La strategia per l’Afghanistan di Pechino si prefigge quindi di creare le condizioni affinché la futura classe politica afghana non si isoli politicamente dal vicino asiatico, seppur evitando che la Cina sia coinvolta direttamente come fornitore di sicurezza. La terza puntata di “Cinastan”, la rubrica di Giulia Sciorati sull’Asia centrale
I Talebani, la carta interna ed estera di Pechino
L’avvio del ritiro delle truppe Usa ha dato la spinta finale alla nuova riconfigurazione afghana. La Cina ha più motivi per negoziare con i talebani, considerati i futuri detentori delle chiavi economiche e politiche del paese
Cinastan – L’Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione 20 anni dopo
Agli albori della SCO, Cina e Russia erano affiancate in quello che allora prendeva il nome di “Shanghai Five” (五国 wǔ guó, i “cinque paesi”) esclusivamente dalle ex-repubbliche sovietiche dell’Asia Centrale che condividevano un confine con la Cina. Poi, qualcosa è cambiato. La seconda puntata della rubrica sull’Asia centrale a cura di Giulia Sciorati (Università di Trento e ISPI)
Cinastan – La corsa centrasiatica all’acqua e il ruolo della Cina
Il nodo della sicurezza idrica nei complicati rapporti tra Kirghizistan e Tagikistan e gli investimenti cinesi “a valle”. Stretta nell’identità di duplice vicinato strategico russo e cinese, l’Asia centrale vede oggi più che mai i propri dossier interni intersecarsi con le questioni di più ampio respiro della politica internazionale. Inizia un appuntamento fisso con le dinamiche regionali a cura di Giulia Sciorati (Università di Trento e ISPI)
Taiwan e supercomputer, Biden non molla la presa
La “deliberata ambiguità” sta diventando sempre meno ambigua. Il principio che dal 1979 definisce meglio di qualunque altro l’approccio strategico degli Stati Uniti ai rapporti con la Repubblica di Cina, ergo Taiwan, è in fase di mutamento.
Sinosfere – Studiare il Xinjiang per comprendere i tratti dell’ascesa cinese
Le politiche adottate dal Partito Comunista Cinese (PCC) nella regione consentono di identificare gli strumenti con cui la Cina della “Nuova Era” è disposta a perseguire le proprie priorità interne, nonché di confrontarsi con l’applicazione pratica delle norme di comportamento promosse dal paese in ambito internazionale
Il Grande Gioco in Asia centrale: la Cina palleggerà da sola contro il muro?
Ricordate il “nuovo Grande Gioco”? Agli inizi degli anni Duemila, qualcuno aveva etichettato così la competizione tra Cina, Russia e Stati Uniti in Asia Centrale, rievocando la rivalità regionale tra impero russo e britannico nel XIX secolo. Ebbene, negli ultimi anni il “Grande Gioco” è diventato un “singolo” tra i due ingombranti vicini: la Russia, che da vecchia Madre ha continuato a garantire la sicurezza dell’area ex sovietica, e la Cina, la potenza emergente che con il suo peso economico si è gradualmente imposta nelle dinamiche interne, arrivando a esercitare un maggiore ascendente anche sugli equilibri politici e sul mantenimento della sicurezza nel quadrante minacciato dal terrorismo islamico. Con la pandemia da coronavirus c’è chi prevede che Pechino comincerà presto a palleggiare da solo contro il muro.
IN CINA E ASIA 2021 – SETTE GIORNI
Vuoi rimanere sempre aggiornato sulle ultime dalla Cina e dall’Asia? China Files sta preparando una newsletter ad hoc. Nelle prossime settimane ci saranno novità su modalità e cadenza. Intanto iniziamo l’anno con lo scenario per il 2021 asiatico
Pandemia, tensioni, post Covid: il 2020 di Cina e Asia
Dal lockdown di Wuhan alla ripartenza e al quinto Plenum, dalle elezioni di Taiwan a quelle in Myanmar, dall’avvicendamento tra Abe e Suga al RCEP. Bilancio e analisi del 2020 della (geo)politica asiatica
In Cina e Asia – Sette giorni
Vuoi rimanere sempre aggiornato sulle ultime dalla Cina e dall’Asia? China Files sta preparando una newsletter ad hoc. Ecco come sarà o potrebbe essere. Per feedback, contattaci attraverso i nostri social (Instagram, Facebook, Twitter, LinkedIn). Grazie! 谢谢!
Tagikistan, plebiscito per Rahmon. Kirghizistan, il caos favorisce Jeenbekov
Focus Asia Centrale. A una settimana dalle proteste post elettorali a Biskek, Emomalī Rahmon vince le presidenziali tagike con oltre il 90%
“Scintilla in una polveriera”. Effetti interni e regionali del caos in Kirghizistan
Giulia Sciorati (ISPI) fa il punto dopo l’annullamento del risultato elettorale
Il lato scuro dei negoziati americani con l’Afghanistan
Un altro interrogativo riguarda la sorte delle milizie allevate dalla Cia in chiave anti jihadisti
La Via della Seta divide il Kirghizistan
La 15esima riunione ministeriale tra l’Unione Europea e i cinque stati centroasiatici – tenutasi nella capitale kirghisa lo scorso luglio – ha riacceso i riflettori sul controverso contratto da 386 milioni di dollari che il Kirghizistan ha stipulato con una compagnia di costruzione cinese nel 2013. L’azienda in questione, la Tebian Electric Apparatus (TBEA), si sarebbe vista assegnare, in totale assenza di gara d’appalto, il contratto per il rinnovo della centrale termoelettrica di Bishkek, un dinosauro di epoca sovietica che necessitava di ingenti manutenzioni.
Le Nuove Vie della Seta – Lo snodo Uzbeko
L’Uzbekistan ha un ruolo centrale nei piani di sviluppo della Nuova Via della Seta. Dal paese transitano gli snodi ferroviari per raggiungere l’Europa e l’ex Repubblica Sovietica custodisce nella sua storia passata, l’apparato narrativo cui Pechino attinge per propagandare il proprio disegno politico. Filippo Lubrano, giornalista e fondatore di Asialize – società di consulenza per i mercati asiatici – ci racconta del paese e dei rapporti con la Cina.