China E-Files – Ritorna Renren, il Facebook cinese. Cavalcare la nostalgia può essere una strategia vincente?

In China E-Files, Cina, Innovazione e Business by Redazione

Il 31 dicembre c’è stato il lancio ufficiale in diversi app store cinesi della nuova app di Renren. La novità, inutile ha dirlo, ha riscontrato molta curiosità tra gli utenti cinesi. Tutto questo scalpore per una nuova app? Non proprio. Alcuni si ricorderanno, Renren è stato uno dei primi social cinesi, etichettato come il Facebook cinese a cavallo della prima decade del millennio.

Infatti, durante la crescita tecnologica cinese, c’è stata la fase dei cloni dei social più popolari occidentali. Se da un lato Weibo, da sempre accostato a Twitter, è tuttora uno dei social cinesi più utilizzati, Renren dopo una crescita verticale, si è perso negli anni.

Renren è stata lanciata come intranet scolastico con il nome Xiaonei.com da Wang Xing (fondatore successivamente di Meituan, una delle applicazioni più utilizzate ora in Cina) nel dicembre 2005 a un anno di distanza dal famosissimo social network di Mark Zuckenberg. Nel 2006, ecco il passaggio a Chen YiZhou e il rebranding in Renren network.

Renren ha subito ricevuto apprezzamento da parte degli studenti cinesi, riuscendo a raggiungere 160 milioni di utenti registrati e 31 milioni di utenti giornalieri attivi al momento del grandissimo risultato da $ 584 milioni dell’IPO nella Borsa NYSE nel Maggio 2011 con l’appellativo di “la versione cinese di Facebook”.

Successivamente, diversi fattori influenzarono il lento declino del social network. In primis la crescita di molti competitor, l’evoluzione del mobile internet del Dragone con l’arrivo a gamba tesa di WeChat, ma soprattutto la crescita dei giovani studenti. Questi si sono da sempre dimostrati il  bacino di utenza fondamentale di Renren, ma con il tempo la loro attenzione si è spostata dalla necessità di relazionarsi con i compagni di campus alla ricerca di lavoro o bisogni diversi dopo la laurea.

Vani sono stati i tentativi di migliorare il retention rate nel 2016 con l’introduzione del live broadcasting e nel 2018 con la blockchain. Nel 2018 Renren è passata sotto Douniu Medie per $ 20 milioni e $ 40 milioni di azioni di Douniu Media Cayman.

Perché quindi Douniu ha deciso di investire in Renren? In un’intervista a Beijing News, l’azienda ha fatto sapere il rilancio del social network si basa su tre punti: 1) Renren ha accumulato nel tempo 240 milioni di utenti registrati, miliardi di foto e un immenso database; 2) Gli utenti coprono la generazione 1985-1995; 3) Il brand Renren è tornato alla ribalta con la notizia dell’acquisizione.

Douniu ha dato grande importanza al progetto, stanziando un rilevante budget per l’espansione del team di Renren.

 Dopo tre mesi dal lancio è possibile tirare le somme di questa nuova versione di Renren. L’app ha riscosso molto successo nelle prime settimane dall’uscita, cavalcando l’onda della nostalgia tra i vecchi utenti e curiosità tra i più giovani, riuscendo a posizionarsi alla prima posizione tra i social più scaricati nei diversi marketplaces. Successivamente, c’è stato un lento declino nel numero di download.

Analizzando l’applicazione è da notare che oltre a un nuovo design non apporta niente di game changing all’interno del panorama social cinese in termini di funzionalità. Questa mancanza di valore aggiunto al pubblico difficilmente aiuterà a mantenere attivi i nuovi utenti e visto che la prima impressione è quella più importante, tanto meno li potrà attirare di nuovo in futuro.

Il secondo problema è il dualismo tra la base di utenti di “vecchia generazione” e la “generazione Z”. Renren si sta sforzando di attirare sia il bacino di utenti già registrati che nuovi utenti, tuttavia non c’è stata una chiara strategia oltre al classico UCG, sulla quale sono basati molti altri social competitors. Il mercato cinese ormai è saturo e non ha bisogno di tradizionali prodotti time-killing. La finestra temporale per tornare in cima è sempre più breve, seguiamo con curiosità se Renren riuscirà a trovare la soluzione a queste problematiche.

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Di Cifnews*

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