Ore 15:37 Bj time, Xinhua: “Si informa qui che Chen Guangcheng, originario della contea di Yinan nella provincia orientale dello Shangdong, l’ultimo mercoledì di aprile è entrato nell’ambasciata americana e ne è uscito dopo sei giorni di sua volontà”.
China Files: Cosa significa Chen Guangcheng per l’opinione pubblica?
Chang Ping*: Secondo l’opinione pubblica cinese, un disabile deve ricevere benevolenza e aiuto. Il successo della lotta di un disabile è una storia ammirevole di forza e tenacia di spirito. Chen Guangcheng è questa persona.
Questi fatti dimostrano che la persecuzione nei confronti di Chen Guangcheng non riguarda unicamente le amministrazioni locali, ma si tratta di una condotta sistematica. In un articolo che ho scritto l’anno scorso, Quanto dista Linyi da Pechino, parlavo proprio di questo.
Crazy Crab**: La vicenda Chen Guangcheng è la migliore rappresentazione della società armoniosa. L’intera vicenda coinvolge gli aborti forzati, l’assurdità dei processi, le detenzioni illegali, la violenza per mantenere la stabilità (weiwen), la falsa propaganda nonché la resistenza tenace dei cittadini.
China Files: Cosa significa Chen Guangcheng per te?
Crazy Crab**: La vicenda di Chen Guangcheng mi ha spinto a promuovere il movimento di supporto "occhiali da sole". La vicenda di Chen Guangcheng non riguarda solo una persona, ma mette in ridicolo il sistema legale cinese. I suoi diritti sono i diritti di tutti.
*Zhang Ping, noto come Chang Ping, è uno scrittore, giornalista e blogger divenuto celebre per la sua allergia alla censura. In passato ha scritto per il gruppo editoriale Nanfang, prima di essere costretto dalle autorità a dare le dimissioni. Oggi, insieme a Wen Yunchao, Chang dirige Isunaffairs, magazine online di Hong Kong (bloccato nella Cina continentale dopo l’uscita del suo primo numero). Fra i suoi pezzi più controversi va ricordato “Tibet: Nationalist Sentiment and the Truth” che fece infuriare establishment e nazionalisti cinesi.
La notizia
Non aveva ancora dato la notizia della fuga di Chen Guangcheng, Xinhua, ma senza assolutamente dire chi è e perché è entrato all’ambasciata, americana oggi è la prima a dare la notizia della sua fuoriuscita.
La Clinton sta mattina è arrivata a Pechino. Oggi è cominciato il colloquio Usa- Rpc “Dialogo strategico ed economico”, domani il segretario di stato americano e il segretario del tesoro Timothy Geithner proseguiranno i colloqui con le rispettive controparti cinesi.
Chen Guangcheng è all’ospedale di Chaoyang assieme all’ambasciatore americano Gary Locke; anche i moglie e figli sarebbero lì e alcuni reporter sarebbero riusciti a entrare nell’ospedale e a vederlo. L’avvocato non avrebbe richiesto asilo agli Stati Uniti.
La notizia arriva proprio all’alba del dialogo, ma non si sa ancora come lo potrebbe influenzare. Il portavoce del ministro degli esteri cinese Liu Weimin ha comunicato oggi che la Cina si è detta “fortemente delusa” da come Washington ha gestito il caso e ha chiesto le scuse americane ricordando che Pechino non accetta “interferenze” e che l’America deve obbedire alle leggi internazionali e cinesi.
Il corrispondente del Washington Post Keith Richburg, che per primo ha ricevuto la notizia dell’uscita di Chen Guangcheng dall’ambasciata ha anche detto che Chen avrebbe parlato al telefono con il segretario di stato americano Hilary Clinton.
E si noti che prima nessuna fonte ufficiale americana aveva confermato che l’avvocato autodidatta fosse sotto la sua protezione.
Richburg, che sembra avere un canale privilegiato con l’amministrazione americana, avrebbe detto che Chen rimarrà in Cina e che i funzionari americani potranno monitorare le sue condizioni.
Nel frattempo la ricerca sul web cinese "ospedale di Chaoyang" non dà alcun risultato. La pagina che si apre riporta “secondo le vigenti leggi, regolamenti e politiche la ricerca su “Ospedale Chaoyang” non possono essere mostrati”.
Su Baidu, il motore di ricerca cinese, i risultati più recenti su Chen Guangcheng risalgono a novembre 2011, nessun risultato appare se si ricerca la parola cieco.
LA STORIA DI CHEN
Il signor Chen è un contadino quarantenne del villaggio di Dongshigu, afferente alla municipalità di Linyi, nella provincia nordorientale dello Shandong. È diventato cieco prima di compiere un anno di vita ed è rimasto analfabeta fino a quando, nel 1994, non fu accettato nella scuola superiore per ciechi di Qingdao.
Tornato a casa, studiò legge da autodidatta e si dedicò a proteggere la sua gente dagli abusi di potere. Ma a un certo punto si mise contro poteri troppo forti. Molte delle donne della municipalità di Linyi, che avevano già avuto due figli vengono costrette all’aborto del terzo embrione o, addirittura, alla sterilizzazione forzata.
Queste pratiche erano state abbastanza comuni una ventina d’anni prima, quando la legge sulla pianificazione familiare era entrata in vigore. Ma poi erano state vietate: si può infliggere una multa salatissima per ogni figlio in eccesso, ma non si può agire direttamente sul corpo delle donne.
Il problema erano i funzionari locali: il mancato raggiungimento degli obiettivi del controllo delle nascite influiva negativamente sulla loro carriera. I compaesani avevano dunque ragione a lamentarsi e Chen Guangcheng organizza una sorta di class action e denuncia circa 130mila casi di operazioni illegali. All’epoca, era il 2005, fu addirittura intervistato dal Time e alla fine la Commissione nazionale per la pianificazione famigliare gli diede ragione. Non si preoccupò però di tutelarlo. Né lui, né i suoi cari.
Le autorità dello Shandong lo imprigionarono più volte e con differenti scuse fino a quando, nel giugno del 2006, lo condannarono a quattro anni e tre mesi per aver danneggiato immobili e per aver organizzato una manifestazione che aveva bloccato il traffico.
L’intera vicenda ha colpito profondamente una certa parte di opinione pubblica, sicuramente quella che ha avuto occasione di studiare. Quest’inverno decine di giornalisti e di attivisti hanno provato a raggiungere la casa del signor Chen senza fortuna e in rete è stata portata avanti una campagna che ha reso il suo triste caso noto in tutto il mondo. [Potete leggere il resoconto dell’indomito giornalista Wang Keqing nella traduzione di Caratteri cinesi]