China E-Files: Pinduoduo vs Alibaba. L’e-tailer di Shanghai vuole il mercato delle top tier cinesi

In China E-Files, Cina, Innovazione e Business by Redazione

La marea Pinduoduo sembra inarrestabile. Dopo essere divenuto il principale e-tailer nelle lower tier cities, il portale e-commerce con sede a Shanghai punta, coraggiosamente, alle città di prima fascia. Il guanto di sfida ai due principali top player del Dragone è stato gettato.

Al momento, PinDuoduo è la terza app più popolare in Cina per lo shopping online. Nonostante i suoi daily users abbiano superato quelli di JD, i suoi ricavi sono nettamente inferiori rispetto alla medaglia d’oro Alibaba e alla piattaforma e-commerce di Pechino.

Pinduoduo 拼多多 – tradotto approssimativamente come “compra di più insieme” – è stata fondata a settembre 2015 da Colin (Zheng) Huang – un ex ingegnere di Google – e dalla sua compagnia, la Shanghai Dream Information Technology Co. La startup con sede a Shanghai è riuscita a diventare un unicorno in soli 21 mesi raggiungendo il valore di mercato lordo di $ 1,5 miliardi molto più velocemente rispetto ai suoi “colleghi” più vecchi come JD.com e Taobao.

La crescita esplosiva di Pinduoduo è essenzialmente dovuta a due fattori principali. Il primo è il numero significativo di fondi ricevuti da piattaforme hi-tech quali  Tencent e IDG, che hanno stanziato un investimento di 110 milioni di dollari nel 2016. Il secondo fattore è la capacità dell’app di penetrare nei mercati delle lower tier cities.

Grazie a questa rapida crescita, il Colin Huang è diventato uno dei miliardari più giovani della Cina e la decima persona più ricca del paese con 13,5 miliardi di dollari di patrimonio. A giugno del 2018, meno di tre anni dopo il lancio, gli utenti attivi mensili di Pinduoduo hanno raggiunto la cifra di 195 milioni di persone, rappresentando il 31% degli utenti attivi mensili dell’ecosistema totale di Alibaba.

Le cifre sono quasi raddoppiate nel 2019. Ad agosto, quattro anni dopo il lancio, gli utenti attivi mensili di Pinduoduo hanno raggiunto la cifra di 366 milioni di persone, il che significa che circa un cinese su quattro usa Pinduoduo ogni mese.

Inoltre, molti marchi internazionali come Huawei e Apple hanno lanciato i loro negozi monomarca sulla piattaforma, consolidando ulteriormente la credibilità dell’azienda. Va tuttavia sottolineato che proprio il filo rosso che collega Tencent a Pinduoduo ha facilitato la diffusione a macchia d’olio di quest’ultima. WeChat, l’app di messaggistica di marchio Tencent, ha in default tra i suoi mini programmi, proprio Pinduoduo.

Pinduoduo punta in alto, ma l’azienda  è conscia che la concorrenza è spietata. Ancora fortemente legata all’immagine di una piattaforma e-commerce associata a mercati “meno nobili” rispetto alle grandi top tier cinesi, Colin Huang ha quindi deciso di giocare in attacco. Lo scorso giugno, in occasione dell’assemblea annuale dei soci ha enfatizzato come “gli ordini nelle città di prima e seconda fascia stiano aumentando”. Come espresso da Colin Huang “ città come Pechino, Shanghai e Hangzhou rappresentato il 48% del valore totale degli ordini della piattaforma”.

Stando quindi ai numeri, Pinduoduo cresce nelle top tier cinesi, ma Colin Huang ha – volutamente? – omesso un importante particolare: la grande diversificazione del mercato delle città di primo livello.

I comuni di città come Shanghai, Pechino o Canton sono in realtà metropoli da 20 milioni di persone dove è possibile percepire un eterogeneo universo economico suddiviso a sua volta al suo interno.

Molti giovani che ad esempio vivono nel distretto di Tongzhou, nell’estrema periferia est di Pechino, hanno un reddito equiparabile ad un salario medio-basso di cittadini che vivono in città di fascia inferiore. Stiamo quindi parlando di lower-tier all’interno delle first-tier? La risposta è sì.

Sicuramente un dato molto interessante, che non deve sorprendere.  E’ infatti impossibile che metropoli di tale portata possano avere uguali sacche di ricchezza ad ogni livello, è altresì interessante notare come all’interno della stessa municipalità possano convivere realtà economiche diverse tra loro, che rispecchiano anche un diverso modo di fare business dove l’e-commerce la fa da padrone.

A tutti gli effetti, chi vive nei distretti periferici delle top tier cities,, se prendessimo come comun denominatore la ricchezza, ha lo stesso potere di acquisto di chi vive a Yantai, provincia dello Shandong, o Xiamen, nel Fujian. E come sta accadendo nelle lower tier disseminate in tutto il territorio cinese piattaforme e-commerce come Pinduoduo, sono le protagoniste. Tanti i motivi del successo di questa giovane piattaforma, primo fra tutti un marketing geolocalizzato.

L’e-tailer di base a Shanghai vuole puntare anche oltre alle periferie? Lo sta facendo avviando un proprio servizio di logistica.

La piattaforma di Colin Huang ora prevede di sviluppare una propria rete logistica per accelerare le consegne. Secondo Pinduoduo, con l’uso dell’intelligenza artificiale e big data, i nuovi servizi includeranno la tracciabilità e smistamento dei pacchi. Artefice della nuova strategia è David Liu, vicepresidente di Pinduoduo. Come spiegato in una recente intervista “ la decisione di avviare un nostro servizio logistica è arrivata dopo che la società ha ricevuto alcuni reclami in merito alle consegne”. Allo stato attuale Pinduoduo utilizza infatti la rete logistica della concorrenza non avendo di fatto alcun controllo sulle spedizioni. Nonostante David Liu non lo abbia nominato, il “servizio della concorrenza” citato è Cainiao, il braccio logistico di Alibaba. Infatti fin dal suo lancio, l’app con sede a Shanghai si è affidata a Cainiao per tracciare e gestire i circa 70 miliardi di dollari delle sue spedizioni annuali, pertanto in questi anni il rivale Alibaba ha avuto accesso illimitato all’attività di Pinduoduo, nonché alle abitudini di acquisto dei suoi clienti. Una miniera di big data che Colin Huang vuole tenere per sè.

Se la creazione di Pinduoduo di una rete logistica propria potrebbe rappresentare una ulteriore sfida per Alibaba, gli analisti sono consci nel ritenere che il vero campo di battaglia sarà il mercato e-commerce dei prodotti freschi, un mercato stimato intorno ai 28 miliardi di dollari.  Ed allo stato attuale, Pinduoduo è uno dei top player della “fresh e-commerce” proprio grazie alla sua capacità di penetrazione in mercati minori, campagne comprese.

La sfida ad Alibaba sembra ormai definitiva. Ed in questo la piattaforma di Shanghai ha il grande supporto di grandi competitor del colosso di Hangzhou, in primis Tencent. “Il futuro dell’economia digitale cinese non è quello di dare a un residente di Shanghai la vita di un parigino”, ha detto Colin Huang. “Il futuro è fornire fazzoletti e frutta fresca a chi vive in provincia”. Per raggiungere i suoi potenziali clienti,  la società con sede a Shanghai si è concentrata sui prodotti di base. E l’esperienza di Pinduoduo sta dando nuova energia al settore dell’e-commerce cinese.

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Di Cifnews

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