Quest’anno al festival della poesia di Berlino organizzato dalla Haus für Poesie, accanto ai più noti Ai Weiwei e Yang Lian, a tenere alta la bandiera cinese c’era anche Zheng Xiaoqiong, nata negli anni ’80 nel Sichuan e diventata una lavoratrice migrante nel 2001. Per anni ha lavorato nella culla del manifatturiero cinese, il delta del Fiume delle Perle, documentando in versi le dure condizioni di vita dei mingong ai margini della legalità
Hong Kong, isole artificiali per ospitare 1 milione di persone
Con un totale di oltre 7 milioni di abitanti e una densità di 6300 persone per chilometro quadrato, è una delle aree del pianeta più densamente popolate e con il mercato immobiliare più caro. Migliaia di persone vivono in loculi o non possono permettersi un alloggio. Col risultato che negli ultimi cinque anni il numero degli homeless è lievitato del 30%
Il Giappone invecchia e apre le porte agli stranieri
Tra le soluzioni immaginate per far fronte alla carenza di manodopera spuntano anche le facilitazioni per gli stranieri qualificati. Tra i settori economici interessati agricoltura, pesca e costruzioni
Cartellino Rosso – La fine del sogno calcistico cinese?
Dopo anni di investimenti e di strategiche convergenze “calcistiche/politiche”, più o meno errate, con un solo dato ricorrente, ovvero ottenere sempre risultati di scarsa rilevanza internazionale, la Chinese Football Association, sotto la spinta del Ministro dello Sport, ha firmato il 2 ottobre scorso, una dichiarazione d’intenti che può essere letta come la pietra tombale nello sviluppo calcistico della Chinese Super League.
Il MeToo indiano colpisce star, scrittori e giornalisti
Il movimento MeToo ha improvvisamente investito la società indiana, portando a una catena impressionante di accuse, dimissioni e demansionamenti che ha coinvolto numerosi nomi di spicco del subcontinente
Il pensiero di Xi diventa un quiz televisivo
Si chiama “Studying Xi in the New Era” ed è la nuova iniziativa della televisione dell’Hunan, il secondo canale più seguito in Cina, per avvicinare le masse al partito e al suo leader. Lo show, in cinque puntate, è pensato per un pubblico perlopiù ventenne e fa sfoggio di una scenografia futuristica che ben si adatta alle ambizioni tecnologiche della seconda economia mondiale. Il primo round del contest ha visto i partecipanti sfidarsi su tematiche quali il pensiero marxista e le gesta di Xi Jinping, il cui contributo ideologico è stato recentemente inserito nella costituzione
China Weekly – La stampa cinese torna dalle vacanze
La rassegna della stampa cinese alla fine delle ferie del Golden Week, tra le ansie delle aziende private rivelate dalle riviste economiche, l’ottimismo per il balzo in avanti tecnologico delle testate di partito, e la notizia virale della ricomparsa di un’attrice
Cina, la catena di montaggio dell’Intelligenza artificiale
La corsa di Pechino all’intelligenza artificiale si basa sul lavoro di migliaia di persone impiegate nell’attività di «etichettatura» di tutti i dati. Un lavoratore che pone le etichette può elaborare 40 oggetti al giorno, guadagnando 10 yuan all’ora, circa 1 euro, per uno stipendio mensile totale di 300 euro
La paura del debito frena il «progetto del secolo»
Le Maldive sono l’ennesimo campanello di allarme per Pechino e seguono «sconfitte» locali già assaporate dalla Cina in Malaysia e in Myanmar, due paesi che di recente hanno bloccato o drasticamente diminuito alcuni progetti che in precedenza erano stati concordati con Pechino
India digitale
In linea con l’approccio accentratore e monopolistico alla gestione dei big data adottato dal governo cinese, anche l’India ha capito che nell’immediato futuro la gestione esclusiva dei dati dei propri cittadini rappresenta un asset inestimabile per le relazioni commerciali di domani, con compagnie straniere interessate più che mai ai dettagli di centinaia di milioni di consumatori
Cina, #METOO arriva in tribunale
Il #metoo, in Cina, passa dal web alle corti di giustizia. Ma non grazie a una delle vittime, bensì per iniziativa del presunto assalitore. Si tratta niente meno che del famoso conduttore dell’emittente statale cctv, Zhu Jun, accusato dalla 25enne Xianzi di un’aggressione avvenuta quattro anni prima
Tokyo contro i “corsari” del cyberspazio
Lo spazio virtuale, lo scambio di dati, l’informatizzazione di ogni aspetto del ciclo della produzione, distribuzione e consumo (si pensi all’internet of things) su cui si basa la creazione di valore nella nuova economia digitale rappresenta un mercato che nella sola Europa vale miliardi di euro. È un ricco piatto per la nazione che possa accedervi e la sua difesa può rappresentare fonte di angoscia per le possibili minacce esterne. È in questa cornice che si muove la politica del cyberspazio del governo giapponese
Meng Hongwei, corruzione o caso politico?
Meng si era volatilizzato nel nulla lo scorso 25 settembre dopo aver lasciato Lione alla volta della Cina. Da allora, le sorti dell’alto funzionario erano diventate motivo di apprensione per la famiglia, residente in Francia
Cartellino Rosso – Cina, verso una Nazionale multietnica
Il Mondiale al quale abbiamo assistito la scorsa estate in Russia è stato all’insegna del multiculturalismo, con molte nazionali figlie dell’immigrazione. Il calcio cinese sta invece andando nella direzione contraria e chiude le frontiere agli stranieri riducendone il numero tesserabile per ogni squadra. Una scelta che troverebbe una giustificazione nel voler dare più spazio ai talenti locali ma che di fatto appare antistorica.
La resistenza dei villaggi urbani di Shenzhen
Baishizhou è il famoso “villaggio urbano” di Shenzhen, un’anomalia in mezzo ai moderni grattacieli. E’ un agglomerato densissimo di ex case contadine su cui sono stati costruiti alla rinfusa nuovi piani, in uno sconclusionato ma affascinante sviluppo verticale fai da te. Ora sta per essere demolito, la zona deve essere bonificata per far posto al “nuovo”, nella città cinese dove la speculazione finanziaria galoppa più velocemente. La storia di Baishizhou racchiude in sé il modello cinese di sviluppo degli ultimi trent’anni. Quando Deng Xiaoping decise che Shenzhen sarebbe diventata zona di sviluppo speciale, i funzionari locali cominciarono a comprare terreni agricoli per costruirvi fabbriche e case. Ma per non avere rogne, lasciarono in pace i villaggi e i loro abitanti, che a modo loro e grazie alle anomalie della legislazione cinese, hanno cavalcato il boom e sono arrivati fino a oggi