamento globale. (…) Dopo la caduta dei conservatori in seguito allo sciopero dei minatori nel 1974, questi ripresero il controllo del governo britannico nel 1979; nel cercare una scusa per indebolire l’industria carboniera britannica, la teoria sulla minaccia climatica rappresentò un ottimo tema. Inoltre (…) questo fu pure un buon argomento nella disputa politica sulla costruzione dell’industria nucleare inglese per contrastare le opposizioni del partito laburista. (…)
Richard Lindzen è convinto che le speculazioni dietro il riscaldamento climatico siano ben altre; ricorda che il primo presidente dell’IPCC, Bert Bolin una volta ha affermato pubblicamente che questo argomento avrebbe rappresentato un buono strumento per la redistribuzione tra Nord e Sud. Gli speculatori e le banche hanno subito capito che il commercio di carbonio avrebbe messo in moto un mercato multi-miliardario e, come il gruppo Goldman Sash, sono diventati entusiasti lobbisti in questo settore.
Da un punto di vista politico poi, il clima è la bacchetta magica di molti politici per ottenere consensi e conquistare voti preziosi.
Il dottor Mao Da, del dipartimento di storia dell’Università Normale di Pechino, specializzato in storia ambientale, ritiene che la teoria sulla minaccia ambientale, generalmente condivisa dalla gente, potrebbe essere considerata l’accettazione di un tema che appartiene alla cultura umana odierna e che pertanto gode del consenso pubblico. La deliberata distruzione dell’ambiente cominciata dalla Rivoluzione industriale poi, ha causato nell’uomo alcune riflessioni e paure sulla possibile vendetta della natura; in quest’ottica l’allarme sul clima sarebbe in linea con tale auto-fustigazione psicologica.
Eretici e solitari
Essere uno scettico in questo campo, avere una voce non allineata è pure molto pericoloso, afferma con rabbia un professore della Princeton University : “uno scienziato olandese e due scienziati americani sono stati licenziati in quanto scettici. Questi sono solo dei casi, ma ogni singolo che vuole esprimere i suoi dubbi in questo senso va incontro al rischio reale di perdere il posto di lavoro. Dobbiamo perciò sempre essere molto cauti in ciò”.
Anche il professore Willie Soon sente la frustrazione per tali rischi (…). Il consulente scientifico di Obama, Jhon Holdren, non ha accettato i risultati delle sue ricerche scientifiche. “ Nessuno mi ha mai dato l’opportunità di rispondere alle osservazioni contro la mia ricerca, che contengono gravi pregiudizi e teorie dagli evidenti colori politici” e continua “ non ho il diritto di giudicare gli affari e il lavoro politico, ma come scienziato ho delle qualifiche per analizzare la questione e parlare di una politicizzazione della scienza, che causerà danni enormi”. (..)
Dopo l’incidente delle mail diffuse, il Times di Londra riporta un sondaggio secondo il quale il 41% degli intervistati supporta la teoria sul riscaldamento climatico in corso e crede che questo sia causato dall’uomo. Il 32% ritiene che la relazione tra il riscaldamento globale e le attività umane non hanno ancora ottenuto conferme sicure, mentre è solo il 15% a ritenere che la terra non si sta riscaldando. Così, il professor Hubbel guarda al futuro ma con molta cautela; la pubblicazione dei contenuti delle mail potrebbe rivelare qualcosa e dare sostegno alla voce degli scettici, dare loro uno spazio maggiore. Ma sul vertice di Copenaghen è certo: non vi ripone nessuna speranza.
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