Tencent è in crisi? Ancora no. Sicuramente lo scoppio della pandemia legata al Covid-19 ed il relativo lockdown, insieme ad una maggiore richiesta di intrattenimento da parte degli users cinesi, hanno fatto sì che la compagnia segnasse un +18% rispetto al 2019. Numeri alla mano, Tencent gode di ottima salute. Con un dividendo di +40 miliardi di dollari da quando è iniziata la pandemia, il gigante hi tech deve questi risultati alla onnipresente rete fintech di WeChat Pay ed oltre un miliardo di giocatori online che utilizzano i videogame del gruppo.
Eppure in molti ritengono quindi che la maggiore sfida per la compagnia di Pony Ma debba ancora iniziare. Competitor come Alibaba e ByteDance stanno invadendo il terreno del core business di Tencent. Il problema è che mentre il gigante di Shenzhen ha raddoppiato sì i suoi guadagni, Tencent non si è smosso granché dal suo core business legato al gaming al settore dell’intrattenimento, mentre le altre compagnie, hanno provato ad investire in nuovi settori, fino ad ora monopolio di Tencent: gaming e fintech. Questo, secondo gli analisti, potrà svantaggiare Tencent in termini di competitività in un’ottica di lungo periodo.
Uno dei principali competitor del colosso cinese è ByteDance, la compagnia madre di TikTok. La compagnia la cui short video app ha raggiunto i due miliardi di download a livello globale, ha deciso di investire ingenti somme nel settore dei videogiochi. ByteDacne punta in alto e vuole sfruttare appieno la sua solida base di utenti di TikTok. Di recente non solo ByteDance ha inaugurato una “Gaming Division” nel suo quartier generale a Shanghai con oltre 1000 persone, ma ha in programma di lanciare due hardcore videogame a fine primavera o massimo inizio estate. Nell’arena del gaming, Tencent è tuttavia attaccata da più fronti anche da Alibaba e Bilibili. Non solo, stando alle previsioni di Sensor Tower, gli introiti di Honor of Kings e Peacekeeper Elite, alcuni dei prodotti di nicchia di Tencent, molto probabilmente, deluderanno le aspettative.
Due le cause principali. In primis, questi due videogiochi, nonostante siano delle vere hit in Cina, sono sul mercato da troppo tempo. Ed entrambe le saghe sembrano aver stancato il pubblico. In seconda analisi, le nuove uscite delle divisioni gaming di Alibaba e Bilibili, hanno portato non solo una ventata di novità in un settore fortemente monopolizzato da Tencent, ma hanno persino scalato le classifiche surclassando le offerte del comparto gaming di Tencent stessa. Il colosso di Shenzhen ha deciso quindi di giocare sulla difensiva, cercando di espandendosi in nuovi mercati come Russia ed India, piazze dove, per buona fortuna di Tencent, gli investimenti stanno dando i frutti sperati.
“Crediamo che la prima fase del cosiddetto ‘mobile internet’ e ‘consumer internet’ stia volgendo al termine , il secondo passo, quello dell’industrial internet è già iniziato”, come scrisse Pony Ma in una lettera aperta ai dipendenti ad inizio novembre 2018. “E’ diventato per noi è chiaro che se gli oggetti e i servizi non sono completamente digitalizzati, la connessione tra loro e le persone non può essere migliorata. “
Il messaggio era semplice da capire: Tencent doveva mettere in atto “un business alternativo“, invece che continuare a puntare sulle classiche piattaforme di gioco online. Ad oggi, dopo quasi due anni i tentacoli di Tencent si estendono ad ogni sorta di settore. Da prestiti online (WeBank) e assicurazioni (WeSure) a sostegno sanitario online (Tencent Doctorwork) . Anche nell’entertainment (Tencent Video) Tencent dice la sua. Ma il settore gaming è ancora troppo dominante. Nel complesso, i servizi cloud e fintech sono ora la divisione in più rapida crescita, che rappresenta oltre un quarto delle entrate dell’azienda, ma il paragone, specialmente nel settore cloud con Alibaba risulta oggettivamente impietoso. Se le entrate della cloud division di Tencent hanno superato i 17 miliardi di yuan nel 2019, Alibaba ha incassato circa 36 miliardi di yuan. Un dato che quantifica la differenza abissale tra le due compagnie hi tech, senza contare che Alibaba ha deciso di investire circa un quinto del ricavo 2019 del Gruppo Alibaba unicamente per la sua divisione cloud.
Anche nel settore fintech Tencent comincia ad arretrare sempre a discapito di Alibaba. Sebbene WeChat Pay è ad oggi la piattaforma preferita della maggior parte dei cinesi per effettuare delle transazioni in denaro, Alipay, il braccio fintech di Alibaba, ha allargato i suoi servizi ad altre necessità quotidiane che non sian solamente il classico e-wallet. L’obiettivo è quello di diventare una “super-app” alla stregua di WeChat dove, oltre che pagare, si potranno richiedere consegne a domicilio o prenotazioni di hotel. Tutto sarà visibile in primo piano sulla piattaforma. Senza contare che Alibaba sia quindi pronta a sfidare Tencent nel mondo dei “mini programmi”, una corsa alla quale si è aggiunta persino JD. Insomma, per ora i numeri ed il bilancio in attivo sorridono a Tencent, ma gli esperti sanno che Tencent non può dormire sugli allori. Il messaggio lanciato è chiaro: la compagnia deve accelerare la sua capacità di diversificare il suo business, altrimenti perderà di competitività.
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