Un report dei servizi americani dimostrerebbe l’ampliamento dell’arsenale. Tra Pechino e Riad da tempo c’è «amicizia speciale». Secondo MbS «La Nuova via della seta» di Xi è in linea con Vision 2030
Sustanalytics – E’ guerra asiatica ai rifiuti occidentali
Il bando di Pechino all’importazione di rifiuti, ha di fatto dislocato il problema nei paesi del sud est asiatico, che però ora dicono basta “non siamo la pattumiera dell’occidente!”
Cartellino Rosso – Il calcio, diviso tra nazionalismo e aperture
La chiusura all’esterno della Cina, coinvolge anche i lavoratori stranieri. I calciatore, seppure dei privilegiati, subiscono le stesse sorti degli expat.
Megvii, tra riconoscimento facciale e IoT
Il suo prodotto Face++ è utilizzato dal ministero di pubblica sicurezza cinese, secondo il quale il software Megvii avrebbe aiutato a catturare almeno 5mila criminali ricercati dal 2016
La guerra dei visti
La caccia alla spia ha ormai assunto diramazioni tali da aver compromesso la carriera accademica di promettenti talenti. Secondo il New York Times, solo nell’ultimo anno, almeno 30 studiosi cinesi specializzati in scienze sociali e rapporti sino-americani si sono visti precludere l’ingresso negli States o hanno incontrato difficoltà nell’ottenere il permesso dopo essere finiti sulla lista nera dell’Fbi
Un naturalizzato cinese in nazionale
Nato a Londra 26 anni fa da madre cinese e padre cipriota, il terzino cresciuto nell’Arsenal e poi a lungo al Brentford ha rinunciato alla cittadinanza britannica, come imposto dalle leggi locali.
Il nuovo governo ultrahindu di Modi
Presentato il nuovo esecutivo, appannaggio del Bjp: il partito, un tempo conteso tra la fazione ultrahindu e una destra liberista anti-Congress, è ora completamente nelle mani dei primi. Esempio eclatante è la nomina agli interni di Amit Shah, braccio destro del premier accusato di omicidio ed estorsione
Pechino 1989
Nel giorno del 30esimo anniversario di piazza Tian’anmen riportiamo un estratto del libro fotografico “Pechino 1989” della giornalista Ilaria Maria Sala, edito dalla società cooperativa Una Città. Un’importante testimonianaza di chi quei tristi giorni li ha vissuti in prima persona
Tian’anmen 30 anni dopo
Cosa successe, perché è più giusto dire “massacro di Pechino”, la partecipazione degli operai, le lunghe notti del Partito comunista. Tutto o quasi tutto quello che c’è da sapere sul 4 giugno 1989
La Comune di piazza Tian An Men
“Si può dire che quel che si stava discutendo sulla piazza arrivava fino a toccare la questione del contenuto della democrazia, e specificatamente la questione di come trattare, oggi, il rapporto tra la libertà e il potere”
Caso Huawei, Pechino prepara una sua blacklist
Pechino sta preparando un elenco di aziende americane che saranno colpite come è capitato negli Usa alla cinese Huawei
Cartellino Rosso – Huawei e la “globalizzazione nello sport”
Nelle ultime due settimane il mondo ha assistito inerme allo scambio di colpi tra il colosso cinese Huawei e l’amministrazione USA guidata da Donald Trump. Una vicenda che al momento appare tutt’altro che conclusa e che potrebbe avere ripercussioni anche nel mondo del calcio.
Le smart city cinesi, tra sicurezza, controllo e privacy
L’esempio per tutte dovrebbe essere Xiong’an, a 100 chilometri da Pechino: 2,5 milioni di abitanti previsti. Ipercontrollo e mobilità «green». È il sogno personale di Xi
Alla riscoperta di Marx
Nel bicentenario della nascita di Marx, un gruppo di ventenni sfida la vulgata delle autorità rivendicando la propria fedeltà ai precetti enunciati nel Manifesto del ’48, mentre il governo – comunista solo di nome – continua a ignorare le lamentele della classe operaia, le rivendicazioni della società civile e il problema degli abusi sessuali. Una delle promotrici di questa nuova corrente “purista” è Yue Xin, tra le principali esponenti del movimento #Metoo in Cina. Ma Yue è in buona compagnia. Lo scorso anno le autorità di Guangzhou hanno preso in custodia un gruppetto di giovani intellettuali per aver organizzato gruppi di studio su questioni controverse quali la Rivoluzione Culturale e le proteste di piazza Tian’anmen. Prima che la scorsa estate il caso Jasic Technology sfociasse in decine di arresti, avevamo scavato nel loro passato.
Né Google né Huawei per un web libero
Il punto è che i giganti hi-tech, qualunque bandiera portino in mano non sarà mai la nostra, ma sarà sempre quella che permette loro di massimizzare il potere, economico o politico che sia. Passando sopra in primis ai lavoratori della filiera (da chi estrae e lavora le terre rare per farne superconduttori ai minatori di coltan, fino agli operai delle fabbriche in Cina e in mezzo mondo) e poi agli utenti finali, pienamente mercificati.