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La Belt and Road si difende

In Cina, Relazioni Internazionali by Simone Pieranni

Il lancio della nuova via della seta cinese ha creato la necessità di difendere gli «snodi», sviluppando esigenze militari e un mercato per le società di sicurezza private. Intervista con Alessandro Arduino, autore di «China’s private army. Protecting the New Silk Road»

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I misteriosi rapimenti che scuotono le relazioni tra Tokyo e Pyongyang

In Asia Orientale, Relazioni Internazionali by Stefano Lippiello

Tutt’oggi il rapimento di un numero imprecisato di giapponesi continua a turbare le relazioni tra Giappone e Corea del Nord. Tokyo riconosce diciassette casi certi. Le organizzazioni dei parenti delle vittime si spingono a ipotizzare qualche centinaio di rapimenti. Il mandante, lo stato della Corea del Nord, è uscito allo scoperto in una spettacolare ammissione nel corso di un incontro ufficiale con i rappresentanti delle autorità giapponesi il 17 settembre 2002 a Pyongyang e ne ha riconosciuti tredici per bocca dell’allora leader Kim Jong-Il, ma non ha saputo, o voluto, fornire informazioni decisive sul destino di tutti i sequestrati.

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La propaganda cinese passa al digitale

In Cina, Relazioni Internazionali by Alessandra Colarizi

Mentre in Occidente l’operato della CCTV continua a destare sospetti, lungo la Belt and Road la propaganda cinese sta estendendo il proprio controllo sull’informazione dalla fase di produzione ai canali di trasmissione. Secondo una recente inchiesta del Guardian, negli ultimissimi anni Pechino si è aggiudicato il controllo sulle infrastrutture digitali globali attraverso società private, apparentemente più innocue dei player statali

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Prove di alleanze anti-Trump tra Cina e Ue

In Cina, Relazioni Internazionali by Simone Pieranni

La pubblicazioni di alcuni documenti riservati di Bruxelles getta una nuova luce sui rapporti Ue-Cina: dalla preoccupazione per l’attivismo cinese in Africa alla volontà europea di negoziare come una singola entità. Ed emerge il tentativo di fare causa comune contro il protezionismo trumpiano

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Il “soft power” cinese ammalia l’Africa

In Cina, Relazioni Internazionali by Alessandra Colarizi

In Africa, a subire il fascino dell’influenza “soft” di Pechino sono soprattutto le nuove generazioni. Quelle che un giorno guideranno il terzo più grande continente del mondo. Proprio come Mnangagwa negli anni ’60 del secolo scorso divenne, appena ventenne, tra i primi leader dello Zimbabwe a ricevere un training militare oltre la Muraglia quando Mao Zedong mirava ad esportare il comunismo a sostegno dei movimenti indipendentisti dell’Africa in balia del colonialismo occidentale.