Le indagini confermano una conoscenza della Cina minima e preda di una percezione distorta dovuta prevalentemente alla narrazione mediatica. L’atteggiamento è positivo sul piano economico e sulla Nuova Via della Seta ma è molto critico sul piano dei diritti civili, sociali e umani e, in generale, in seguito alla pandemia la visione della Cina è in peggioramento
Infografica – Asia (Im)Pacifica: tra Quad, Brics, Ipef, Rcep, Cptpp
Quad, Brics, Aukus, Ipef, Obor, Cptpp, Rcep: tante sigle per il confronto “pacifico”. Attraverso questa infografica sarà possibile orientarsi sui diversi accordi di scambio e sicurezza che stanno segnando il futuro dell’ordine globale.
Infografica: La “costruzione del nemico” tra oriente e occidente
Nel mese di aprile, il Global Times research center ha svolto un’indagine sui sentimenti dei giovani cinesi rispetto ai paesi occidentali [prevalentemente identificati in usa e ue]. il sondaggio ha raccolto 1281 risposte ed è stato diffuso in 119 città tra cui la capitale Pechino e i principali centri come Shanghai e Shenzhen. Il Global Times è la versione internazionale del quotidiano del popolo, organo mediatico del partito comunista cinese. nonostante questo e nonostante il campione ridotto rispetto alla popolazione giovanile, simili dati mostrano un importante mutamento nella percezione occidentale, o perlomeno, aiutano a fare luce sulle dinamiche e le narrative che si stanno delineando all’interno dell’opinione pubblica, della propaganda e della leadership.
Infografica: 100 di Pcc, storia del partito e dei principali leader
Infografica: 100 di Pcc, dalla fondazione del Partito alla repubblica Popolare, da Mao a Xi passando per Deng. Storia del partito e dei principali leader.
Per i media cinesi, il 90% dei giovani sfiducia l’occidente
Uno studio condotto dal Global Times mette in evidenza gli elementi della propaganda occidentale non gradita in Cina da 9 giovani su 10. Causa lo scoppio della pandemia e la crescita delle tensioni contro le imprese e i cinesi in tutto il mondo.
Infografica: Il modello della censura cinese
La Cina vanta l’impianto censorio più sviluppato della storia, con oltre 2 milioni di poliziotti del web che affiancano gli elaborati algoritmi alla base della Grande Muraglia Digitale. Non ogni criticismo è represso, generalmente il sistema Consente il dissenso personale ma impedisce l’espressione collettiva. tuttavia, dal 2012, sotto la guida del presidente Xi, l’approccio e’ divenuto più autoritario, imponendo una linea maggiormente espansiva sul piano internazionale e, secondo Freedom House, ogni anno più restrittiva per gli utenti internet. Lo stesso viene segnalato da RSF, per il quale la Cina risulta in 177° posizione su 180 nazioni nella classifica sulla libertà di stampa 2019.
Infografica: Myanmar, dal 8888 al 22222
Dai quattro 8 ai cinque 2, ovvero simboli e numeri per descrivere la storia di una donna e di una nazione che non trovano pace. le proteste studentesche dell’8 agosto 88 portarono all’arresto di Aung San Suu Kyi e vennero represse nel sangue, ma echeggiarono fino al 2012. ora, dopo neanche 10 anni di apparente libertà, la rivolta torna ad assediare il Myanmar, il 22 febbraio 2021, milioni di persone hanno scioperato, riversandosi per le strade di tutto il paese.